Vendita terreno Pompei. L’intervento della IV circ.: «È un problema urbanistico e sociale, stop alle concessioni edilizie. L’amministrazione intervenga»

Vendita terreno Pompei. L’intervento della IV circ.: «È un problema urbanistico e sociale, stop alle concessioni edilizie. L’amministrazione intervenga»

Vendita terreno Pompei. L’intervento della IV circ.: «È un problema urbanistico e sociale, stop alle concessioni edilizie. L’amministrazione intervenga»

lunedì 25 Gennaio 2010 - 23:22

I rappresentanti di quartiere intervengono a “muso duro” sulla questione chiedendo che al più presto venga posto un freno alla costruzione di insediamenti abitativi nell’area retrostante il Santuario di Pompei: «Prima adeguate opere di infrastrutturazione primaria»

Mentre discutiamo e raccontiamo della vicenda probabilmente c’è già chi ha scritto, anzi “perimetrato”, il futuro di quel terreno che sorge a poco distanza dal santuario di Pompei; così come di quei pochi “angoli di paradiso” rimasti in una città che profuma sempre meno di mare e sempre più di cemento. Viene da chiedersi che senso abbia parlarne ancora, che senso abbia cercare di mantenere viva la speranza di chi in quei campi è cresciuto rincorrendo un pallone e avrebbe voluto vedere anche i propri figli e perché no i propri nipoti fare lo stesso.

Poi però in redazione arriva una lettera, la seconda (la proponiamo a seguire), dopo quella inviataci qualche settimana fa. Uno “scrigno di parole” scritte da chi alle spalle del santuario di Pompei ha trascorso forse la propria infanzia. Una piccola forma di mobilitazione a cui si uniscono gli altri residenti della zona e le istituzioni, i rappresentanti del IV quartiere che ieri hanno dedicato un’intera seduta di consiglio proprio al futuro di quei campi da gioco che, secondo quanto previsto dal Prg del 1998, sono diventati zona B4c, dove cioè è possibile costruire edifici fino a 6 piani. Un intervento quello dei rappresentanti di circoscrizione e dei cittadini contrari alla costruzione dell’ennesimo palazzo in una zona dove il passaggio e la circolazione delle auto è ridotta ai minimi termini proprio a causa delle ristrette dimensione delle strade di collegamento rispetto all’elevata densità di abitazioni. Un impegno che spinge a far credere, o meglio sperare, ad un interessamento da parte dell’amministrazione comunale.

Nell’incontro tenutosi ieri presso la sede della circoscrizione i consiglieri hanno infatti votato un documento (13 favorevoli e due astenuti) in cui si invita il Comune, nella persona del sindaco Buzzaca, del vice-Ardizzone, degli assessori Romano e Aliberti, del presidente del consiglio Previti, ad «affrontare concretamente e tempestivamente il grave problema sociale ed urbanistico del territorio retrostante e circostante il Santuario di Pompei a seguito della vendita da parte dell’Ordine dei Frati Cappuccini». Decisione quest’ultima determinata da problemi di natura economica che avrebbero costretto i prelati a siglare un contratto di vendita con una società di costruzioni per sanare i debiti contratti. Ma la richiesta che il quartiere rivolge ai rappresentanti comunali oltrepassa i confini del terreno da gioco: «È necessario porre in essere tutte le procedure – si legge nel documento – affinché gli uffici di Palazzo Zanca non procedano a rilasciare nuove ed ulteriori concessioni edilizie nelle zone a destinazione B4c senza aver precedentemente realizzato le indispensabili opere di infrastrutturazione primaria considerate pregiudiziali alle vigenti “Norme di attuazione” del Prg. Nell’eventualità di autorizzazioni già concesse – proseguono invece i rappresentanti – l’inizio dei lavori dei nuovi insediamenti deve essere subordinato ad interventi viari che mettano in sicurezza l’area di interesse». Il riferimento è soprattutto agli insediamenti urbani nella zona di Fondo Galletta, Via delle Mura, Peschiera, veri e propri “budelli” viari.

I consiglieri chiedono inoltre che le ditte incaricate dei lavori dei nuovi complessi edilizi, si occupino di realizzare nelle zone circostanti un nuovo campo sportivo di dimensioni paragonabili all’attuale, con annessi spogliatoi e servizi, e di assicurare comunque lo svolgimento di attività ricreative, sociali ed educative di cui i residenti possano usufruire come negli attuali “campetti di Pompei”. Un incontro importante quello svoltosi ieri tra i rappresentanti di circoscrizione che, aldilà delle ripercussioni o degli effetti che potrà o non potrà determinare, assume un valore in più forse perché “stimolato” da una collaborazione con i cittadini che, pur consapevoli delle difficoltà, non sono disposti ad arrendersi con facilità. Una storia quella del vendita del terreno alle spalle del Santuario di Pompei che in una fase politica ed amministrativa particolarmente intensa per la città dello Stretto dove tanto si discute di revisione di Prg, Piano Paesaggisitico, cementificazione selvaggia, ancor più dopo i tragici fatti di ottobre, potrebbe o forse dovrebbe rappresentare la miccia necessaria per farsì che tante parole non si rivelino l’ennesimo “fuoco di paglia”.

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