Botta e risposta tra Comune e Corte dei Conti, con un documento di Croce e dei suoi “saggi”

Botta e risposta tra Comune e Corte dei Conti, con un documento di Croce e dei suoi “saggi”

Danila La Torre

Botta e risposta tra Comune e Corte dei Conti, con un documento di Croce e dei suoi “saggi”

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mercoledì 03 Aprile 2013 - 15:15

L’ex procuratore capo ha deciso, insieme ai suoi consulenti, di replicare ai rilievi mossi dai magistrati contabili, molti dei quali sarebbero inesatti o addirittura totalmente errati. Al tavolo delle decisioni non sono stati invitati né Coglitore né Di Leo

Il Comune di Messina non ha alcuna intenzione di soccombere alle “accuse” della Corte dei Conti senza almeno provare a difendersi. E così, mentre l’ombra del dissesto sembra ingigantirsi, il commissario straordinario Luigi Croce, ha riunito i “saggi” di Palazzo Zanca, alias i suoi quattro esperti Dalmazio, Tomasello, Saccà e Montalbano, per analizzare punto dopo punto la delibera n.24 emessa dall’organo di controllo. Che ha creato allarme dentro e fuori il palazzo. Durante il summit odierno, che è durato tutta la mattinata, l’ex procuratore capo ha deciso, insieme ai suoi consulenti, di stilare un documento per replicare ai rilievi mossi dai magistrati contabili, molti dei quali sarebbero inesatti o addirittura totalmente errati. Il primo punto da contestare riguarda il patto di stabilità 2012, che per la Corte dei Conti risulta sforato ma che, invece, le carte di Palazzo Zanca -già inviate a Roma – dicono che è stato rispettato. Secondo il commissario, Dalmazio e company sono contestabili anche i dati relativi ai debiti di Messinambiente e Ato3 .

Formalmente il Comune di Messina non sarebbe tenuto a dare alcuna riposta alla magistratura contabile, che ha scritto al Ministero e non all’ente, tuttavia a Palazzo Zanca emerge con chiarezza la voglia di fornire la propria “versione dei fatti” prima di subire una condanna -la bocciatura del piano decennale di riequilibrio – che significherebbe impossibilità per il Comune di Messina di accedere al Fondo di rotazione nazionale, che dovrebbe portare in riva allo stretto 50 milioni di euro, e al Fondo regionale, che è vincolato all’erogazione del primo e dovrebbe trasferire a Messina circa 33 milioni di euro. Senza queste risorse, per il Comune di Messina il default sarà “matematico”. Tornando alla cronaca del vertice odierno a Palazzo Zanca, sorprende – ma forse neanche tanto – che al tavolo delle decisioni non siano stati invitati né il ragioniere generale Ferdinando Coglitore né il dirigente e responsabile al Bilancio, Giovanni Di Leo, rimasti nelle loro stanze mentre in quella del commissario Croce si decideva se e cosa rispondere alla Corte dei Conti. Il documento dovrebbe essere ultimato nelle prossime ore per poi essere spedito a Palermo, con copia probabilmente destinata anche a Roma, sulla scrivania del Ministero .

Intanto, sulla delibera n.24 interviene il consigliere comunale di Sicilia Vera Ivano Cantello. «Come era prevedibile – scrive in un comunicato – la Corte dei Conti ha smantellato il piano di riequilibrio presentato dall’amministrazione evidenziando che è troppo vago sia nell’esposizione debitoria, sia sugli strumenti con i quali si vuole affrontare la crisi dei conti di Palazzo Zanca».

Cantello ricorda inoltre di essere stato l’unico su quarantacinque consiglieri comunali «dopo un attento approfondimento della normativa in questione, a non aver votato la delibera all’accesso della legge Salva Comuni. Questo perché la ritenevo viziata ab origine, e sarebbe stato meglio avviare le procedure di dissesto poiché gli effetti del default sarebbero stati comunque meno deleteri del ‘Salva Comuni’».

Secondo il consigliere comunale «il ministero non potrà mai approvare il piano di riequilibrio» dal Comune». Convinzione che a questo punto hanno in molti. (Danila La Torre)

10 commenti

  1. Cantello non sa di cosa parla. Soffre della sindrome del grillismo, “essere contro” sempre e comunque. Si informi piuttosto sugli effetti del dissesto e poi li vada a spiegare alle 900 famiglie le cui sorti sono legate a stretto giro a quelle delle Cooperative Sociali.

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  2. ma il ragioniere generale ed il vice ..che ci stanno a fare scusate ????

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  3. non si può fare una crociata contro Crocetta per salvare le “bambinarie”. Quest’accanimento per salvare delle primarie fasulle è sospetto, c’è una lotta per il potere tra Genovese e Crocetta simile a quella che ci fu tra Buzzanca e Lombardo. Sempre sulla pelle dei messinesi.

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  4. Ma come si fa a non invitare alla riunione il Ragioniere Generale e il Dirigente responsabile del Bilancio? Gli esperti possono assistere il Commissario ma non possono né ora né mai tenere contatti ufficiali con l’esterno.Croce sta seguendo le orme del suo predecessore Sinatra che non muoveva foglia se non sentiva il suo esperto Vernaci. Se Croce intende scavalcare il Ragioniere Generale e fidarsi solo di Dalmazio e Company allora lo rimuova!

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  5. Concordo in parte ma aggiungo: dissesto significa anche impossibilità di contrarre nuovi mutui per opere pubbliche.
    Mettiamo che qualcuno stia studiando un piano con l’ obiettivo di risollevare la qualità della vita nella città: avrebbe le mani legate.
    “Grillismo” è essere contro gli sprechi e per la razionalizazione delle spese; contro una gestione che, vincolata dai sindacati non sa vedere oltre al posto fisso a tutti i costi. Abbiamo un comune che spende la metà delle entrate in stipendi, senza produrre alcun servizio. Non si puo’ liquidare superficialmente con due parole la scelta del 25% degli italiani.

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  6. cancellato.

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  7. A Messina si sta facendo scuola di diritto, rispondendo alla fatidica domanda: “Chi controlla il controllore?”.

    Ma è ovvio: il controllato!

    Aboliamo la Corte dei Conti: tanto ci sono i fab-five di Messina che sanno come si fa.

    Ridicoli.

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  8. X Luccio: ma se lei fosse al posto di Croce e dovesse firmare le carte per la Corte dei conti, lei si fiderebbe?

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  9. Per SINALLAGMA: IO LE CARTE LE FIRMEREI SE PREDISPOSTE DA CHI HA L’INCARICO DI REDIGERE I DOCUMENTI FINANZIARI POICHE’ CHI PREDISPONE GLI ATTI ED HA TALE FUNZIONE E’ RESPONSABILE OLTRE CHE DAL PUNTO DI VISTA CONTABILE ANCHE DAL PUNTO DI VISTA PENALE. LA FUNZIONE DEL DIRIGENTE RICHIEDE ANCHE QUESTO RISCHIO.

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  10. Caro LUCCIO io invece nei panni del commissario Croce, avrei già destituito il Rag. Generale Coglitore(“facente funzione”) già da un pezzo, è lui infatti che è il primo responsabile di questo disastro e certamente a questo punto non si può più continuare come in passato! Anche perchè i problemi che sono alla base del dissesto restano ed i debiti continuano a sommarsi, malgrado gli sforzi della gestione commissariale!

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