Turno di riposo per la Messana che prepara l'ultima sfida della stagione regolare

Turno di riposo per la Messana che prepara l’ultima sfida della stagione regolare

Turno di riposo per la Messana che prepara l’ultima sfida della stagione regolare

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mercoledì 01 Febbraio 2012 - 02:26

Le giallorosse affronteranno la vice capolista Teramo. L'intervista al vice allenatore messinese Gianmarco De Francesco: “Concludere il campionato nel miglior modo possibile”

E’ stata una settimana di lavoro intenso alla Messana che ha osservato il previsto turno di riposo nella sesta giornata di ritorno del massimo campionato di pallamano femminile. Sabato prossimo 4 febbraio alle ore 18.30 al palasport San Filippo ultimo impegno della stagione regolare contro la corazzata Teramo. Tra i protagonisti di questa stagione sportiva il messinese doc Gianmarco De Francesco, che da due stagioni collabora con lo staff tecnico guidato dal prof. Salvo Cardaci. A lui abbiamo voluto rivolgere qualche domanda.

Parlaci della tua esperienza alla Messana in questi due anni.
“Nonostante i miei ragionevoli dubbi dei primi periodi dello scorso anno, la società ed il tecnico hanno dimostrato sin da subito di avere fiducia in me, nonostante fossi alla prima esperienza in panchina. E’ un ruolo nuovo nel quale non mi sarei mai visto, ma che sorprendentemente riesce a trasmettermi lo stesso entusiasmo di quando ero io a scendere in campo, dunque non posso che giudicare questa esperienza in maniera positiva”.

Pregi e difetti della tua squadra e soprattutto caratteristiche dei due portieri che segui giornalmente.
“Il più grande pregio della Messana, che poi è quello che storicamente gran parte degli addetti ai lavori le attribuisce, è quello di sapersi esaltare nei momenti più critici e di riuscire con l’orgoglio e il cuore a sopperire al gap tecnico con le squadre più blasonate e accreditate. Per quanto riguarda i difetti, secondo me, il più grave è quello di sbagliare alle volte l’approccio alla gara, e ciò ci porta a dover rincorrere le avversarie nel punteggio, a discapito della lucidità nei momenti finali. Parlando dei nostri portieri sono molto felice che la società abbia puntato quest’anno su una coppia molto giovane, poichè questo mi permette di rendere il mio lavoro molto gratificante. Con Alice (Piffer ndr.) ho già lavorato l’anno scorso e non sono sicuro neanch’io di conoscere fino in fondo di cosa è capace questa ragazza; sinceramente in un portiere non avevo mai visto tanto spirito di sacrificio, totale dedizione al lavoro ed un innato desiderio di imparare e migliorare. Alice è un portiere dalle enormi potenzialità ma che ovviamente essendo giovane e poco esperto non riesce ancora ad avere la giusta continuità, ma sono sicuro che nel giro di qualche anno diventerà uno dei portieri italiani più forti della massima serie nazionale. Marta Savoca invece è un portiere al debutto assoluto in serie A1 dalla quale mi aspetto ben presto un salto di qualità che pochi al momento immaginano; dandole il tempo di cui ha bisogno e non caricandola di responsabilità che in questo momento sarebbero eccessive sono sicuro che anche lei riuscirà ad affermarsi prepotentemente”.

Un primo bilancio sulla stagione e gli obiettivi futuri personali e di squadra.
“Il bilancio della stagione è purtroppo negativo e non mi dilungherò certo in questa sede a spiegare il perchè; ai nastri di partenza eravamo nelle condizioni di fare molto meglio e adesso sarà nostro compito quello di concludere nel miglior modo possibile questo campionato cercando di fare bene in tutti gli impegni che sono rimasti. Obiettivi futuri personali e di squadra sono due argomenti che per me procedono di pari passo in quanto spero di avere la possibilità di continuare il mio percorso in questa società aiutandola a crescere ancora e magari a farle centrare qualche traguardo importante”.

Il tuo rapporto con l’allenatore della prima squadra che ti ha voluto accanto in questa avventura.
“Salvo Cardaci è colui che mi ha convinto ad intraprendere questa nuova esperienza e non posso che essergli grato perchè solo così sono riuscito ad “appendere le scarpe al chiodo” in maniera meno traumatica del previsto. Professionalmente mi trovo molto bene con lui perchè riesce a stimolarmi per cercare di fare sempre meglio per il bene della squadra; la sua scelta di volermi nello staff tecnico rappresenta un’importante inversione di tendenza, poichè in Italia, a mio parere, si sta facendo troppo spesso a meno della figura del preparatore dei portieri”.

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