Palazzotto al Palanebiolo: “Struttura inadeguata ad accogliere i profughi. Qui si perde la civiltà”

Palazzotto al Palanebiolo: “Struttura inadeguata ad accogliere i profughi. Qui si perde la civiltà”

Eleonora Corace

Palazzotto al Palanebiolo: “Struttura inadeguata ad accogliere i profughi. Qui si perde la civiltà”

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venerdì 28 Febbraio 2014 - 15:23

Questa mattina il parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà, Erasmo Palazzotto, ha effettuato un’ispezione nel campo profughi PalaNebiolo. “Farò un’interrogazione parlamentare urgente. Si tratta di una struttura inadeguata ad accogliere i profughi e i migranti. Un ibrido giuridico senza senso. Qui si perde la civiltà dell’Italia”. LE FOTO

“E’ una follia”. Questo il commento ricorrente di Erasmo Palazzotto – deputato nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà – dopo la visita al campo profughi del PalaNebiolo di questa mattina. Il parlamentare – nonché coordinatore regionale – di Sel è impegnato in una meticolosa opera di monitorizazzione e mappatura di tutti i centri per migranti – ministeriali e no – sparsi per la Sicilia e non solo. Oggi ha visitato la tendopoli di Messina, seguito dal gotha del partito a livello locale – con la coordinatrice provinciale Daria Lucchesi, Marco Olivieri e Crispino Maggio.

Critico il giudizio sul campo al termine dell’ispezione: “I rifugiati trasferiti in questo campo dovrebbero stare qui massimo 48 ore. Il centro è attrezzato esattamente per questo, è logico che tutto il sistema entra in cortocircuito quando diventano due mesi. Ad esempio, non vi è un ambulatorio e viene solo un medico per due ore al giorno. Attualmente ci sono 206 ospiti in strutture fatiscenti”. La visita è durata un oretta, in cui il deputato, accompagnato dai responsabili del centro e dal mediatore culturale, è entrato nelle tende, nella mensa e ha perlustrato i servizi igienici. L’analisi del parlamentare non lascia ombra di dubbio sul palese disagio vissuto quotidianamente dagli ospiti del campo.“Il vero problema – continua Palazzotto – è la natura di questo centro. Queste tende sono una follia. Verrà presentata un’altra interrogazione per chiarire la natura giuridica di questo centro, dal momento che è diventato un centro stabile. Non può più valere l’alibi di una qualche emergenza, perché tra poco ne festeggiamo il compleanno. Tutto questo non è accettabile. Si tratta di una struttura inadeguata ad accogliere i profughi e i migranti. Un ibrido giuridico senza senso. Qui si perde la civiltà dell’Italia”.

La speranza è che a questa interrogazione il Ministro Alfano risponda, dal momento che ne sono state inoltrate diverse da parte del deputato Sel, di recente soprattutto sulla spinosa questione del Cara di Mineo, sulle quali il Ministero non ha mai proferito parola.

Nelle sue analisi post-sopralluogo, comunque, Palazzotto tiene a sfatare il mito dell’emergenza che funge da alibi per una gestione arbitraria del problema dei rifugiati: “Il nostro paese è investito da un flusso migratorio più o meno stabile ormai da diversi anni. Continuare a parlare di emergenza è decisamente poco credibile, visto che potremmo persino calcolare più o meno quante persone sbarcheranno sulle nostre coste, ad esempio la prossima estate. Dunque, se i numeri dei flussi migratori sono noti a tutti, c’è il sospetto che si voglia mantenere l’emergenza per giustificare procedure fuori dalla norma come questa di Messina. lo stesso discorso vale per le modalità d’appalto dei centri alle ditte, che secondo i modelli emergenziali vengono dati agli enti gestore tramite affidamento diretto e non con il dovuto bando, come previsto normalmente per legge”.

Le informazioni riportate da dentro il campo dalla delegazione Sel riguardano il problema del fango e dell’acqua dentro le tende e le generali condizioni igieniche giudicate “non adeguate”. Il pavimento della mensa, prima coperto solo per metà, è stato pavimentato del tutto. Gli ospiti lamentano un deficit nell’assistenza legale, fornita da un avvocato che viene da Roma. È stato attivato il corso di italiano. I bagni visitati sono quelli nel Palazzetto, le condizioni in cui versavano erano discrete, ma il numero rimane insufficiente a fronte di quello delle persone che ne fruiscono. I rifugiati dichiarano di avere freddo e la delegazione di Sel conferma che le stufe disponibili sono inadeguate. Una grata sul viale d’accesso è pericolante, uno dei vigilanti avverte: “Stati attenti, è già caduta dentro una persona”. I minori arrivati nel campo insieme all’ultimo gruppo di migranti sono stati trasferiti due giorni fa in una comunità apposita.

“Le persone che ho incontrato – commenta Palazzotto -patiscono il freddo, in otto in una tenda, con poche stufe, il fango, l’umidità, i bagni, oltre alla promiscuità, le condizioni igienico – sanitarie precarie e l’incertezza. Il problema è la natura giuridica di questo luogo, un campo sportivo inadeguato a garantire un’accoglienza dignitosa. Le persone che lavorano nella struttura fanno quel che possono ma la responsabilità è del ministero degli Interni”.

Il PalaNebiolo, dunque, colleziona un altro visitatore illustre dopo i sopralluoghi effettuati dal deputato regionale Valentina Zafarana e da quello nazionale Francesco D’Uva del Movimento 5 Stelle. Sinistra Ecologia e Libertà è decisa, inoltre, ad avere un ruolo in primo piano sul fronte dell’accoglienza ai migranti, per questo è in cantiere una commissione d’inchiesta prettamente focalizzata sui centri di accoglienza in Italia.

“Quello di Messina è un caso unico in Sicilia – commenta Fausto Melluso, di Sel Palermo -almeno in queste modalità.Qui i rifugiati vengono parcheggiati e il loro iter giuridico di richiedenti la protezione internazionale ritardato. È un congelatore per esseri umani”. (Eleonora Corace)

2 commenti

  1. Ho notato un’incremento dei questuanti in città , molti di loro hanno marcatamente la fisionomia etiope , sono forse i rifugiati che indennizziamo con un assegno giornaliero , ospitati al Pala Nebiolo ?

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  2. liliana parisi 1 Marzo 2014 10:46

    Palazzotto ha ragione, ma lo invito, dato che parla di mancanza di civiltà, ad andare a visitare le varie baraccopoli messinesi: da un Comune che lascia vivere nel degrado parte dei propri cittadini non ci si può aspettare una buona accoglienza dei migranti

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