Il personaggio dell’anno è Antonio Catalioto: un voto contro il doppio incarico

Il personaggio dell’anno è Antonio Catalioto: un voto contro il doppio incarico

Il personaggio dell’anno è Antonio Catalioto: un voto contro il doppio incarico

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sabato 31 Dicembre 2011 - 14:12

Così si sono espressi i lettori nel sondaggio lanciato da Tempostretto sul sito e su Facebook: 33 per cento per l’avvocato “anti Casta”, battuto sul filo di lana il procuratore capo Lo Forte. «La mia è una battaglia legale fondata sulla Costituzione»

Sotto i suoi colpi sono caduti amministratori e parlamentari di tutta Italia. La sua battaglia legale contro il doppio incarico è finita sulle prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali. E il suo “duello” con il sindaco Buzzanca, l’unico che continua a resistere con le due poltrone di sindaco e deputato, dopo aver caratterizzato l’intero 2011 si appresta a fare altrettanto col 2012. I lettori di Tempostretto.it hanno deciso: il personaggio dell’anno è Antonio Catalioto, che col 33 per cento dei voti ha battuto, nell’ordine, il procuratore capo di Messina Guido Lo Forte (29 per cento), l’ingegnere capo del Genio civile Gaetano Sciacca (20 per cento) ed il presidente dell’Acr Messina nonché organizzatore di eventi Lello Manfredi (18 per cento), su un totale di oltre 700 voti in appena tre giorni.

Nato a San Salvatore di Fitalia il 5 agosto 1960, iscritto all’albo degli avvocati dal 12 settembre 1987, Catalioto è stato in passato anche assessore all’Urbanistica nel “ridotto” periodo della sindacatura Genovese e uno dei leader dell’Udeur a Messina. Da un paio d’anni a questa parte conduce la battaglia contro il doppio incarico, deputato-amministratore: “vittime” illustri i messinesi Giovanni Ardizzone e Fortunato Romano, il sindaco di Catania Stancanelli, il presidente della Provincia di Caltanissetta, Federico, altri sindaci e amministratori di tutta la Sicilia e del resto del Paese.

«Al cospetto del procuratore capo Lo Forte – commenta Catalioto a sondaggio chiuso – il risultato che mi riguarda è immeritato. L’azione della Procura è stata di gran lunga preponderante rispetto a quello che nel mio piccolo ho fatto io. Mi fa piacere, però, che ci sia stato un riconoscimento rispetto ad un’azione che, ribadisco, non è stata dettata da problemi locali. La mia è una battaglia legale fondata su una questione di principio, che riguarda deputati regionali e nazionali, senza nessun accanimento sulle vicende di Messina. Vorrei ricordare, a questo proposito, che ho portato avanti un’azione contro il sindaco di Castelfranco Veneto, Luciano Dussin, che era anche deputato della Lega, carica da cui si è poi dimesso. Questo per fare capire che non è una questione personale contro Buzzanca».

Però Buzzanca è l’unico a resistere. «Quando il sindaco fa riferimento al fatto che è stato votato per due volte dal popolo – continua Catalioto – nessuno lo discute. Ma la sovranità popolare è regolata dall’art. 1 comma 2 della Costituzione. Che dice che la sovranità popolare viene esercitata “nei limiti della Costituzione”. Tutto qui: il sindaco non resiste a me o a D’Aquino, ma ad un dettato della Carta costituzionale. Alla Costituzione non si può sottrarre nessuno, né il singolo cittadino, né a maggior ragione chi ricopre uno o due ruoli istituzionali. Che esempio sta dando all’esterno? Un ragazzino che va a scuola cosa deve pensare: prevale il sindaco sulla Costituzione? E’ questo ciò che dà più fastidio di tutta questa vicenda».

Il voto a Catalioto, dunque, è un voto contro il doppio incarico: «Se voi lanciaste un sondaggio sulla vicenda del sindaco, credo che la percentuale sarebbe bulgara. Le persone che incontro per strada o al bar, senza distinzione di appartenenza politica, ritengono che questa “resistenza” sia incomprensibile. Il tribunale e la Corte d’appello si sono già dichiarati, non c’è nulla da aspettare. Ci vuole un tribunale che dichiari la decadenza? Abbiamo fatto ricorso a Palermo anche per questo. Ci sono due azioni giudiziarie, una a Palermo per la decadenza da deputato (l’udienza è fissata per il 9 marzo) e una Messina per la decadenza da sindaco (si è tornati in Appello), più una amministrativa all’Ars di fronte alla Commissione verifica poteri, che sta operando con due pesi e due misure e con evidenti omissioni. Attenzione – conclude Catalioto – a questo punto si può innescare però un meccanismo perverso: che lui perda entrambe le cariche». Ci aspetta un “infuocato” 2012.

6 commenti

  1. Capitan Sparrow 31 Dicembre 2011 21:36

    700 voti in APPENA tre giorni… Almeno siete stati onesti a non truccare i numeri… Comunque complimenti a Catalioto. Si potrebbe sapere quanti soldi ha guadagnato con questi ricorsi? Anche questa è una notizia! Buon anno a tutti.

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  2. bonanno giuseppe 1 Gennaio 2012 08:36

    CHE VERGOGNA ma cu è ………….rispetto a un GUIDO LO FORTE o a TANTI altri come i Lavoratori LICENZIATI o IN CASSA INTEGRAZIONE. MESSINESI psedo Giornalisti vari VERGOGNA VERGOGNA. Che cosa ha fattoi questo personaggio se non una causa VINTA a PRESCINDERE, se invece del GIULLARE BUZZANCA al SUO POSTO sedeva una PERSONA SERIA e DIGNITOSA. A Messina ci meritiamo questo. e con quale enfasi pubblicate questo articolo veramente vergogna

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  3. Che poi è una stupidata colossale. Una battaglia contro Messina. Buzzanca è stato eletto due volte e trovarsi anche alla Regione non può far altro che fare meglio gli interessi di Messina. Questo tizio ci guadagna come ci hanno guadagnato quelli dello spread assassino nefasto per l’Italia, ovviamente solo per lotta politica perchè oggi, malgrado il massacro sociale, lo spread è sempre sopra i 500 punti, ma sembra che non esista più! Quindi qualcuno mente sapendo di mentire!

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  4. Questo primo posto di Catalioto affievolisce ogni speranza di rinascita politica e civile di Messina,infatti ha messo in forte imbarazzo lo stesso avvocato vincitore.Mettere come personaggio dell’anno un messinese,che verrà pagato profumatamente per una questione che è tutta politica,quella del doppio incarico,trasformata in una questione giudiziaria dal Partito Democratico,servendosi di chi fu assessore di Genovese,significa che come cittadini quel 33% SITI NUDDO MISCATI CU NENTI.Caro dott.Lo Forte le chiedo scusa per i messinesi che hanno portato il loro ciriveddu all’ammasso.

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  5. Signor avvocato Antonio Catalioto,avrei apprezzato il suo furore giudiziario,se lei avesse intrapeso, per conto del Partito Democratico,un’azione giudiziaria contro l’Ufficio Elettorale deputato a respingere la candidatura a sindaco di chi era gia deputato regionale,applicando semplicemente la legge.In DEMOCRAZIA la volontà popolare prevale su tutti i garbugli giuridici,che bravi avvocati come lei,ma pessimi politici,tentano di svuotarla

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  6. bonanno giuseppe 2 Gennaio 2012 08:33

    MESSENION a cucchiti ricordati LEGGI AD PERSONAM, ESCORT (no le Ford), e 17 anni di Governo BERLUSKA , di NANI e BALLERINE di SCILIPOTI, etc.etc

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