Nasce la “Rete Consulta Giovanile” per risolvere i problemi cittadini. “Senza fanatismi”

Nasce la “Rete Consulta Giovanile” per risolvere i problemi cittadini. “Senza fanatismi”

Eleonora Corace

Nasce la “Rete Consulta Giovanile” per risolvere i problemi cittadini. “Senza fanatismi”

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venerdì 28 Febbraio 2014 - 07:44

Diverse associazioni universitarie hanno dato vita alla “Rete Consulta Giovanile”, un nuovo soggetto che vuole assistere i ragazzi messinesi offrendo loro alternative alla emigrazione

L’unione fa la forza. Il mondo dell’associazionismo giovanile ed universitario ha deciso di lavorare insieme per offrire spazi e futuro ai ragazzi messinesi, creando “Rete Consulta Giovanile”. La riflessione condivisa che ha dato impulso alla nascita di un progetto comune e assolutamente trasversale, si concentra sulle scarse prospettive che la Città di Messina offre ai giovani, per i quali l’emigrazione rappresenta sempre più una scelta obbligata e dalle dimensioni, queste sì, “epocali e straordinarie”.

Le associazioni che hanno dato vita al progetto sono: Atreju, Ecodem, Fare Verde, Gea Universitas, I Camiciotti, Messina Giovane, Messina Universitaria, Morgana, Noema, Progetto Sud, Università Eclettica.

“Assistiamo preoccupati all’esodo che colpisce la nostra generazione e ad un disagio sociale non più contenibile” commentano i membri della Rete Consulta Giovanile – “In una Città dove esplodono guerre ideologiche nelle quali si contrappone un edificio vuoto ad un altro, senza interrogarsi sul perché di questo “vuoto” che guadagna sempre maggiore spazio in sempre più zone e settori”.

La loro intenzione è, viceversa, quella di mettere “ in campo un esempio concreto di come si possa fare sistema, superando dialetticamente e con spirito costruttivo differenze e divergenze, abbiamo deciso di impegnarci perché abbia termine quel modo di affrontare e di “gestire” le questioni organizzato per compartimenti stagni”. L’obiettivo e ripensare la città e il modo dei cittadini di viverla partendo da una visione complessiva e non da soluzioni parziali e temporanee. I giovani del nuovo soggetto universitario dichiarano, infatti:”Le aree della Fiera, la Zona Falcata, la Via del Mare, il palazzo di giustizia satellite, il Tirone, le baracche, la questione Tir, il palco Aldo Moro, l’isola pedonale, l’Hotel Riviera, l’ospedale Margherita, i collegamenti sullo Stretto, la continuità territoriale, non sono e non possono essere affrontate come questioni separate, da valutare singolarmente e da contrapporre in dibattiti infiniti tra opposte tifoserie. E’ questo prevalente approccio ai temi una della principali cause dell’immobilismo politico e amministrativo che caratterizza la nostra realtà da molti anni e che sembra sempre più ammantarsi di vuota e sterile retorica. Noi oggi vogliamo affermare la consapevolezza che la Città può essere cambiata soltanto in presenza di una visione chiara, estesa e condivisa di ciò che si intende realizzare”.

Per far fronte alla crisi non solo economica ma anche sociale della nostra città e al conseguente dissanguamento di risorse ed energie giovanili, serve un progetto complessivo da sostenere con uno sforzo unitario, senza interessi di parte ma per il bene comune.

“Messina si è svuotata in questi decenni di molte delle realtà che un tempo ne hanno sostenuto e caratterizzato la crescita, quindi è necessario ed indifferibile un ripensamento radicale del nostro modello di sviluppo come di quello urbanistico e dei servizi. E’ ora di finirla con le guerre di religione e con le contrapposizioni sterili ed ottuse che producono soltanto ciò di cui non abbiamo alcun bisogno: chiacchiere. La situazione è arrivata ad un tale livello di criticità da mal sopportare anche i continui eccessi di protagonismo di cui il dibattito politico e istituzionale continua a dare prova. Questo è il tempo in cui è necessario riscoprire il valore e la forza di una comunità, di liberare le energie migliori che la nostra realtà possiede, e di lavorare ad un comune percorso di crescita. In questa fase drammatica che nessuno, nemmeno il cittadino più egoista, può permettersi di ignorare, Messina e la sua comunità devono ritrovare il senso della propria unità. La città è una, come il suo futuro”.

Ovviamente la categoria di cittadini che verrà maggiormente interessata dallo sforzo della Rete Consulta Giovanile sarà quella compresa tra i 25 e i 35 anni, con un particolare riferimento ai cosiddetti “rassegnati” ovvero i tanti ragazzi – e ragazze – che non studiano, non lavorano né cercano un’occupazione. La “Rete Consulta Giovanile” si impegna a coinvolgere quanti più soggetti saranno intenzionati a dare il loro contributo fattivo al progetto, nello spirito di un approccio orientato alla concretezza e libero da qualsiasi fanatismo.

Eleonora Corace

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