Storia di Andrea, disoccupato. Va a pescare per portare cibo in tavola e viene multato

Storia di Andrea, disoccupato. Va a pescare per portare cibo in tavola e viene multato

Redazione

Storia di Andrea, disoccupato. Va a pescare per portare cibo in tavola e viene multato

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giovedì 30 Aprile 2020 - 07:34

Andrea è disoccupato, percepisce pochi soldi per sopravvivere. E' andato a pescare da solo per il suo sostentamento.

Forse, nell’applicazione delle norme e delle ordinanze, in tempi di virus e di fame, basterebbe un po’ di buon senso da parte delle forze dell’ordine. Dall’emergenza sanitaria rischiamo di passare all’emergenza economica (anzi ci siamo già) ed a quella sociale. Esemplare la storia di Andrea. Disoccupato, in tempo di Covid ha deciso, per portare a casa il necessario per una vita dignitosa, è andato a pescare (da solo). Non ha fatto l’untore, non è positivo. Voleva solo mettere sul piatto a tavola un po’ di pesce. Ebbene, e’ stato multato. Al di là della contestazione del verbale, che sarà fatta dal suo avvocato, vi raccontiamo la sua storia. Lo facciamo con tanta amarezza perché è una storia del più forte contro il più debole.

La storia di Andrea

Sono un cittadino messinese disoccupato che percepisce la quota minima di reddito di cittadinanza e nessun altro ammortizzatore sociale. Nel corso dell’emergenza per il covid-19 praticando attività di pesca per autoconsumo al fine di reperire quanto necessario ad un dignitoso sostentamento ho subito da parte delle forze dell’ordine la contestazione di una sanzione amministrativa per la violazione alle normative sul contenimento. Ritengo l’attività di pesca per autoconsumo necessaria al sostentamento del sottoscritto come lo è per molti altri cittadini nella mia medesima condizione. Non beneficio di altre agevolazioni né dal Governo Nazionale né dalle autorità Locali. Invoco da parte delle Istituzioni una riforma della normativa che consenta, nel rispetto delle cautele anti contagio, la possibilità a chi è nella mia medesima condizione di procurarsi lecitamente i mezzi per un dovuto e dignitoso sostentamento.”

Prima delle leggi sarebbe bello arrivasse il buon senso in chi vigila e multa. Provare a sopravvivere non è un reato, a maggior ragione se non si mette a repentaglio la salute di nessuno.

4 commenti

  1. Scusate ma come si puo pensare che basterebbe un po’ di buon senso da parte delle forze dell’ordine? Questi sono dei privilegiati: ogni 27 del mese prendono lo stipendio , cosa vuoi che gliene importi se un povero disgraziato riesce a vivere o muorire di fame . Capisco che ti vengono dati degi ordini, che devi fare rispettare l’ordine pubblico , ma in certi casi si potrebbe sorvolare , anche perchè in alcune zone calde della città si sorvola alla grande anzi non ci si va completamente, guarda caso chi viene multato è sempre l’indifeso.

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    1. Guarda per me hanno fatto bene a multarlo in quanto andare a pescare con la scusa del sostentamento è una balla colossale,proprio non si può sentire, il pesce vattelo a prendere al market a 2 euro

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      1. Andare a pescare per autosostentamento un chilo di pesce ti costa cento euro. Non nascondiamoci dietro un dito é una forma di reddito aggiuntivo e quelli nella sua condizione ma attenti e rispettosi degli altri sono rimasti a casa a patire la fame. Non diamo parola a chi non rispetta le regole piuttosto aiutiamo queste persone ad accedere agli aiuti che le istituzioni si stanno sforzando di dare ai cittadini bisognosi e leali

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  2. Facile parlare per chi non vive tale condizione ci sono tanti ragazzi e padri di famiglia disoccupati che per mangiare non hanno altro che questo….è necessario rispettare sempre la dignità delle persone . Sono senza lavoro non rubano non spacciano hanno diritto a vivere. O li vogliamo trattare peggio dei migranti?

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