Il 30 novembre chiudono i centri servizi di Bordonaro, Briga, Castanea e Rodia

Il 30 novembre chiudono i centri servizi di Bordonaro, Briga, Castanea e Rodia

Il 30 novembre chiudono i centri servizi di Bordonaro, Briga, Castanea e Rodia

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venerdì 23 Novembre 2012 - 11:25

Deliberata anche la chiusura dell'attuale sede della IV circoscrizione di viale Boccetta, per la quale il Comune paga 45mila euro all'anno di affitto. La nuova sede del quartiere sarà accorpata al centro servizi di via dei Mille

Le proteste non sono servite a nulla. La deliberazione del commissario Croce, del 25 ottobre, è confermata. Dal 30 novembre chiuderanno i centri servizio circoscrizionali di Bordonaro, Briga Marina, Castanea e Rodia.

“L’iniziativa – si legge nel comunicato di palazzo Zanca – si è resa necessaria per ridurre le spese di gestione stante la necessita di adottare misure per il contenimento della spesa e la perdurante carenza di personale, individuando le sedi con minore afflusso di utenza e conseguenti minori carichi di lavoro, con contestuale assegnazione del personale alle sedi carenti di personale in circoscrizioni ad alta densità abitativa”.

Ed allora da Briga, bisognerà spostarsi nella sede del I quartiere, a Tremestieri. Da Bordonaro, in quella del III quartiere, a Camaro. Da Castanea e Rodia in quella del VI quartiere, a Ganzirri.

Molti dei servizi che svolgevano i centri, inoltre, possono essere ora svolti senza recarsi allo sportello. Dal 1 gennaio 2012, infatti, è entrata in vigore la legge 183 del 2011 che prevede l’autocertificazione al posto del rilascio dei certificati. Dal 9 maggio, inoltre, in virtù della legge 35 del 2012, è possibile effettuare il cambio di residenza anche per raccomandata, per fax e per via telematica.

Infine, il commissario Croce ha deliberato anche la chiusura dell’attuale sede, in affitto, della IV circoscrizione, accorpandola al centro servizi del quartiere. La nuova sede del IV quartiere sarà quindi quella di via dei Mille, considerando anche che nella circoscrizione è possibile recarsi a palazzo Zanca. In questo modo sarà possibile risparmiare l’attuale canone annuo di viale Boccetta di 45mila euro.

3 commenti

  1. Gentile dr. Croce, chi commenta questo articolo è un pensionato che ha gestito per 25 anni la ragioneria generale della Provincia di Messina, per 5 anni il Comune di Messina (durante tale periodo nessuna condanna né dalla magistratura contrabile né da quella ordinaria) e per 7 anni l’Istituzione per i servizi sociali di Messina. Per 6 mesi ho lavorato presso l’Atm. Ho fatto, SECONDO LE MIE CONOSCENZE IN MATERIA DI FINANZA LOCALE, il mio dovere, e ne sono convinto. E’ vero che per quanto riguarda l’attività riconducibile all’Istituzione per i servizi sociali e all’Atm sono oggetto, su denuncia delle parte, ad indagine giudiziaria, ma sono tranquillo della corretta delle operazioni contabili compiute o di quanto illustrato nelle relazioni presentate agli organi competenti. Oggi Crocetta ha dichiarato, per quanto interessa Messina, “chi ha sbagliato deve pagare”. Parole d’altro senso. Sulle base di quanto ho detto, non cerchi di chiudere o abolire servizi per risanare il bilancio del Comune perché alla fine si troverà senza servizi da offrire ai cittadini e col solo Comune che non avrà più nulla da gestire e, conseguentemente, senza servizi da dare ai cittadini che pagano le tasse. Ho da tempo insistito che “un morto non si manda in sala rianimazione, ma all’obitorio, Conosco a fondo non solo la situazione finanziaria del Comune di Messina (al 01/01/2000 deteneva una disponibilità liquida do oltre 237 miliardi) ma anche dei servi sociali e dell’Atm Ed allora il consiglio che Le do, da una persona che lo ha sempre rispettato, è quello di chiudere il Comune e con le chiavi nella Sua tasca, vada a prendere il traghetto (non l’aliscafo che è troppo veloce). Quando ritiene di trovarsi nel mezzo allo stretto, getti le chiavi in mare, rendendo, con tale, anche se simbolico gesto, un ottimo servizio non solo alla maggioranza dei messinesi, ma sopratutto di quelli che i politicanti messinesi, di tutti i settori, hanno ridotto nella miseria e nella disposizione. Non si può, ne, è possibile tentare, di salvate ciò che è irrimediabilmente perduto, ma la nostra dignità, quella si. dobbiamo tentare di salvare.-

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Per le strade di Messina, si tifa per la crisi finanziaria del Comune e l’autorevolezza di Luigi Croce, questo binomio esplosivo sta demolendo, pezzo dopo pezzo, il vastissimo sistema di interessi, che si era spinto fino al mercato degli affitti di immobili in uso del Comune, uno sperpero di soldi dei messinesi, in presenza di un consistente patrimonio immobiliare comunale. Si inventeranno di tutto, come il disagio dei cittadini, si stracceranno le vesti per il personale, ma alla fine cederanno, quei soldi servono a pagare gli stipendi dei dipendenti di palazzo Zanca, a questo punto si metteranno la coda tra le gambe e taceranno per sempre. Il sistema di interessi delle Cooperative Sociali imploderà dall’interno, i soci lavoratori sono stremati da anni di precarietà dello stipendio, dalla stranezza di doversi versare i contributi INPS senza prendere lo stipendio,non basteranno curiose interviste di chi sbandiera l’abnegazione verso le persone assistite, la verità è che nessuno controlla nulla, un pò come la struttura di Casa Serena. Si sgretola pure il sistema degli avvocati esterni, in presenza di un esercito di quelli interni e di dipendenti di categoria D, laureati in Giurisprudenza e in Economia,sarebbe ora di capire il perchè dei contenziosi, rigorosamenti persi in sede giudiziaria, capire di chi è la responsabilità, ironizzavo con gli amici avvocati sulla richiesta del patrocinio gratuito,cui il Comune dovrà fare ricorso, visto le casse vuote.

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  3. ERRPRE tRATTASI DI LIRE 67.077.817.750 DEPOSITATI PRESSO IL TESORIERE DEL cOMUNE bAMCO aMBRPSIANO vENETO

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