Emandamento Ars “smembra Azienda Foreste”: sindacati sul piede di guerra

Emandamento Ars “smembra Azienda Foreste”: sindacati sul piede di guerra

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venerdì 20 Aprile 2012 - 10:13

Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil proclamare lo stato di agitazione della categoria e non escludendo la mobilitazione generale in risposta al trasferimento delle competenze alle province

Le Segreterie Regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil dichiarano contrarietà all’emendamento approvato nella Finanziaria Regionale riguardante il futuro dei lavoratori forestali siciliani e dell’Azienda Regionale delle Foreste Demaniali. “Se le notizie di stampa verrebbero confermate circa lo smembramento dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana e il passaggio di parte delle sue funzioni alle province, denoterebbe la volontà politica del Governo di liberarsi di tutti i lavoratori forestali e di una importante struttura come l’Azienda Regionale delle Foreste”. Senza considerare che il passaggio andrebbe in controtendenza con l’annunciato smembramento delle Province, alle quali da una parte si tolgono poteri e finanziamenti e dall’altra si attribuiscono funzioni.

Tornando all’Azienda Foreste, è inevitabile sottolineare come questo ente abbia costruito la storia dei boschi e la tutela dell’ambiente in Sicilia, mentre il suo smembramento rappresenterebbero un fatto grave e una sciagura per il
territorio e per i lavoratori forestali della Manutenzione e dell’Antincendio. “L’emendamento approvato in finanziaria è in netto contrasto con gli impegni presi dagli Assessorati dell’Agricoltura e del Territorio e Ambiente della Regione Sicilia – scrivono i sindacati -, che hanno sempre rassicurato circa l’accorpamento dei due Dipartimenti dell’Azienda e dell’Antincendio per efficientarne le attività attraverso un lavoro fatto di sinergie e di risparmi di spesa. Tutto in funzione della qualità del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente, la tutela del territorio compreso una seria lotta al dissesto idrogeologico”.

Flai, Fai e Uila nel proclamare lo stato di agitazione della categoria e non escludendo la mobilitazione generale, metteranno in campo tutta una serie di iniziative sindacali, a partire dalla richiesta di convocazione urgente al Presidente della Regione, con gli Assessorati competenti, per farli riflettere sulle gravi conseguenze di tale provvedimento.

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