Cag di Bordonaro, che disastro la nuova sede

Cag di Bordonaro, che disastro la nuova sede

Cag di Bordonaro, che disastro la nuova sede

lunedì 06 Luglio 2009 - 07:52

Denuncia di Gioveni (III circ): «continuamente a rischio l'incolumità dei fruitori del centro. Da febbraio inoltre i lavoratori non percepiscono gli stipendi»

Storia di ordinaria “disamministrazione” che arriva dal Centro di Aggregazione Giovanile di Santo Bordonaro che dopo aver ricevuto ospitalità per tanti anni in un locale IACP delle note “case gialle” del rione, è stato trasferito definitivamente nei vecchi locali della scuola di via Scaminaci a Bordonaro.

Un trasferimento che rientra in una logica di risparmio per Palazzo Zanca visto che, grazie al nuovo insediamento in una struttura di proprietà comunale, non dovrà più essere pagato l’affitto all’IACP per mantenere in vita il centro sociale.

Nulla di strano se non fosse che il trasferimento è stato disposto in un luogo con condizioni strutturali penose.

A gridare allo scandalo è Libero Gioveni consigliere della III circoscrizione: «Cavi scoperti dell’energia elettrica, prese sradicate, intonaci staccati, assenza di energia elettrica al piano terra, muri squarciati in più punti e, giusto per completare il quadro desolante, una “montagna” di erbacce e rovi all’ingresso della struttura».

E in effetti, per un centro che è frequentato da decine di bambini e adolescenti che rischiano di venire a contatto con i cavi lasciati scoperti, la situazione non è delle migliori.

Una situazione che «non fa dormire sonni tranquilli agli otto lavoratori della cooperativa Futura che gestiscono il centro e che sa di beffa – continua Gioveni – se si pensa che gli stessi lavoratori non percepiscono emolumenti dal mese di Febbraio nonostante i ripetuti incontri (l’ultimo tenutosi il 12 Maggio scorso all’Ufficio Provinciale del Lavoro) fra le organizzazioni sindacali, gli assessori al lavoro e alle politiche sociali Melino Capone e Pinella Aliberti (con quest’ultima che aveva dichiarato che avrebbe vigilato sulla corretta e costante corresponsione delle spettanze)».

Gioveni non si limita dunque a chiedere all’amministrazione comunale interventi immediati per la messa in sicurezza e il recupero della struttura di via Scaminaci, ma invoca «un autorevole intervento del Prefetto (al cui tavolo giacciono le “carte” della vertenza), affinché possa convocare al più presto un tavolo di confronto con le parti interessate, utile a garantire occupazione e sostegno economico ai lavoratori, ordine pubblico e servizi alle categorie svantaggiate».

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