La città ripiomba in una nuova emergenza rifiuti mentre a Palazzo Zanca è ancora caos Tari

La città ripiomba in una nuova emergenza rifiuti mentre a Palazzo Zanca è ancora caos Tari

Francesca Stornante

La città ripiomba in una nuova emergenza rifiuti mentre a Palazzo Zanca è ancora caos Tari

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martedì 08 Settembre 2015 - 15:32

Da nord a sud, a macchia di leopardo, la città si sta ritrovando nuovamente invasa dalla spazzatura. Il commissario di Messinambiente ribadisce le solite difficoltà legate a mezzi e risorse, a cui si aggiunge un clima di incertezza e preoccupazione per il futuro. Intanto in commissione Bilancio ancora nodo Tari, ma i dubbi aumentano sempre più.

Di nuovo emergenza. Non sono trascorse neanche due settimane dalla fine dell’ultima grave invasione di spazzatura che quasi per l’intera estate ha tenuto sotto scacco la città che lo spettacolo è di nuovo lo stesso. Cumuli di immondizia dentro e fuori i cassonetti, sui marciapiedi, ai bordi delle strade. Sono bastati circa due o tre giorni di mancata raccolta e di qualche turno saltato per ritrovarsi di nuovo soffocati dai sacchetti di spazzatura. Il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò prova a non ingigantire le proporzioni di questa nuova emergenza che sta toccando la città a macchia di leopardo da nord a sud, ma le immagini parlano da sole e la situazione sta già diventando insostenibile in parecchie zone. Da via Dogali spiegano che le difficoltà sono sempre le stesse: i mezzi si continuano a guastare, come accadeva poche settimane fa, e lo stato di liquidazione in cessazione in cui si trova al momento Messinambiente non consente nessun investimento neanche minimo sui mezzi. “Basta che anche un solo camion della raccolta si guasta per saltare il turno e vedere cassonetti pieni e spazzatura ai lati già all’indomani” spiega Calabrò che fin dal primo giorno non ha mai negato le difficoltà ad operare in una società in drammatiche condizioni strutturali e con problemi atavici che si continuano a trascinare senza che al momento si possa fare niente. “Nei limiti delle nostre possibilità cercheremo di fronteggiare questa nuova emergenza” ha spiegato Calabrò che però sa bene che non bastano certo impegno e buona volontà, ma risorse.

Proprio le risorse a disposizione di Messinambiente restano un nodo che sembra difficilissimo da sciogliere: anche Giovanni Calabrò, così come aveva fatto Ciacci e ancora prima Di Maria, conferma che il budget che ad oggi il Comune eroga a Messinambiente per la gestione dei servizi è insufficiente, proprio per le difficoltà in cui versa la società. Ancora una volta c’è il rischio che si debba scegliere se pagare stipendi, contributi, fornitori, la priorità naturalmente sono gli operatori che tra qualche giorno dovranno ricevere la retribuzione, ma i problemi non si possono più nascondere sotto il tappeto, soprattutto quando poi a pagare è l’intera città, costretta a vivere in mezzo alla spazzatura. A questo si aggiunge un clima generale di incertezza e preoccupazione per il futuro, per quel passaggio all’Amam che non è ancora stato siglato e per una scadenza che è alle porte: il 30 settembre scade infatti il termine dell’affidamento dei servizi di igiene ambientale a Messinambiente e dunque in teoria entro quella data si dovrebbe definire tutto l’iter. Si sa però che a Palazzo Zanca passare dalla teoria alla pratica non è una passeggiata e dunque probabilmente i lavoratori guardano a questa data con particolare timore.

Intanto le segnalazioni che arrivano dalla città immortalano i soliti scenari di sporcizia e immondizia. Il consigliere Mario Biancuzzo dalla VI circoscrizione ha chiesto interventi soprattutto tra Ponte Gallo e Campanella. L’intero consiglio della V circoscrizione denuncia carenze igienico-sanitarie e ambientali causate dall'innumerevole presenza di rifiuti presenti dentro e fuori i cassonetti non regolamentare puliti da Messinambiente e ha chiesto urgente ed improcrastinabile intervento al fine di garantire l'igiene pubblica e le ottimali, se così si può dire, condizioni di normalità ambientale. “Tale situazione genera odori nauseabondi ed il proliferare di insetti, zanzare, blatte e topi e nelle zone in prossimità delle campagne favorisce l'avvicinarsi dei cinghiali, in cerca di cibo” scrive il V quartiere. Dalla III circoscrizione è l’associazione Nova Civitas ad alzare la voce a seguito delle lamentele esasperate dei residenti. Nova Civitas ha voluto effettuare un giro per il territorio del terzo quartiere trovandosi insieme al nucleo Decoro della Polizia municipale al comando del commissario Biagio Santagati, accompagnato dal personale dell'Ato3, che ha a sua volta avviato un servizio di controllo del territorio che porterà alla segnalazione di alcune anomalie riscontrate alla Procura della Repubblica. “Numerose le zone visitate, da Bordonaro e Cumia fino al Bisconte e Via Polveriera attraverso la zona del Parcheggio Palmara ed il Fondo Pugliatti. L'accumulo di immondizia e la mancanza di spazzamento dei villaggi in particolare ha incoraggiato ignoti ad appiccare le fiamme alle numerose discariche presenti un po’ dappertutto”. Nova Civitas, con Massimo Minutoli ed il Consigliere della Terza Circoscrizione Alessandro Iannello, ha avviato una crociata vera e propria affinchè si possano ripristinare i servizi previsti in tutta la città ed in particolare nel popolare villaggio di Bordonaro ormai abbandonato al suo destino.

E intanto, mentre la città è tornata a fare i conti con la spazzatura, a Palazzo Zanca si continua a discutere di Tari. Si cerca di chiudere il cerchio sulla tassa rifiuti 2015, ma anche oggi la discussione in commissione Bilancio non ha portato grosse novità. C’era il collegio dei Revisori dei Conti presieduto da Dario Zaccone e c’era il dirigente del Dipartimento Tributi Romolo Dell’Acqua, a tenere banco ancora i dubbi sul piano finanziario e sul costo del servizio, quelle somme in più di cui Messinambiente avrebbe bisogno ogni mese e che a fine anno rischiano di trasformarsi in un debito fuori bilancio di 3 milioni di euro, un provvedimento che così com’è i consiglieri non hanno intenzione di votare. Zaccone ha però spiegato che non rientra tra le competenze dell’organo contabile esprimersi sulla congruità del costo del servizio rifiuti, ciò che i revisori possono valutare sono i bilanci da cui eventualmente salterebbe fuori se ci sono delle perdite. Bilanci che però non ci sono. Dunque i dubbi e le perplessità si continuano a moltiplicare. Si tornerà a discutere giovedì in una nuova seduta straordinaria, il presidente Carlo Abbate chiederà la presenza degli assessori al Bialncio e all’Ambiente, Guido Signorino e Dianiele Ialacqua, dei dirigenti dei dipartimenti Tributi e Ambiente, Romolo Dell’Acqua e Domenico Singorelli, del commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò e del collegio sindacale della società. Si deve decidere quanto i messinesi pagheranno di spazzatura, partendo dalla certezza che il piano finanziario ammonta a quasi 42 milioni di euro. Mentre i cassonetti straripano e la sporcizia dilaga.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. ogni volta che si prepara un cambiamento iniziano manovre di riposizionamento su tutta la linea per non perdere privilegi o posizioni acquisiti e non solo dai dipendenti, e allora ogni mezzo è utile anche a scapito dei cittadini usati per ricattare e forzare la mano a coloro che devono prendere decisioni:”BRAVI”. E’ sempre stato così

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  2. ogni volta che si prepara un cambiamento iniziano manovre di riposizionamento su tutta la linea per non perdere privilegi o posizioni acquisiti e non solo dai dipendenti, e allora ogni mezzo è utile anche a scapito dei cittadini usati per ricattare e forzare la mano a coloro che devono prendere decisioni:”BRAVI”. E’ sempre stato così

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  3. CITTA’ TURISTICA E MODERNA MA CHE FINE HANNO FATTO I SOLDI DEI CONTRIBUENTI COME VENGONO GESTITI PROGRAMMATI E SPESI? IL TIBETANO DOVREBBE DARE SPIEGAZIONI DAL GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO COME TUTTI I SINDACI NON E’ RESPONSABILE DEL PASSATO, MA DEL PRESENTE ALL’ATTO DELL’ACCETTAZIONE DELLA NOMINA E PER IL FUTURO. I SUOI PREDECESSORI TUTTI E RIPETO TUTTI NON DOVEVANO ESSERE ELETTI SINDACI, LUI DEVE AVERE I C….NI O PA…LE O ZEBEDEI DEL CORAGGIO DI BUTTARE I RESPONSABILI A CALCI IN CULO DAL SUO STUDIO E FARLI DIMETTERE. TRALASCIANDO LA CRETINA DEL BUONISMO E PACIFISMO. O SI E’ SINDACO O SI E’ CD FRATE TRAPPISTA. ADDIRITTURA FRANCESCANO. ALTRIMENTI SEI ANCHE TU RESPONSABILE NON POTETE ANCORA PRENDERE PER I FONDELLI COLORO CHE VI VOTANO

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  4. CITTA’ TURISTICA E MODERNA MA CHE FINE HANNO FATTO I SOLDI DEI CONTRIBUENTI COME VENGONO GESTITI PROGRAMMATI E SPESI? IL TIBETANO DOVREBBE DARE SPIEGAZIONI DAL GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO COME TUTTI I SINDACI NON E’ RESPONSABILE DEL PASSATO, MA DEL PRESENTE ALL’ATTO DELL’ACCETTAZIONE DELLA NOMINA E PER IL FUTURO. I SUOI PREDECESSORI TUTTI E RIPETO TUTTI NON DOVEVANO ESSERE ELETTI SINDACI, LUI DEVE AVERE I C….NI O PA…LE O ZEBEDEI DEL CORAGGIO DI BUTTARE I RESPONSABILI A CALCI IN CULO DAL SUO STUDIO E FARLI DIMETTERE. TRALASCIANDO LA CRETINA DEL BUONISMO E PACIFISMO. O SI E’ SINDACO O SI E’ CD FRATE TRAPPISTA. ADDIRITTURA FRANCESCANO. ALTRIMENTI SEI ANCHE TU RESPONSABILE NON POTETE ANCORA PRENDERE PER I FONDELLI COLORO CHE VI VOTANO

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