Il Pd del terzo quartiere e le dimissioni di Gioveni: «Non condividiamo»

Il Pd del terzo quartiere e le dimissioni di Gioveni: «Non condividiamo»

Il Pd del terzo quartiere e le dimissioni di Gioveni: «Non condividiamo»

mercoledì 27 Gennaio 2010 - 15:01

Sciutteri, Interdonato e Cardile dopo l’addio del consigliere circoscrizionale e il suo attacco a Genovese: «Atteggiamento uguale a chi, dopo le sconfitte elettorali, ha cambiato casacca…»

«Caro amico, così non si fa…». Firmato Antonino Sciutteri, Santi Interdonato e Claudio Cardile, ovvero i “superstiti” consiglieri del Pd della III circoscrizione, rimasti “orfani” di Libero Gioveni. Il quale, alcuni giorni fa, ha sbattuto la porta e se n’è andato, lasciando il partito e attaccando senza mezzi termini l’ex segretario regionale Francantonio Genovese. Nessun rancore, chiariscono i tre, anche perché in questi anni «si è chiaramente venuto a creare un rapporto d’amicizia sincero che non può mettersi in discussione alla luce degli ultimi avvenimenti». Ma… ci sono dei ma, e tanti. «Sul piano politico – scrivono in una nota Sciutteri, Interdonato e Cardile – non condividiamo in alcun modo la presa di posizione del collega, il quale ha deciso di interrompere il rapporto col Pd attraverso un documento in cui sono esplicitate una serie di opinioni che ci sorprendono e ci fanno porre dei fondati interrogativi rispetto allo spirito con cui Gioveni si è accostato alla attività politica all’interno del Partito Democratico, in termini di idealità, progetti e contenuti. Preferiamo non tornare su distinzioni di appartenenza ai precedenti partiti, come continua a fare Gioveni, perché le riteniamo ampiamente superate ed anzi siamo impegnati a costruire una identità “democratica” riconoscibile e condivisa da tutti gli aderenti al nostro partito. L’essenza stessa del Partito Democratico è fondata su valori quali la partecipazione democratica, la solidarietà, la giustizia sociale, la multiculturalità, l’abbattimento delle barriere sociali, non certo la nostalgica e superata distinzione di appartenenze, sollevata e recitata come cantilena nel momento del grande salto, da tutti coloro che, con argomentazioni mai pienamente convincenti, lasciano il Pd per altri orizzonti, non prima di una sosta di transito al gruppo misto».

Sciutteri, Interdonato e Cardile ammettono che «i problemi politici all’interno del Partito Democratico esistono e vanno affrontati, ma il quadro descritto dal collega rispetto all’ambito cittadino e della provincia di Messina non rispecchia la realtà manifestatasi concretamente attraverso i passaggi congressuali intercorsi in questi mesi e soprattutto con la grande partecipazione di iscritti e non iscritti alle ultime primarie. Le rimostranze mosse da Gioveni rispetto all’operato dell’on. Francantonio Genovese si sarebbero potute esprimere in una di quelle che lui chiama “… finte assemblee di partito …”, magari consultando le valutazioni politiche rappresentate dagli aderenti di uno di quei “… circoli – fantasma …”, come li definisce con scarso rispetto per tutti gli iscritti e per coloro che, nel loro piccolo, cercano realmente di partecipare all’attività politica sul territorio. Ciò non risulta sia mai avvenuto».

«Le cronache dei giornali degli ultimi mesi, lo svolgimento dei congressi nei circoli, le elezioni primarie – aggiungono i tre consiglieri – hanno dimostrato la vivacità del dibattito interno al Pd in cui militano ed hanno piena cittadinanza anche aree e sensibilità politiche che contrastano o non condividono la linea politica del partito, rappresentata dai segretari provinciale e cittadino, cui concorre in modo sostanziale Genovese, oggi principale bersaglio di Gioveni. Ciò significa che quest’ultimo avrebbe potuto fare una scelta alternativa, sempre rimanendo all’interno del Partito Democratico. Siccome così non è stato e le motivazioni esposte appaiono similari a quelle di tanti altri che in questi mesi post sconfitta elettorale hanno cambiato casacca, la presa di posizione assunta dal collega, va forse letta in maniera altrettanto similare a tante altre, purtroppo già viste».

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