Il degrado delle scalinate storiche e l'assurdità della scala (im)mobile

Il degrado delle scalinate storiche e l’assurdità della scala (im)mobile

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Il degrado delle scalinate storiche e l’assurdità della scala (im)mobile

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giovedì 12 Settembre 2013 - 00:56

La Presidente del Consiglio comunale Barrile insieme all'Assessore De Cola ha visitato la scalinata Caglià Ferro per toccare con mano lo stato in cui versa. I consiglieri Adamo e Travisano (IV quartiere) puntano invece l'attenzione sulla scala mobile di via Peculio Frumentario mai entrata in funzione.

Eternit, cumuli sparsi di materiali di risulta, suppellettili di vario genere, sporcizia e ai lati ancora troppe baracche. E’ questo lo spettacolo che offre la scalinata Caglià-Ferro, una delle scalinate storiche del centro città. “Uno spettacolo raccapricciante e indecente” lo ha definito la Presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile che ha effettuato un sopralluogo per toccare con mano lo stato dell’intera zona. Insieme a lei l’assessore all'urbanistica, Sergio De Cola, e i consiglieri della IV circoscrizione Daniele Travisano, Alessio Mancuso e Antonio Giannetto.

“L’immagine che rimane impressa, dopo aver visitato il luogo, sa di sporco, di abbandono, di incuria, la stessa immagine che un eventuale turista porterà con se nel cassetto dei ricordi relativo alla visita della nostra città” continua la Barrile che ricorda anche che per la ristrutturazione della scalinata vi è un progetto esecutivo di cui verranno richiesti, al più presto, gli atti per verificare nei particolari le accortezze che si intendono intraprendere per migliorare la situazione.

Si tratta del progetto “Le scalinate dell’arte”, per il quale Messina ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 1.041.504 euro per la riqualificazione di sette scalinate del centro storico, tra cui anche la Caglià Ferro.

Intanto verrà subito chiesto a Messinambiente un intervento straordinario per bonificare l’intera zona dove ricade, fra l’altro, anche la scalinata S’Anna. “Questi pezzi di storia della nostra amata città non possono rimanere ai margini dei progetti, costituiscono un patrimonio di bellezza e devono poter assistere allo sviluppo della nostra città dall’alto della loro compostezza e dignità” ha concluso la Presidente Barrile che domani alle 7 sarà presente all’avvio degli interventi di potatura e scerbatura a Portella Castanea.

A proposito di scale ce n’è un’altra che da anni attira l’attenzione su di se per essere stata costruita con soldi pubblici, completata, ma mai entrata in funzione. Si tratta della scala mobile di via Peculio Frumentario, un’opera per la quale la Città di Messina ha usufruito di un finanziamento di 799.475 euro erogato dal Ministero dell’Ambiente. A riaccendere i riflettori sulla scala sono il consigliere comunale di Piero Adamo e il collega consigliere della IV Circoscrizione Daniele Travisano.

I due esponenti del gruppo SiAmo Messina ricordano che i lavori di realizzazione, iniziati nell’ottobre 2005, sono stati ultimati il 21 dicembre 2007, mentre per il collaudo si è dovuto attendere il 27 settembre del 2009. Da allora però nulla. L’impianto non è mai entrato in funzione, sembrerebbe a causa della mancata individuazione di un “responsabile d’esercizio” con abilitazione Ustif. La gestione dell’impianto è stata affidata dal Comune all’Atm, dal 2012 il responsabile di servizio è l’ormai ex Direttore Claudio Conte, esiste anche un accordo che risale al 2009 tra il Comune e la ditta esecutrice dei lavori, la Ferrara Ascensori di Piazza Armerina, con il quale, fra l’altro, si incaricava la ditta di: “realizzare una bozza di Regolamento di Esercizio, nonché un impianto di videosorveglianza remota e, provvedere, alla manutenzione per 4 anni dall’avvio dell’impianto”. Nonostante questo l’impianto giace inutilizzato. E a quanto risulta ai consiglieri Adamo e Travisano è però regolarmente alimentato con utenza elettrica i cui costi, da anni, sarebbero sopportati, senza alcuna utilità, dal Comune o dalla Azienda Trasporti.

I due esponenti di SiAmo Messina girano dunque una serie di richieste all’amministrazione comunale e al commissario Manna. Vogliono sapere chi oggi è il Responsabile di esercizio, se la ditta ha trasmesso la bozza di Regolamento e se sussistono situazioni “pre-conteziose”, richieste di pagamento o solleciti che riguardano. Chiedono anche di conoscere il numero ed i nominativi di coloro che, fra i dipendenti Atm, sono in possesso di abilitazione Ustif, necessaria all’esercizio dell’impianto, se davvero qualcuno sta sostenendo costi inutili, se la scala è regolarmente funzionante. Sarebbe utile capire anche perché fino ad oggi è rimasta ferma, anche se ormai ciò che sarebbe importante è farla partire al più presto.

F.St.

7 commenti

  1. un’altra cosa orrenda davvero difficile da immaginare per realizzarla !

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  2. avete fatto bene a segnalare, quelle scale sono state messe nel 2005 senza spiegare il perchè (dove è questa grande utenza??) e non sono mai entrate in funzione. Fulgido esempio di come vengono fatte le cose a Messina.

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  3. nel frattempo consiglio ai signori politici locali di FAR ASFALTARE LE STRADE, alle piazzette, alle scale e alle aiuole PENSATE DOPO.

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  4. Turismo sportivo!
    Slalom tra merde di cane e mattonelle rotte.

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  5. “Le scalinate storiche”.. il tormentone del 2013….
    Ma chi usa le scalinate? I vecchi (pardon.. gli anziani) no, perché sono pericolose, i giovani no perché ci sono le macchine. Insomma sono roba anacronistica, roba da sfigati e da drogati nostalgici della canna in comune sulle scalinate “storiche”.
    I turisti? Mammamia quanti turisti circolano per Messina e vanno a caccia di queste scalinate…! Se non sono già stati rapiti allo sbarco dai bus con destinazioni.. “turistiche”…

    1.041.504 euro dalla Regione.. Ma al comune di Messina sanno che i soldi della regione non sono gratis ma sono sempre dei cittadini? Ma organizzare dei volontari che ripuliscano ste benedette scalinate non sarebbe più economico. Basterebbe un’impresa di pulizia, ed un paio di muratori per riparare i gradini magari recuperando il marmo o le pietre mancanti da uno dei tanti cantieri delle riqualificazioni inutili, mi pare che accanto al Nettuno ce ne sia uno aperto.

    Siete mai andati a vedere le scalinate di Taormina?
    Emilia Barrile parla di “spettacolo raccapricciante e indecente” a proposito di una scalinata di Messina.
    Se la signora vuole raccapricciarsi meglio si faccia un giro di tutta messina perché ci sono scalinate che non rientrano nel famoso progetto delle scalinate dell’arte ma potrebbero farla inorridire più efficacemente.

    Ma è inutile sprecare soldi quando manca la “cultura” della conservazione del “bene comune” .
    Quel finanziamento io lo restituirei alla Regione invece di sprecarlo per rifacimenti di dubbio gusto e poca utilità.

    799.475 euro per una scala mobile mai entrata in funzione?
    Idem, la si smonti e la si rivenda di seconda mano. A qualcuno una scala mobile di quelle dimensioni interesserà.
    Oppure se ne affidi la gestione a Franza o al consorzio Autostrade. Magari entra in funzione ed ha pure un utile.

    Si straparla, è ovvio, ma ci sono tanti piccoli segnali di nessun cambiamento dal basso, la solita ricerca del numero a tanti zeri, del sensazionalismo provinciale, del paludamento velleitario delle idee che non fanno affatto ben sperare nel futuro.

    Un tormentone più a buon mercato: Quanti semafori sono occultati da fronde esuberanti e da cartelloni senza senso a Messina?
    Quanti passaggi pedonali “invisibili” e addirittura nascosti da cartelloni pubblicitari?
    Quante macchine (suv furgoni eccetera) parcheggiati sui marciapiedi con conseguente deterioramento dei marciapiede quando non vi sono vere e proprie voragini “in corso”?

    A quando i “marciapiedi dell’arte”?

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  6. Prima che all’arte si pensi ad abbattere le baracche e a pulire!
    @napoleone
    Eliminare il degrado,soprattutto in una zona frequentata da turisti,non è meno importante che asfaltare le strade.Probabilmente la scala mobile sarebbe utilizzata,SE FOSSE IN FUNZIONE! A Messina esistono anche i PEDONI,spesso anche anziani!

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  7. primo: i turisti a messina non esistono,quelli che arrivano sono solo 4 visitatori che non spendono una lira; secondo , vengono prima i servizi ai cittadini che pagano le tasse, quindi pulizia e strade ecc in ottimo stato, ovvero normale amministrazione. Il resto viene dopo, gentile liliana parisi

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