"La fiera delle chiacchiere" ha tuonato il Primo Presidente Fazio sulle lungaggini che rischiano di vanificare il progetto. "Ostacolato dai poteri forti", gli ha fatto eco il presidente dell'Ordine degli Avvocati Celona. Entrambi d'accordo sulla ex Casa dello Studente. Che piace anche all'Aiga.
Non poteva mancare una ampia parentesi dedicata ad un dei principali problemi dell’amministrazione di giustizia a Messina, cioè l’edilizia giudiziaria. Mentre i tempi per utilizzare il finanziamento ministeriale residuo, circa 14 milioni di euro, si fanno sempre più stretti, i magistrati continuano a lavorare in condizioni logistiche sempre peggiori. E sul secondo Palazzo di Giustizia sono intervenuti quasi tutti i rappresentanti che hanno preso la parola nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Anche perché proprio due giorni fa la discussione è arrivata in Consiglio Comunale dove la soluzione che sembra prevalere è quella sulla quale avevano fatto quadrato anche Ordine degli Avvocati e Corte d’appello, cioè l’utilizzo della ex Casa dello Studente in via Cesare Battisti. Il sindaco Renato Accorinti, in prima fila in k-way accanto al Presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri, ha invece lanciato l’idea di utilizzare l’ex caserma di Bisconte
“La fiera delle chiacchiere, dei vaniloqui – ha aperto duramente il presidente Fazio – E’ l’ottavo anno in cui da questo scranno torno a denunciare siffatta grave inadempienza, a danno dell’amministrazione della giustizia e del futuro della nostra città. Ci si muove in una palude, al suono di proclami inconcludenti, un passo avanti e due indietro, da 20 anni. E da 20 anni circa 15 milioni di euro aspettano di essere spesi e ogni anno si sperpera più di un milione e mezzo di euro per canoni di affitto. E’ una vicenda incredibile, scandalosa; sembra che una volontà occulta paralizzi qualsiasi buon proposito, qualsiasi iniziativa.
Noi magistrati e avvocati abbiamo sollecitato a gran voce, in tutte le sedi, e proposto anche la soluzione del problema. Coloro che sono competenti a farlo, Regione, Comune e quanti altri, tergiversano anche rispetto ad una idea progettuale senz’altro fattibile, sol che si voglia, l’ultima che abbiamo avanzato, d’intesa con il Magnifico Rettore dell’Università e con il beneplacito del Commissario straordinario della Provincia regionale, che si è dimostrato attento e sensibile alla problematica. Si destini a palazzo di giustizia satellite la Casa dello studente e si conceda all’ERSU l’ex albergo Riviera di viale Libertà, in proprietà dell’Amministrazione Provinciale per realizzarvi nel frattempo una residenza studentesca, in attesa che magari nell’area dell’ex Ospedale R. Margherita possa sorgere una vera e propria cittadella universitaria. Ma nemmeno questa volta è seguito alcun atto concreto.
A questo punto sarebbe forse il caso di richiedere la nomina di un commissario straordinario ad acta che sblocchi la situazione, in cui non è difficile intravedere responsabilità amministrative, anche di natura contabile. Che si potrebbero comunque evitare, recedendo, giusta la recente disposizione normativa, dai dispendiosi affitti in corso e destinando frattanto agli usi giudiziari le aree demaniali disponibili.”
L’idea del Commissario ad acta piace anche al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Francesco Celona, che ha dedicato buona parte del suo intervento alle ultime novità “calate dall’altro in maniera che definire brutale è poco, e che nulla altro fanno se non impedire ad un sempre crescente numero di cittadini di accedere alla domanda di giustizia”. Il riferimento dell’avvocato Celona è all’aumento vertiginoso dei costi di marche da bollo e diritti, fino al contributo unificato. Tutti adempimenti necessari per depositare le istanze, avviare le cause, avere copie delle sentenze e degli atti giudiziari, che dall’inizio dell’anno costano tre volte di più. Sul secondo Palazzo di Giustizia l’Ordine ha sempre avuto una direzione precisa: la Casa dello Studente. A rallentare il progetto, secondo il Presidente degli avvocati messinesi, i “poteri forti”. Una “accusa”, questa, che i presidenti di IV e V Circoscrizione e i sindacati di dipendenti di giustizia e agenti avevano al contrario rivolto proprio all’Ordine e alla Presidenza della Corte d’appello. Le municipalità interessate, il Genio Civile di Messina, i sindacati e un centinaio tra avvocati e magistrati hanno invece siglato avanti un documento per chiedere l’utilizzo del finanziamento ministeriale residuo per adeguare a secondo palazzo giudiziario l’ex ospedale Margherita, più capiente e meglio servito, ma soprattutto immediatamente disponibile.
Soddisfatti della direzione che la discussione sembra aver ormai incontrovertibilmente imboccato anche in Consiglio Comunale, invece, anche i Giovani Avvocati Messinesi.
”La collocazione del Palazzo di Giustizia presso la Casa dello Studente di via Cesare Battisti, che permette di mantenere la centralità della giustizia nel cuore della città e, comunque, vicino a Palazzo Piacentini, consentendo anche ai giovani avvocati una organizzazione più efficiente della propria attività professionale” spiega la presidente dell’Aiga di Messina, Simona Frida Giuffrida.
“L’AIGA non può non evidenziare con piacere, da giovani avvocati e, quindi, studenti di ieri, che sono state anche attenzionate le esigenze degli universitari, che costituiscono parte integrante di un accordo, raggiunto tra tutte le istituzioni interessate, e che prevede lo spostamento della casa dello studente all’Hotel Riviera o verso le aree dell’ex Ospedale Margherita. La giovane avvocatura messinese auspica che il Sindaco prenda contezza della volontà espressa dal Consiglio comunale e che tale soluzione è il frutto della sintesi di molteplici esigenze, non da ultimo anche quella del recupero di due beni comuni inutilizzati (Casa dello Studente e ospedale Margherita).”
Alessandra Serio

Cara Alessandra SERIO, il tuo è un’articolo ben costruito, ma permettimi di regalarti tre cifre, con esse potrai completare il tuo pezzo, è il momento politico giusto a Messina per fare nome e cognome, di chi diventa ancora più ricco senza meriti, ma semplicemente perchè ha investito su immobili, con la certezza che poi siano destinati a sedi di qualche cosa, in questo caso giudiziarie. Qual’è la cifra difesa da questi proprietari di immobili, e credimi lo faranno con le unghie e con i denti, ma oggi hanno degli ostacoli, una stampa cittadina più libera. Questi proprietari puntano a rimandare e poi rimandare le decisioni, aspettano il momento politico più favorevole, tifano per il TAR di Catania, sono alla ricerca di una sponda per questo obiettivo, in Consiglio la sponda c’è ma è più debole del passato, inoltre con RENATO sindaco, Guido SIGNORINO e Antonio LE DONNE tutto diventa tremendamente più complicato, capisci a me. Le tre cifre della spesa corrente destinate all’INTERVENTO 02 Godimenti di BENI(immobili) di TERZI(proprietari) relativi alla FUNZIONE 02 cioè le funzioni relative alla giustizia sono : ANNO 2011 € 1.747.706 – ANNO 2012 1.871.744 – ANNO 2013 1.794.837, scritte con la nostra vecchia moneta fanno impressione, ci fanno capire meglio la cutra in gioco, quasi 3,5 MILIARDI di LIRE. Per degli immobili costruiti e comprati in lire non è male come investimento facile, troppo facile, capisci a me.
CITTADINANZATTIVA – Coordinamento Provinciale Giustizia per i diritti e dei Procuratori dei Cittadini, come ribadito in passato, ritorna sull’argomento dove si fanno e si dicono solo parole e polemiche, ma di fatti non se ne vedono proprio. Nei mesi passati vi è stata una formale petizione di Cittadini, Avvocati, Magistrati, lavoratori ed utenti del servizio giustizia perché la nuova Cittadella Giudiziaria potesse sorgere nell’area dell’ex Ospedale Regina Margherita. La petizione, trasmessa al Ministero di Giustizia, Ministro dell’Interno, Presidente della Regione Sicilia, Assessore Regionale alla Sanità, Sindaco del Comune di Messina. riguardava la realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia nell’area dell’ex Ospedale Regina Margherita, complesso edilizio assai ampio, costituito da 12 fabbricati insistenti su di un’area di 27.800 mq. con ampi parcheggi. La Regione Siciliana, proprietaria di quest’area, ne ha dichiarato la non utilità nell’ambito dei piani di edilizia sanitaria e la conseguente alienabilità. Il Comune potrebbe richiederla in comodato d’uso gratuito con la esplicita indicazione della destinazione (Cittadella Giudiziaria) secondo il seguente schema operativo: 1) La Regione Siciliana, preso atto delle ingenti spese fino ad oggi sostenute per la manutenzione e la vigilanza del sito, concede parte o l’intero complesso edilizio, in comodato gratuito, al Comune di Messina, con espressa indicazione dello scopo (edilizia giudiziaria). 2) Il Comune di Messina prende in carico lo stabile e provvede ai necessari lavori di risanamento conservativo ed adeguamento impianti, utilizzando in tutto e/o in parte l’apposito finanziamento tramite il provveditorato alle opere pubbliche per la progettazione e direzione dei lavori. 3) Il Comune di Messina offre al Ministero dell’Interno un padiglione per la sede del Commissariato di Messina Nord (cui si aggiunge l’Ufficio Stranieri della Questura), che in atto occupa un immobile comunale a titolo oneroso (€ 40.000,00 annui), a parità di condizioni. La competenza degli Uffici della Pubblica Sicurezza nella Cittadella Giudiziaria è di evidente utilità, soprattutto in considerazione dell’ulteriore risparmio sui costi di vigilanza e sicurezza degli immobili giudiziari ed, in uno dei padiglioni dell’ex Ospedale ha sede il distaccamento Nord dei Vigili del Fuoco, contribuendo ad assicurare un presidio indiretto ma stabile dell’area. La soluzione prospettata ed auspicata consente una agevole mobilità oltre che ampi spazi di sosta considerato che il Tram ha il suo Capolinea Nord, dotato anch’esso di parcheggi, davanti all’ex Ospedale e con il nuovo svincolo della tangenziale Giostra – Annunziata, assicurerebbero un ottimo collegamento della Cittadella Giudiziaria con il Centro Città, con Palazzo Piacentini, con la Provincia ed anche per chi arriva dalla Calabria.
L’immobile “Casa dello Studente” di Via C. Battisti, di cui tanto si parla, per allocarvi la Cittadella Giudiziaria, sarebbe una scelta infelice, perché zona priva di parcheggi ed ad alto traffico.
REGGIO DOCET….
I reggini hanno fatto la scelta giusta localizzando e costruendo il nuovo palazzo giustizia fuori dal centro collegato alle vie della bretella autostradale. Ma i poteri forti fanno finta di essere deboli con la scusa di cercare fuori ciò che sta in casa loro. La posizione dell’ordine avvocati e’irragionevole e non è quella dei cittadini ( utenti, lavoratori, giudici, etc.) che con le auto devono arrivare in centinaia sino al centro intasando i pochi posti di parcheggio loro riservati . Le centinaia di macchine che affluiscono al tribunale non essendoci collegamento pubblico peggiorano la qualità della vita di chi viaggia dalle periferie al centro ed inquinano inutilmente. La benzina poi cari avvocati costa. Deve vincere la collettività non un manipolo di professionisti forti.
Aggiungerei anche insufficiente alle esigenze logistiche del tribunale che continuerebbe a necessitare degli attuali locali affittati per centinaia di migliaia di euro l’anno.