“Il lavoro ai tempi delle consulenze”: scorciatoia al posto fisso

“Il lavoro ai tempi delle consulenze”: scorciatoia al posto fisso

“Il lavoro ai tempi delle consulenze”: scorciatoia al posto fisso

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domenica 12 Febbraio 2012 - 10:27

Il buon Lombardo, che veste i panni del moralizzatore e del difensore del popolo oppresso, dal giorno della sua elezione ad oggi è riuscito a nominare ben 500 consulenti, e nei periodi più intensi ha toccato la media di uno ogni 3 giorni

Ha un gran dire il presidente Monti che il posto fisso è noioso e i suoi ministri che i laureati disoccupati sono sfigati o che i figli vogliono restare attaccati alle gonnelle della mamma (cosa che effettivamente accade alla prole ministeriale ma non a quella di migliaia di famiglie). In Sicilia c’è chi si annoia mortalmente perché ha trovato una scorciatoia al posto fisso: la consulenza. Il buon Lombardo, che veste i panni del moralizzatore e del difensore del popolo oppresso, dal giorno della sua elezione ad oggi è riuscito a nominare ben 500 consulenti, e nei periodi più intensi ha toccato la media di uno ogni 3 giorni. Visti i risultati ci si chiede perché mai debba attingere alle casse esangui siciliane e non se li paghi di tasca sua visto che del loro prezioso contributo non ne può fare a meno. C’è un altro piccolo particolare: la Regione vanta oltre 20 mila dipendenti e più di 2 mila dirigenti, eppure, chissà perché, Lombardo e i suoi assessori per alcuni delicatissimi incarichi di estrema difficoltà non riescono a trovare tra 22 mila dipendenti uno solo che riesca a fare al caso loro. In attesa che la scienza venga a studiare lo straordinario “Dna” dei consulenti siciliani ci limitiamo a dire che nel 2012 ci costeranno la bellezza di tre milioni e 500 mila euro. Ma si sa, il genio costa. A Natale, quando tutti sono più buoni, l’assessorato regionale all’agricoltura ha sfornato addirittura un bimestrale, “Terrà”, che per sei numeri costerà 270 mila euro, non destinati alle coltivazioni dell’isola ma ai consulenti giornalisti dell’opera biblica. Ovviamente anche i messinesi hanno avuto le loro buone occasioni. La cosa che più amareggia è che gran parte siano stati scelti per le “strategie” post alluvione 2009. Amareggia perché ormai siamo abituati al malcostume delle prebende (abituati non significa rassegnati, ci indigna sempre), ma riteniamo che i soldi destinati alla pelle dei messinesi che hanno perso tutto quella notte, debbano andare solo a loro e neanche un centesimo dovrebbe andare disperso nei rivoli del clientelismo. Amareggia perché il 22 novembre scorso Messina ha pagato con altre tre vittime e da allora ad oggi, al di là delle solite accorate parole, non ci sono stati fatti e il precedente “Giampilieri” ci fa temere il peggio e cioè che, quando arriveranno, buona parte finiranno nelle tasche di altri. Amareggia perché ci sono priorità che vanno rispettate al di sopra del “riconoscimentoalla gente vicina al partito. Quando Lombardo e i suoi assessori si sono affannati, tra fine dicembre e gennaio, a firmare e confermare contratti di consulenza vecchi e nuovi avrebbero prima dovuto chiedersi: “ma io con questi soldi pubblici che destino alla strategia stratosferica per l’utilizzo informatico della raccolta dei dati olistici e spirituali al fine di estrapolare le linee dello sviluppo aerospaziale della Sicilia, non potrei fare qualcosa di meglio per i miei conterranei? Nessuno dubita della validità dei curricula (alcuni dei quali invitiamo a leggere sul sito della Regione o sul sito livesicilia.it che sta da mesi facendo una battaglia sull’argomento) ma nessuno può dubitare che tra 22 mila dipendenti ci sono persone con la professionalità, la qualifica e la competenza altrettanto valide e a costo zero per la comunità. Se poi vogliamo continuare a prenderci in giro e dire che questi esperti sono insostituibili per l’azione del governo allora facciamolo e diciamoci pure che i 400 mila euro destinati ai consulenti per l’alluvione del 2009 sono soldi spesi con coscienza e per la gente che ha perso le case, i figli, i mariti, le attività, le radici di una vita intera e le speranze del futuro. Questi soldi che finiscono nei rivoli del clientelismo in realtà, per quelli che hanno perso il passato cancellato dal fango, equivalgono ad uccidere la speranza del futuro, o meglio, di un futuro migliore e diverso per la Sicilia. Nessuno contesta che i soldi per il “supporto amministrativo al soggetto attuatore per la sistemazione alloggiativa per la popolazione evacuata”, a Calogero Sirna siano indispensabili, ma allora a che cosa è servita la struttura allestita dal sindaco di Messina? E perché chiamare uno stuolo di docenti da ogni parte d’Italia, ingegneri, architetti, geometri a supporto della ricostruzione dell’area? Gli uffici regionali, comunali, provinciali, sono popolati da incompetenti, nullafacenti? Da notare che, sempre per l’alluvione 2009 gli uffici di Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni hanno sborsato fior di soldoni in straordinari e incentivi proprio per dirigenti, burocrati, legali etc.etc.etc. L’organizzatrice di eventi palermitana Angela Fundarò è stata confermata consulente “per le attività d’informazione delle istanze dei comitati di base dei territorio alluvionati”, pagata 2 mila euro al mese. Non ho la minima idea di quanti Comitati di base di Giampilieri la conoscano o abbiano avuto bisogno di lei per spiegare ai “vertici” la gravità della situazione. Anche in questo caso c’è da chiedersi: ma Lombardo non sa leggere i giornali per sapere quali sono le istanze dei territori alluvionati? Non ha abbastanza impiegati nei suoi uffici, non ha esponenti politici nei territori? E non parla con nessuno dei nostri amministratori? A difendere la conferma di Francesco Micali ( che si occupa di informazione della cittadinanza alluvionata) è stato lo stesso Lombardo che ha dichiarato che il 23enne (che nel curriculum ha scritto di suonare al pianobar), ha difficoltà economiche e familiari (esattamente come il 98% dei giovani siciliani) e pertanto è stato scelto come consulente. Stessa dichiarazione Lombardo non potrà farla per il primo consulente messinese del 2012, nominato i primi giorni di gennaio, ovvero il professor Alberto Stagno D’Alcontres, compenso 31 mila euro per “supporto alle attività di liquidazione del Dipartimento del Tesoro e del Bilancio”. Nei giorni scorsi Lombardo ha replicato a quel che resta di sinistra nel Pd che gli contestava l’esercito di consulenti dicendo “raccolgo la richiesta, mi servirà da stimolo”. Infatti due giorni fa ne ha nominati altri due, grazie allo stimolo. Non oso immaginare cosa accadrà quando arriveranno realmente i fondi per l’alluvione del 2011. Chissà quanti stimoli susciteranno.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. Capitan Sparrow 12 Febbraio 2012 12:57

    D’accordo su tutto, tranne che su una cosa: quello di consulente è tutt’altro che un posto fisso. Chi vuole stabilità è meglio che faccia il precario, oppure il parcheggiatore che poi entra all’ATM di Messina senza concorso. C’è pure il vantaggio di mantenere l’anonimato senza essere disturbato dai “giornalisti-indignati”.

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  2. Ecco le persone cui chiedere i soldi per il ponte… (rigorosamente minuscolo in segno di spregio…)Ma che bel governatore!

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  3. Messina contribuisce a mantenere un esercito di impiegati regionali(22.000) che costano, per mantenerli la regione deve fare tagli alla scuola, alla sanità, ai servizi pubblici ect. messinesi.
    Tra i 500 consulenti c’è qualche messinese…..Messina e provincia con i gravi problemi, che tanto lutto hanno portato negli ultimi anni, doveve avere numerosi consulenti esperti e specializzati nella conoscenza del territorio della provincia messinese…..anche senza i gravi problemi, con i circa 700.000 ab. la provincia di Messina doveva avere un quinto dei consulenti nominati.
    Ma al solito per la regione siciliana la provincia di Messina è una colonia a cui propinare solo tagli…..

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  4. puzza di bruciato 12 Febbraio 2012 19:33

    Criticabilissimo il Pres. lombardo ma quanto meno è riconoscente e porta benessere a suoi concittadini. Chiediamo ai ns rappresentanti/politici locali a quali e a quanti messinesi hanno dato lavoro o consulenze. Tutti dei “lecca-piatti” pronti a vendersi per 30 denari.

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  5. Dopo 40 anni di MALGOVERNO DELLA COSA PUBBLICA RISCHIAMO IL FALLIMENTO…..SI INIZI CON L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE E DELLE REGIONI.INOLTRE SI DEBBONO LIQUIDARE TUTTE LE SOCIETA’ PARTECIPATE PUBBLICHE CHE SONO IN CONTRASTO CON L’ARTICOLO 97 della COSTITUZIONE. INFATTI L’ARTICOLO 97 della COSTITUZIONE SANCISCE CHE L’AZIONE AMMINISTRATIVA DEVE ESSERE ATTUATA CON EFFICIENZA, ECONOMICITA’, TRASPARENZA ED IMPARZIALITA’. I POLITICI HANNO QUALCOSA DA DIRE?

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