Le circoscrizioni costano troppo, Fazio (Pdl) invita al risparmio

Le circoscrizioni costano troppo, Fazio (Pdl) invita al risparmio

Redazione

Le circoscrizioni costano troppo, Fazio (Pdl) invita al risparmio

lunedì 15 Settembre 2008 - 14:49

Il consigliere comunale: paghiamo 170mila euro di affitti e le 150 unità di personale sono distribuite male. Alcune proposte per evitare esborsi inutili

Vogliamo tirare la cinghia? Cominciamo a farlo dai quartieri. A mettere sotto la lente d’ingrandimento il costo delle sei circoscrizioni è il consigliere comunale del Pdl Antonio Fazio, con un’interrogazione nella quale fa le pulci ai quartieri, agli affitti dei locali e al costo del personale. Secondo Fazio «per esigenze di bilancio è ormai necessario dare un taglio alle spese inutili, cioé non funzionali ad esigenze socialmente ed economicamente sostenibili». E proprio in quest’ottica tre anni fa fu varato il nuovo regolamento delel Circoscrizioni, che riduceva da 14 a 6 il numero di quartieri. «Malgrado ciò – constata Fazio – le sedi decentrate sono comunque rimaste quattordici», e di queste «più della metà sono in locazione per una spesa di circa 170.000 euro annui di soli canoni, cui si devono aggiungere altri 25.000 euro circa tra spese di condominio ed altre spese per un ammontare totale, quindi, di circa 200.000 euro». In particolare sono in affitto le sedi del I, del II, del III, del IV e del V quartiere, più alcuni centri servizi. Molti dei quali, fa notare Fazio, «per la loro allocazione non sono per nulla funzionali ad effettive esigenze di decentramento».

Il consigliere comunale fa qualche esempio: «L’immobile, in locazione, del quarto quartiere di viale Boccetta è situato a poche centinaia di metri dal Palazzo municipale, mentre logiche economicamente sostenibili suggerirebbero come unica sede il centro servizi di proprietà comunale di via dei Mille. Discorso analogo andrebbe fatto per la sede in locazione della quinta circoscrizione di viale della Libertà, che si trova in una posizione abbastanza periferica del quartiere, nonché in terreno demaniale marittimo, dove sarebbe più logico riqualificare il waterfront. In questo caso sarebbe opportuno utilizzare un’immobile comunale situato molto più nel cuore del quartiere, come potrebbe essere l’uso di alcuni uffici dell’attuale distaccamento nord della Polizia municipale di viale Regina Elena. Si potrebbero anche utilizzare alcuni plessi scolastici dove allestire dei -corner- per fornire servizi decentrati ai cittadini».

Ma non è solo un problema di affitti. Secondo Fazio «appaiono del tutto illogiche le suddivisioni delle unità impiegatizie. Infatti il terzo quartiere risulta avere un totale di 25 impiegati su 60.000 abitanti circa, quasi quanti ne ha il primo quartiere (24) che di abitanti ne ha solo 23.500 circa, senza peraltro considerare che il sesto quartiere ha una dotazione organica di ben 34 unità (22 nella sola sede di Ganzirri) con una popolazione si soli 30.000. Comunque, il totale di 150 unità, pari a circa l’8% dell’organico attuale (2054) di tutta la struttura organizzativa del Comune di Messina, appare sproporzionato. Invece, gran parte dei dipartimenti del Comune lamentano la carenza di personale».

Dunque Fazio propone di limitare allo stretto necessario le sedi di quartiere e centri servizi, «privilegiando ovviamente i locali di proprietà comunale e recedendo da inutili locazioni» e di «ridurre il personale impiegato nelle circoscrizioni, determinando anche una distribuzione più logica in rapporto alle effettive esigenze ed ai servizi resi dalle singole sedi».

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