Manganaro: "La nostra gente aveva bisogno di quelle cose lasciate marcire"

Manganaro: “La nostra gente aveva bisogno di quelle cose lasciate marcire”

Veronica Crocitti

Manganaro: “La nostra gente aveva bisogno di quelle cose lasciate marcire”

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venerdì 18 Ottobre 2013 - 18:16

A poche ore dalla notizia del materiale lasciato marcire per 4 anni nel deposito della palestra comunale di Mili San Marco, giunge l'amaro commento del presidente del Comitato Giampilieri, Corrado Manganaro. E poi l'affondo sulla questione messa in sicurezza: "Ritardi su ritardi. Siamo pronti a manifestare"

Dopo aver scoperto (vedi notizia correlata) che in un deposito della Palestra comunale di Mili San Marco, per quattro lunghi anni, erano rimaste a marcire brandine, materassi, cuscini, lenzuola e latte in polvere scaduto, l’indignazione della popolazione messinese è esplosa in tutta la sua rabbia.

Cittadini, associazioni, volontari e singoli che, attraverso commenti e note, hanno voluto manifestare pubblicamente amare riflessioni su quello che è stato definito come uno dei tanti sprechi della Protezione Civile Nazionale.

Rimaniamo sconcertati da quello che abbiamo appreso, da come è stata gestita la situazione – afferma Corrado Manganaro, Presidente del Comitato Giampilieri – perché tutto quel materiale sarebbe potuto servire. Come sempre, non c’è stata la dovuta attenzione nel curare l’emergenza di Giampilieri. Mentre la nostra gente soffriva e aveva bisogno, quelle cose venivano abbandonate in un deposito”.

Non tanto le brandine, come sottolinea Manganaro, “poiché molti degli alluvionati furono poi ospitati e sistemati negli alberghi. Ma il latte, quello è davvero uno spreco. Noi, con i nostri soldi, abbiamo comprato diversi generi alimentari, soprattutto latte per quegli extracomunitari che avevano bambini piccoli. Scoprire che invece loro, il latte lo hanno fatto scadere, è abominevole”.

Ma la rabbia di Manganaro va oltre e tocca uno degli altri punti dolenti, ossia la messa in sicurezza del territorio.

“Il cantiere va a rilento – ammette Manganaro – considerando che i lavori sono cominciati nel 2010 e ancora non sono terminati. Stiamo preparando una protesta perché qui esiste una situazione assurda. Interpelleremo, se necessario, anche il Presidente Rosario Crocetta”.

La vicenda riguarda la firma di indennizzi.

A Giampilieri è necessario che venga realizzato un canale fugatorio previo l’abbattimento di alcune case. “Il problema – conclude Manganaro – è che alcuni proprietari hanno avuto un indennizzo, altri no. E, giustamente, questi ultimi non fanno abbattere nulla se non prima ricevono le firme da parte del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. Non capiamo cosa stiano aspettando, speriamo non altri 4 anni”.

Veronica Crocitti

@VCrocitti

6 commenti

  1. E’ SCONCERTANTE LA SUPERFICIALITA’ CON CUI VENGONO GESTITE LE COSE NELLA NOSTRA CITTA’, LA RESPONSABILITA’ DI QUEI BENI PREZIOSI,PER CHI NON AVEVA PIU’ NULLA E’ DA IMPUTARE ESCLUSIVAMENTE ALLA PROTEZIONE CIVILE DI MESSINA E NON A QUELLA NAZIONALE, CHE TUTTALPIU’ PUO’ AVER ECCEDUTO NELL’INVIO DI BENI MANCANDO PROBABILMENTE UNA ADEGUATA QUANTIFICAZIONE DI CIO’ CHE ERA EFFETTIVAMENTE NECESSARIO. NOSTRA LA RESPONSABILITA’ PER AVER FATTO SCADERE QUEI PRODOTTI E PER ESSERCI DIMENTICATI DI CATALOGARLI E UTILIZZALI NEI MOMENTI DINECESSITA’.

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  2. dico solo una cosa, non soltanto per modo di dire, ma DEBBONO PAGARE, DAL PRIMO ALL’ULTIMO, DA CHI SAPEVA DELL’ESISTENZA DEL DEPOSITO DEI MATERIALI E NON HA DENUNCIATO ALCUNCHE’.
    Messina (i cittadini) si è sempre adoperata e distinta nella mobilitazione di qualunche bisogno si è presentato in qualsiasi parte del paese ed anche nel mondo. E QUESTO NON CI STA BENE.
    non è solo uno sfogo amaro, ma è la cruda realtà, perchè a queste persone interessava soltanto fare proclami, visibilità nei media e poi i veri problemi, e la loro soluzione è stata affidata al ……tempo!!!!!!
    non sono indignato, di più;
    non sono arrabbiato, di più.

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  3. Vabbe però bisogna riconoscere che almeno la merce alimentare l’hanno usata in campagna elettorale

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  4. il guaio è che non paga nessuno. Se gli togliessero lo stipendio pari al danno si sveglierebbero.

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  5. ciò succede perché non paga nessuno.se a chi provoca per incuria tali sperperi toccassero lo stipendio per l’importo pari al danno provocato aprirebbe gli occhi anche di notte.

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  6. UNA DOMANDA SORGE LEGITTIMA :

    COME MAI PROPRIO ADESSO ESCE ALLA LARGA QUESTO PROBLEMA RELATIVO A QUESTI MATERIALI ?

    OVVERO : CUI BONO ? A vantaggio di chi ? (Cicerone, Pro Roscio Amerino, 84).

    La Protezione Civile ha una propria organizzazione ed una precisa catena di comando con ruoli, funzioni e compiti. Non è governata da entità invisibili, ma da persone, in carne ed ossa con nome cognome e ruolo, ben definiti. Pertanto, non dovrebbe essere difficile individuare , al di fuori di ogni ragionevole dubbio, eventuali comportamenti censurabili e sanzionarli come da legge. Questo darebbe motivazione al resto del personale in servizio.

    Concludendo : la mia personale opinione è questa : sarebbe bene, allora, che, da parte del Ministero dell’ Interno, si proceda ad una rigorosa verifica dei fatti, NEL MODO PIU’ AMPIO POSSIBILE.

    Questo è il mio augurio

    Non trovo giusto questo atteggiamento nei confronti del personale tutto della Protezione Civile, al quale, va, invece tutta la mia gratitudine e tutto il mio sostegno.

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