Tempostretto lancia un sondaggio tra i giovani messinesi per capire meglio cosa li spinga ad abbandonare Messina. Il link per compilarlo
Testo di Cristiano Piccione, progetto “L’estate addosso”
MESSINA – La fuga dei cervelli è un fenomeno che riguarda la società italiana dei nostri tempi. Sempre più ragazzi, infatti, scelgono di lasciare il proprio Paese o la propria città in cerca di fortuna altrove. Messina, che in passato è stata un polo di riferimento per gli studenti universitari, soprattutto delle aree territoriali limitrofe, sud, oggi fa i conti con un problema completamente opposto, che coinvolge, del resto, tutta la Sicilia. Un’indagine statistica del Comitato nazionale degli studenti universitari (Cnsu) del Mur, effettuata nel 2022, riporta che nell’anno accademico 2019/20, il 37% del totale degli studenti universitari siciliani, ha preferito immatricolarsi in una regione diversa dalla propria. Il tutto prediligendo zone come il centro-nord della nostra penisola e lasciando spazio soltanto ad un misero 5,83% di studenti provenienti da altre regioni che hanno deciso di immatricolarsi in Sicilia.
I numeri dell’esodo
Dati più recenti riportati dal Rapporto dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), del 2023, per l’anno accademico 2021/22, dimostrano che su un totale di circa 5800 studenti che abbandonano la Sicilia, solo 1394 sono quelli che da altra regione si spostano da noi, lasciando un bilancio negativo di 4406 studenti, confermando così un emorragia costante di menti che abbandonano il nostro territorio.
Si evince che, inesorabilmente, molti sono i neodiplomati e laureandi che di fronte alle scelte relative al prosieguo dei loro studi, e alla ricerca di opportunità lavorative, decidono di andare via dalla nostra regione e di conseguenza da Messina. Infatti, sempre secondo l’Anvur, circa il 26% degli studenti siciliani ha deciso, nel 2021/22, di iscriversi a un corso di laurea magistrale in regioni prevalentemente del centro nord Italia.
Quanti di questi lo fanno perché effettivamente costretti? Quanti invece decidono di diventare studenti fuori sede, nonostante la facoltà da loro scelta sia presente nell’offerta formativa dei loro atenei?
Cosa c’è dietro questo fenomeno che contribuisce a svuotare anche la nostra città?
Il nostro obiettivo dunque è quello di realizzare un’indagine a campione sugli studenti messinesi, che non intende avere carattere scientifico ma aiuti a comprendere a fondo le motivazioni e i numeri dietro a un fenomeno in costante crescita anche nella nostra realtà cittadina.
Il nostro intento è dare voce ai giovani, per capire cosa li spinga ad abbandonare la loro città natale, pur di investire sul loro futuro lasciando famiglia e amici.
Diamo la parola ai giovani
Noi di Tempostretto ci teniamo molto a comprendere, senza giudicare, il punto di vista dei ragazzi, mettendo a loro disposizione le nostre risorse, per ascoltare e capire le questioni che li coinvolgono strettamente.
Proprio per questo, abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta dati in merito all’abbandono di Messina da parte dei suoi studenti.
Tramite il link di seguito allegato sarà possibile compilare un Google Form del tutto anonimo, nel quale verrà chiesto ai giovani di indicare le scelte effettuate e le motivazioni ad esse correlate.
Qualora qualcuno sentisse il bisogno di condividere la propria esperienza siamo disposti ad incontrarlo e a dar voce alla sua storia.
IL LINK DEL QUESTIONARIO:
Il questionario sarà rapido, immediato e di facile compilazione.
Esso ha lo scopo non solo di raccogliere dati, ma di comprendere le ragioni profonde che si celano dietro a scelte così radicali.
Ogni testimonianza è un tassello fondamentale del mosaico della storia che vogliamo raccontare, come espressione di una città in cui molti vanno via ma altrettanti sperano un giorno di ritornare.
Cristiano Piccione – Progetto L’Estate Addosso

A quanto pare, l’università di Messina, non è più un punto di riferimento.
Sarà la gestione discutibile degli ultimi 25 anni?
Investire nelle aree digitali incubatori di start up
Collegamenti ed infrastrutture
Formazione legata alle nuove professioni
Collaborazione università imprese
ALTRIMENTI NON CI SARÀ UN FUTURO