Il consigliere comunale Libero Gioveni chiede chiarezza in merito. Vuol sapere se i premi verranno mantenuti anche con la nuova società oppure no

Il consigliere comunale Libero Gioveni, in una indagine amministrativa condotta nel 2014 sui cosiddetti "superminimi", ossia dei "premi ad personam" che da anni intascano 20 dipendenti di Messinambiente e Ato 3, ha chiesto all’Amministrazione di valutare la possibilità di rivedere questa opzione contrattuale.

"In un periodo di vacche magre, infatti – evidenzia Gioveni – e pensando a quanto i cittadini siano costretti a stringere la cinghia per pagare la salatissima Tari, sarebbe un bel segnale valutare la possibilità di mantenere o meno queste somme aggiuntive allo stipendio.Dai prospetti che avevo ricevuto durante la mia attività ispettiva sulla vicenda – ricorda il consigliere – era emerso che 14 dipendenti di Messinambiente percepiscono un totale di 105mila 275 euro oltre ai loro stipendi, e fra questi un dirigente intasca lui da solo ben 27mila 337 euro (quindi un "surplus" di 2.278 euro al mese!), mentre un altro ancora 17mila 799 euro. Inoltre – prosegue l’esponente centrista – analizzando i livelli stipendiali, ciò che colpiva era anche il fatto che fra i 14 dipendenti vi sono anche un 2° e 3° livello a cui vengono erogati complessivamente più di 1.800 euro. Fra i dipendenti di Ato 3, invece, 6 di loro incassano un totale di 25mila 200 euro all'anno, sempre in aggiunta ai loro stipendi. Il totale di questi premi economici aggiuntivi, quindi, che tuttavia – puntualizza Gioveni – risultano assolutamente legittimi sotto l'aspetto contrattuale, ammonta esattamente a 130mila 475,52 euro. Ciò nonostante – ricorda il consigliere comunale – l’ex dirigente delle società partecipate del Comune, ing. Pagano, si era impegnato a verificare il rispetto dei vincoli e delle limitazioni alle politiche retributive degli organismi partecipati previsti dalla Legge di Stabilità 2014 all'art. 1 comma 557, ma di scritto, sull'esito di queste verifiche, non ha mai prodotto nulla".

Alla luce di tutto ciò, quindi, Gioveni ha chiesto che in questa fase che va dalla già avvenuta costituzione della nuova società all’affidamento ad essa del relativo servizio, di verificare l'opportunità politica di mantenere l'erogazione dei "superminimi" a questi lavoratori della nuova MessinaServizi.