A sollevare il quesito in un'interrogazione urgente è il consigliere Alessandro Russo
MESSINA – Una qundicina di gatti uccisi al rifugio Don Blasco e gli esami tossicologici in corso. Con un’interogazione urgente al sindaco Basile e all’assessore Minutoli, interviene il consigliere comunale Alessandro Russo, del Partito democratico: “Dalla comunicazione sul canale social del Rifugio “Don Blasco” viene riferito che l’accesso alla struttura del rifugio sarebbe possibile attraverso un cancello laterale, posto in via Santa Cecilia, chiuso con catena e lucchetti. E le cui chiavi, testualmente, “sono in possesso di qualche referente del Comune di Messina”. Al riguardo, si ricorda che la legge attribuisce all’ente locale comunale la competenza e la responsabilità della cura e della tutela degli animali randagi, in maniera tale che ne sia assicurata la sopravvivenza e in generale il rispetto e la dignità, oltre che una sistemazione che possa consentirne il riparo e il controllo”.
“Si accertino le eventuali responsabilità del Comune”
E ancora: “Di conseguenza, si ritiene della massima urgenza comprendere se nella vicenda si possano configurare responsabilità dell’amministrazione comunale, dirette o indirette — come a titolo di esempio, una potenziale culpa in vigilando da parte dei servizi competenti — nei tragici fatti della scorsa notte”. Evidenzia il consigliere del Pd: “La priorità è assicurare agli animali randagi, gatti e cani, affidati alla responsabilità dell’ente comunale, sistemazioni sicure e idonee alla loro sopravvivenza in sicurezza e in dignità”.
Da parte loro, gli attivisti dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente hanno lanciato l’idea di una taglia di duemila euro per chi, presentando una denuncia, permetta d’individuare i colpevoli.
L’immagine in evidenza è di repertorio dall’archivio Fb del rifugio Don Blasco di Messina.

E solo un rappresentante dei democratici poteva fare un’uscita del genere, chissà se ci sono responsabilità anche del governo oltre che del comune.