Boom di ascolti per la prima di UP Italia TV del messinese Gabriele Fiumara

Boom di ascolti per la prima di UP Italia TV del messinese Gabriele Fiumara

Vittorio Tumeo

Boom di ascolti per la prima di UP Italia TV del messinese Gabriele Fiumara

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lunedì 03 Dicembre 2018 - 06:31

Dopo la prima trasmissione andata in onda con successo, adesso in programma un ampio carnet di interviste. Oltre a Fiumara, soddisfatto l'editore del format, Michele Oggioni, qui da noi intervistato

In un precedente articolo ci eravamo occupati del progetto di una Instagram TV creata dal ventitreenne messinese Gabriele Fiumara, studente di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Messina.

Adesso sono arrivati i primi risultati, i primi riscontri delle idee esposte da Gabriele nelle sue dichiarazioni. Gli ascolti del nuovo format televisivo, andato in onda per la prima volta alle ore 21.00 dello scorso sabato presso la sala delle prime di un noto ristorante situato all’interno della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, condotto proprio da Fiumara infatti, sono andati oltre ogni previsione, riscontrando il seguito social sperato che il progetto si era preposto di ottenere.

In particolare, la diretta Instagram ha contato, entro le 24 ore, circa 9.000 visualizzazioni e centinaia di interazioni in diretta. “Il mio smartphone dopo la prima puntata di debutto – racconta Gabriele – sembrava impazzito. Tantissimi i messaggi di congratulazioni. Sicuramente il nostro successo è stato avvantaggiato dalla presenza del primo ospite, Tommaso Zorzi, con cui è nata una bella amicizia. Lavorare con Tommaso è stato molto divertente, mi sono trovato a mio agio”.

Ottimo è risultato anche il lavoro svolto dagli autori, il reggino Eugenio Megale e il messinese Gabriele Barbalace, che con costanza e duro lavoro sono riusciti a formulare una “challenge” che ha stupito tutti.

Presenti in sala anche il direttore generale di Up Italia Magazine, Michele Oggioni con la moglie Barbara Epis. Tra Fiumara e Oggioni è nata grandissima intensa; l’imprenditore ha infatti deciso di supportare ufficialmente il lavoro dei ragazzi messinesi formalizzando la creazione della IGTV, che ha già un ampio carnet di appuntamenti a cui Instagram, social tra i social per l’appunto, farà da cornice. “In particolare – spiega Gabriele Fiumara – sabato 1 dicembre andrà in onda la puntata che avrà ospite Yari Gerussi e nelle puntate a seguire Raffaello Tonon, Anthony Peth (conduttore di Gustibus, la7), un cantante trap che è primo nella classifica di Spotify e, dulcis in fundo, la coppia più social del momento, che ha conquistato tutti gli utenti di Instagram con i suoi 14 milioni di followers

Un progetto innovativo, interessante, insomma. Ma anche ambizioso. Un progetto nuovo, mai visto prima di adesso e che, come ogni novità è caratterizzato da quel peculiare entusiasmo – che è essenziale, attenzione – ma anche dagli interrogativi che il futuro riserva. A questo proposito il “papà materiale” di questo progetto, l’editore che ha scommesso ed investito sull’idea di Gabriele Fiumara, l’imprenditore lombardo Michele Oggioni, già noto a livello nazionale per la sua rete imprenditoriale e per aver creato il “Premio Eccellenze”, prestigiosa vetrina di talenti imprenditoriali italiani, ci ha gentilmente concesso un’intervista:

Quali sono le sue impressioni sul progetto della Instagram TV portato avanti da Gabriele Fiumara?

Guardi, io sono editore da dodici anni, ho fondato tre riviste e il 4 dicembre, in occasione della cena di gala del Premio Eccellenze, terremo a battesimo ufficialmente UP Italia IGTV, il nostro canale televisivo attivo su Instagram. Quando Gabriele Fiumara mi ha contattato per espormi il suo progetto di creare una Instagram TV non ho potuto fare a meno di dire “sì” alla sua idea, che mi ha sin da subito colpito positivamente. Perché? È semplice. Oggi i consumatori che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 17 e i 27 anni trascorrono molto più tempo incollati al proprio smartphone, non più al piccolo schermo. Questa è una realtà oggettiva che ha delle conseguenze evidenti: in mancanza di una spinta di rinnovamento interna, di una modificazione effettiva del proprio DNA, di uno stravolgimento, di una vera e propria rivoluzione anzi, la TV con cui siamo cresciuti e che ci ha accompagnati è destinata a soccombere, surclassata dalla maggiore potenza comunicativa dei social. Importante è focalizzare la propria attenzione su un punto. La TV non si riduce ad un mero elettrodomestico, un groviglio di fili elettrici, plastica, vetro e ferraglia più o meno ingombrante. L’importanza della TV non si qualifica in base alla quantità di polvere che può raccattare. La TV è da intendersi come una fotografia vivente della persona, del consumatore, che ha bisogno di essere accompagnato, durante la sua giornata, da altre persone come lui che parlino delle cose che riesce a percepire, che lo interessano, che suscitano la sua curiosità, che lo annoiano magari. Anche. L’importante è che se ne parli, che vi sia interazione. E allora è possibile salvare l’idea di TV non facendola morire nel breve uso di un televisore, soprattutto oggi, in cui i ritmi di vita di ognuno sono assai frenetici e non consentono quasi mai di potersi rilassare sul divano di casa e ingannare il tempo semplicemente scorrendo i canali proposti. Quasi come un trapianto di organo si può prelevare l’idea di TV così come l’abbiamo conosciuta e trapiantarla in un corpo nuovo, moderno e dal grande futuro davanti a sé: il social. Telegiornale, previsioni meteo, oroscopo, sport, cultura, reality e tanto altro ancora saranno gli “ingredienti” del nostro progetto, con l’aggiunta di un particolare non trascurabile: UP Italia IGTV non è una televisione già esistente che diventa Instagram. UP Italia IGTV nasce Instagram e proprio da Instagram erediterà i cromosomi che la renderanno non una semplice TV, ma una TV social. Di fronte a questo progetto, le impressioni e i propositi non possono che essere più che positivi.

Che opinione ha dei giovani di oggi, alla luce del fatto che in questo progetto sono coinvolti dei giovani che hanno voglia di fare e di mettersi in gioco? Li considera mosche bianche, casi isolati, oppure ritiene che in realtà vi siano molti ragazzi con idee e talento a cui però mancano le occasioni di emergere, magari proprio a causa dei malfunzionamenti e dei difetti della nostra società contemporanea?

Ahimè devo constatare con profondo rammarico e con una nota di dispiacere, da cittadino italiano e da imprenditore, che purtroppo i giovani d’oggi, in larga parte, non hanno più carattere. Non hanno spina dorsale. Vogliono tutto e subito. Soldi, successo, fama con uno schiocco di dita. E cosa peggiore, ritengono che tutto ciò sia loro dovuto. Ebbene, mi piacerebbe che si rendessero conto che “soldi, successo e fama” sono delle eventualità accessorie, che potrebbero arrivare come non arrivare soltanto in seguito al duro lavoro. Il dato di fatto è che molti di loro sono dei bamboccioni. Mai espressione come questa, “invenzione letteraria” del ministro Padoa Schioppa è meglio congeniata all’archetipo di “giovane d’oggi”, che guarda, inutile negarlo, a modelli comportamentali sbagliati. Alla base del successo, quello vero, posano grandi fatiche, grandi sacrifici, in termini personali e di tempo. Io ho aperto il mio primo negozio a 19 anni, a 23 già ne avevo aperti 9. Proprio per questo io, da editore e imprenditore, credo nel lavoro di Gabriele Fiumara e dei suoi ragazzi, in cui rivedo me qualche anno fa, con la stessa forza di volontà e voglia di futuro.

E allora cosa suggerisce ai giovani italiani di oggi che si affacciano al futuro?

Il suggerimento che do è quello che mi ha accompagnato lungo il mio sentiero, imprenditoriale quanto personale: affrontare tutto con una pillola di perseveranza e una di sorriso. Questo binomio a mio avviso vincente è stato ciò che ha consentito di realizzarmi umanamente e professionalmente e l’ho imparato solo vivendo. In Italia, ma soprattutto al nord, la gente è arrabbiata, musona, non apprezza più niente. Ogni generazione perde progressivamente entusiasmo, smalto, voglia di vivere e reagire anche ai periodi di vacche magre. Se i giovani d’oggi avessero voglia di mettersi in gioco e si creassero le condizioni per fare emergere i talenti, son sicuro, l’Italia ripartirebbe con il turbo. Ma il lavoro, bisogna sudarselo e guadagnareselo, non viene da sé.

Vittorio Tumeo

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