Quartieri, eletti i presidenti della prima e della seconda circoscrizione

Quartieri, eletti i presidenti della prima e della seconda circoscrizione

Redazione

Quartieri, eletti i presidenti della prima e della seconda circoscrizione

lunedì 21 Luglio 2008 - 11:50

Nella quarta -la pratica- rimandata a domani. Per gli altri bisognerà attendere ancora qualche giorno

Quattro rinvii, due elezioni. Oggi giornata di insediamenti nelle sei circoscrizioni del Comune di Messina, ma in soli due quartieri è avvenuta anche l’elezione degli uffici di presidenza, mentre negli altri è stata posticipata a nuova data.

Nel primo quartiere è stato eletto presidente Giuseppe Leonardo dell’Udc (Il centro con D’Alia), uomo molto vicino al presidente uscente Enzo Messina, che adesso siede in consiglio comunale. Leonardo è stato il primo degli eletti nella lista del senatore Gianpiero D’Alia e fin da subito era stato indicato come possibile rappresentate della circoscrizione. Questo soprattutto per motivi politici, visto che i centristi si sono imposti nettamente e nuovamente dopo il 2005, con sei seggi conquistati sui dodici della maggioranza (5 Il Centro con D’Alia, 1 Udc, 4 Pdl, 2 Mpa), ma anche perché nella logica della -spartizione- degli altri consigli, fin da subito i leader locali del partito di Casini hanno puntato su quest’area della città, palesemente schierata a proprio favore. Le vicepresidenze sono invece andate a Giovanni Culici (PdL) e Alfredo Manganaro (Pd).

Altrettanto delineati sembravano i giochi nel secondo quartiere e altrettanto facilmente è stato deciso il presidente che lo rappresenterà. Si tratta di colui che ha ricoperto la carica negli ultimi due anni e mezzo, Giovanni Di Blasi, ex Alleanza Nazionale, un mese fa eletto nella lista dell’Mpa e vicino alla rappresentante della Giunta Ricevuto alla Provincia Daniela Bruno. Al suo fianco ci saranno Davide Siracusano (PdL) e Orazio Gemelli (Il Centro con D’Alia), per un’amministrazione che sarà anche qui di chiara marca centrodestra.

Tutto rimandato invece, come detto, negli altri quartieri. Punterà alla leadership nelle quattro circoscrizioni restanti il Pdl, visto che Udc ed Mpa possono già contare su una presidenza, ma le dinamiche attuali non permettono di avere la certezza della presidenza, soprattutto nel centro città. Per il quarto si voterà domani alle 10, quartiere nel quale l’incertezza regna ancora sovrana. La maggioranza risicata (10 maggioranza, 8 opposizione), mantiene la situazione ancora fortemente in bilico. Nel centrodestra Pietro Caliri (Mpa) insiste, ma deve respingere gli attacchi di Maurizio Buscema e Pippo Famulari del Pdl. Tra i tre litiganti potrebbe avere la meglio Ciccio Quero, consigliere uscente e vice Presidente Vicario nell’ultima legislatura. Ma anche il giovane del Pd, deve fare i conti con le ambizioni di Massimo Simeone.

Nel terzo il nodo verrà sciolto lunedì 28, alle ore 10. In lizza Raimondo Burrascano, che è uscito rafforzato dal risultato delle urne con oltre 900 voti ottenuti, Domenico D’Arrigo, molto vicino al sindaco Giuseppe Buzzanca e Sebastiano Bonafede, che nella scorsa legislatura è stato Vice presidente. Dall’altra sponda qualche chance per Libero Gioveni, il più eletto della circoscrizione e che si è fatto sentire parecchio in questi anni.

Il punto nella quinta municipalità verrà scritto giovedì 24 alle 10. Nelle ultime settimane non è cambiato molto e tutto dipenderà da come si arriverà al voto. Se centrodestra e centrosinistra dovessero presentarsi alle urne divisi, il Pdl dovrebbe ottenere la presidenza con uno tra Rino Romeo e Felice Greco (entrambi di area Forza Italia), con qualche possibilità anche per Vincenzo La Monica, in passato presidente del nono quartiere. Se invece le due parti politiche dovessero trovare unità d’intenti, ipotesi non azzardata, la convergenza potrebbe arrivare su un nome del centrosinistra, Alessandro Russo (Pd-Democratici per Messina), vice presidente uscente e ben visto da molti.

Infine la presidenza del sesto quartiere, per la quale si voterà lunedì 28, alle 9. Avanti al momento sembrerebbe Enrico Ferrara, ma non è escluso che alla fine possa imporsi Orazio Laganà. Entrambi sono legati al Popolo della Libertà.

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