Dopo la seduta straordinaria del IV° quartiere nei locali della Parrocchia di Pompei e trasmessa in diretta su Tempostretto.it, i cittadini si rivolgono ora al primo cittadino e chiedono il coinvolgimento dell’intera città

Partita aperta finchè il tempo “regolamentare” non sarà scaduto. Il campo da gioco, anzi i campetti, sono quelli di Pompei, i famosi spazi ludico-ricreativi presenti nei pressi dell’omonimo Santuario, e per la cui “difesa”, giorno dopo giorno, cresce la mobilitazione popolare. Una notizia, quella dell’edificazione anche dell’unico fazzoletto di terra rimasto libero tra i tanti complessi residenziali -tirati su-, che sembrava destinata a passare inosservata. Sembrava, ma così fortunatamente non è stato: e questo grazie alla mobilitazione spontanea di un gruppo di cittadini residenti nella zona che a vedere colorato di “grigio” anche quello spazio verde, proprio non ci stanno. Così con l’appoggio fornito dai rappresentanti della IV circoscrizione, che qualche settimana fa hanno approvato un documento in cui si invita l’amministrazione ad una maggiore cautela nella rilascio delle concessioni edilizie, si è giunti alla convocazione di una seduta straordinaria della consiglio di quartiere. Un incontro svoltosi non a caso nei locali della parrocchia di Pompei, al quale hanno preso parte diversi esponenti delle istituzioni e rappresentanti di associazioni che hanno affrontato le numerose problematiche che interessano non solo quella parte della città; l’appuntamento è stato seguito in diretta da Tempostretto.it.

Ma i cittadini, come detto, non sono intenzionati ad arrendersi, né tantomeno si dicono soddisfatti delle parole spese dagli amministratori intervenuti alla seduta straordinaria. Da qui l’idea di una doppia iniziativa: la prima, prendendo spunto dal documento approvato dalla circoscrizione, riguarda la presentazione di una “diffida” ufficiale diretta al Comune di Messina nella persona del primo cittadino Buzzanca, «in qualità di ente preposto al rilascio di concessioni edilizie», da presentare dopo approvazione popolare con pubblica sottoscrizione.

La seconda idea è invece quella di organizzare un evento capace di far riscoprire alla città gli spazi aperti della parrocchia, con attività sportive, ricreative e ludiche per bambini, ragazzi, adulti e anziani. Una giornata da trascorrere con serenità e spensieratezza, tutti insieme, nel libero godimento di un incontro «preparato per essere un grande festival del sorriso» scrive uno dei rappresentanti dei cittadini, Giacomo Chillè, che in una lettera inviata alla redazione aggiunge: «Siamo convinti che il vivere e condividere comuni esperienze, di socializzazione e di aggregazione, possa anche servire a manifestare ed affermare, in maniera pacifica, ogni sorta di disapprovazione contro iniquità e nefandezza, divenendo la prospettiva più certa per l’affermazione di una città finalmente più vivibile… più naturale…».

La mobilitazione dei cittadini non accenna dunque a diminuire: una “partita” come detto ancora aperta, e non solo in senso “ideale”, perché, come specifica Chillè, «siamo nella fase preliminare della vendita. Il compromesso sarà sancito con un atto ufficiale non più tardi del prossimo mese di aprile. E’ assolutamente normale che non siano stati ancora presentati i progetti, anche perché, e un tecnico questo lo sa bene, ci vuole del tempo per redigerli a regola d’arte». Sul rettangolo verde dunque si continua a correre, una corsa contro il tempo, più che dal fiato “ossigenata” dalla buona volontà. Ed essa non verrà meno finchè non verrà udito il “triplice fischio”.