Campi sportivi comunali: a Messina sono solo tre e in pessime condizioni

Campi sportivi comunali: a Messina sono solo tre e in pessime condizioni

Redazione

Campi sportivi comunali: a Messina sono solo tre e in pessime condizioni

mercoledì 20 Agosto 2008 - 08:15

L'esperto di Palazzo Zanca Di Bartolo: «Cercheremo di mettere a norma quelli già esistenti e recuperarne almeno due di quelli che sono stati abbandonati». Ma in città mancano anche spazi di aggregazione

Prendendo spunto da una delle foto pubblicate nella nostra rubrica -la pulce sul web-(eccola in basso), abbiamo deciso di approfondire un argomento molto più seriamente di quanto in maniera ironica avevamo fatto parlando del parcheggio di Via La Farina, -adibito- a campo sportivo.

Quello della carenza di strutture per praticare sport, e calcio nello specifico essendo quello più diffuso, è una problema che non può essere sottovalutato. Al momento i campi comunali per la disputa dei tornei minori sono tre: Galati, Bisconte e Annunziata, tutti non in perfette condizioni. Troppo pochi per una città di 245 mila abitanti. Troppo poco per tutte quelle realtà che disputano campionati dilettantistici in Figc, ma anche per coloro che per divertimento gareggiano in tornei amatoriali come l’Uisp. Ciò comporta salti mortali per far svolgere le gare o la necessità di doversi spostare per poter trovare spazio negli impianti sportivi di piccoli centri della provincia. L’alternativa? Beh i privati, con ovvi aumenti delle spese. E’ paradossale se si pensa che il contributo economico per dare vita a strutture di questo tipo non sono poi così alti. Erba sintetica o terra, basterebbe la disponibilità di un custode e magari di una piccola tassazione per coprire i costi di manutenzione. Ma sarebbe bastato anche non -perdere- qualche campo che col tempo è stata lasciato all’abbandono.

Il sindaco Buzzanca, che detiene anche la delega alle Politiche dello sport, ha nominato un esperto per lo sport e l’impiantistica, Francesco Di Bartolo, che vanta un lungo passato nel mondo del rugby. Il rappresentante di Palazzo Zanca ci ha spiegato che l’amministrazione intende intervenire in quattro fasi. Prima, la messa a norma degli impianti già esistenti. «Per intervenire servono veramente poche risorse – ci ha riferito. In più c’è il parere favorevole del capoufficio tecnico ing.Scandurra, che la pensa come noi. Quindi possiamo partire in tempi brevi».

Seconda fase, sarà quella di renderli fruibili per le società che ne faranno richiesta. Terza, oltre ai tre campi che il comune gestisce in maniera diretta, al più presto si cercherà di recuperare due impianti che negli ultimi anni sono stati abbandonati senza un apparente motivo: il campo del rione Gescal e quello di Massa San Giovanni. «Tentremo di reperire dei finanziamenti per renderli fruibili. Ultima tappa, individuare aree in cui fare sorgere nuove strutture, con la consapevolezza che «il territorio offre tante chance».

L’obiettivo è quello di avere un impianto per ogni quartiere, anzi in ogni rione, in modo da poter garantire spazi alle varie zone della città. «E’ difficile lo so, ma ci proveremo. In cantiere c’è anche di recuperare i palazzetti dello sport. Abbiamo programmato diversi interventi al San Filippo, che in un primo momento sarà l’unico agibile. Presto lavoreremo per un piano di progettazione al PalaTracuzzi e per la tracciature del campo e la collocazione delle tribune al PalaMili. In tutte le strutture, mi piacerebbe non far pagare le squadre giovanili che ne usufruiscono. Sarebbe un bel segnale».

Di Bartolo spiega poi che pur avendo assunto da poco l’incarico, si sta impegnando per fare il massimo e farlo in fretta. Ma purtroppo alcune volontà cozzano con la burocrazia e i tempi tecnici. «Per me lo sport è lo sport, la politica è la politica e le due cose devono rimanere separate. Proverò a fare tesoro delle mie esperienze e metterle al servizio della collettività. Spero che anche negli uffici del dipartimento avvenga quel cambio di mentalità necessario a far mutare veramente le cose».

Un cambio di mentalità necessario anche per tornare a far emergere l’aspetto sociale dello sport. Riflettendo, non sarebbe poi sbagliato dare una collocazione diversa a spazi che durante la settimana sono destinati ad altro fine collettivo, come appunto quello mostrato nelle immagini. Parcheggi, spazi liberi, aree da riqualificare. Un nostro lettore ci suggeriva di dare la domenica le chiavi del parcheggio di via La Farina alla vicina parrocchia, noi facciamo un altro esempio: perché non destinare ad area giochi l’immenso spazio sito sul viale giostra e utilizzato bisettimanalmente per il mercato? Il tutto ovviamente previa la messa in sicurezza per evitare incidenti o altro tipo di inconvenienti.

Una sorta di alternativa agli spazi verdi (anch’essi fortemente carenti) per poter passare in allegria alcune ore, soprattutto la domenica.

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