Il centro-sinistra cerca l'unità. E gli ex Ds fanno un appello per la discontinuità

Il centro-sinistra cerca l’unità. E gli ex Ds fanno un appello per la discontinuità

Rosaria Brancato

Il centro-sinistra cerca l’unità. E gli ex Ds fanno un appello per la discontinuità

Tag:

lunedì 22 Aprile 2013 - 20:01

Riunione pomeridiana del tavolo di coalizione alla presenza anche degli esponenti del Megafono e dei Democratici riformisti. Sia gli uni che gli altri scioglieranno il nodo del sostegno a Felice Calabrò nei prossimi giorni, ma non dovrebbero esserci nuvole. Intanto gli ex Ds fanno un appello: sì a Calabrò ma dai partiti segnali forti di discontinuità su squadra e liste

A distanza di una settimana dalle primarie il tavolo della coalizione è tornato a riunirsi per iniziare a lavorare alle amministrative, che, fatto non secondario, sono tra un mese e mezzo e c’è chi corre da mesi come un treno. Stavolta al tavolo sono ricomparsi i componenti del Megafono, dei quali si erano perse le tracce la sera dell’8 aprile quando fu lasciata la famosa busta sigillata coi nomi segreti dei candidati. All’incontro hanno preso parte i coordinatori messinesi del Movimento: Giuseppe La Face, Giuseppe Ardizzone, Giovanni Rovito, che in linea di massima, dopo aver accolto l’appello all’unità, non dovrebbero far mancare il sostegno al candidato uscito vincente dalle primarie Felice Calabrò. Il percorso dovrebbe quindi essere insieme al centro-sinistra, ma si attende per sicurezza il via libera da parte del governatore Crocetta. Entro venerdì il Megafono terrà una conferenza stampa che servirà a fugare ogni dubbio o incertezza, anche se ormai appare scontato l’appoggio a Calabrò. Al tavolo erano presenti anche i Democratici riformisti, che scioglieranno il nodo entro brevissimo tempo, anche dopo un incontro tra Picciolo e Crocetta, ma anche in questo caso non sembrano esserci troppe nuvole all’orizzonte. La base di discussione, hanno detto nei giorni scorsi, non saranno i nomi ma il programma. Alla riunione, per i Dr, stasera c’erano due ex assessori della giunta Buzzanca, nonché ex Pdl, Pippo Corvaja e Roberto Sparso. Quest’ultimo a quanto pare ha definitivamente “abbandonato” Nino Beninati, che alla vigilia delle regionali d’autunno lasciò il Pdl che stava virando troppo a destra per spostarsi nell’Udc di D’Alia, dove però il gruppo non ha trovato molti spazi. In attesa che il matrimonio sia definito o meno nei dettagli si registra anche il documento firmato da Piero David, Angela Bottari, Antonio Saitta, Armando Hyerace, Filippo Panarello, Gioacchino Silvestro, Gabriella Crupi, Lucia Tarro Celi, Giulia Lanza, Francesco Battaglia (l’anima Ds del partito) in merito al dibattito aperto dopo le primarie ed in vista delle amministrative ed alla luce delle divisioni nazionali. L’appello è all’unità sul nome di Calabrò, ma coinvolgendo tutte le forze.

“Il PD messinese- si legge nel documento- si avvia alle elezioni amministrative nel momento di massima difficoltà del partito nazionale. In uno scenario che ha evidenziato tutte le difficoltà del quadro politico anche a livello locale, occorre che il PD e il centrosinistra si compattino intorno al candidato Felice Calabrò, per dare alla nostra Città un’opportunità di risanamento e sviluppo dopo la disastrosa stagione di governo del centrodestra. Per giungere a questo risultato è necessario che il candidato Sindaco, il PD e la coalizione dimostrino di avere piena consapevolezza della drammaticità del momento e della crisi che investe la comunità cittadina. Occorre coinvolgere ogni componente interessata alla costruzione di un progetto di autentico rinnovamento delle istituzioni politiche e amministrative cittadine, dando segnali inequivocabili di autonomia, chiarezza e rigore sia nelle scelte programmatiche che nella selezione della squadra di governo”.

Il vero nodo del dibattito e dei timori sorti in seguito alle primarie è che la squadra del sindaco sia fatta più seguendo il manuale Cencelli di vecchio stampo pentapartito che guardando alle reali esigenze di una Messina in agonia. I destinatari dei messaggi sono i leader dei partiti della coalizione: Genovese, D’Alia, Crocetta, Picciolo.

“La logica delle appartenenze e dell’occupazione delle postazioni di potere, deve essere sostituita dall’esigenza di offrire, anche nella formazione delle liste, candidature riconoscibili per la competenza e la coerenza del percorso politico seguito. I contenuti programmatici devono segnare anch’essi un elemento di rottura con la progettualità sviluppata dal centrodestra e mirare al risanamento finanziario e territoriale della Città, alla soluzione degli storici nodi strutturali che hanno impedito a Messina di liberare le potenzialità di sviluppo economico e crescita sociale delle quali è ricca. Oggi più che mai c’è bisogno di segnali netti di discontinuità e innovazione nei metodi della politica: solo così si potrà ambire alla vittoria elettorale e, quindi, a realizzare quei cambiamenti da troppo tempo attesi dai messinesi.”

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE, messinesi elettori del PARTITO DEMOCRATICO e del POPOLO DELLA LIBERTA’, suvvia, liberate il vostro incatenato pensiero e con esso il voto alle prossime elezioni comunnali. Il commento è un’analisi delle elezioni regionali in FRIULI, è un campione statistico rappresentativo degli umori degli italiani, serve ai partiti e in particolare al MOVIMENTO 5 STELLE, per comprendere quello della propria base elettorale, visto che fa il pieno del voto libero di opinione, trasversale agli schieramenti politici, io stesso sono un singolo campione statistico. In FRIULI il primo partito è di gran lunga l’ASTENSIONE, un friulano su due non ha votato. Questo dato si riflette negativamente, in valore assoluto e % dei voti, in tutti i partiti, il PD perde 70.994 -2,11%, il PDL 54.363 l’1,38%, M5S 93.185 l’8,01%. E’ il MOVIMENTO 5 STELLE a pagare il prezzo più alto, probabilmente sono gli ex elettori di CENTROSINISTRA a essere delusi dall’atteggiamento del NO A BERSANI, quelli che non abbiano compreso la natura rivoluzionaria del movimento di Beppe GRILLO. Naturalmente ci sta pensando un uomo cresciuto alla scuola del PARTITO COMUNISTA ITALIANO a togliere le castagne dal fuoco al PD e PDL, invece di sciogliere il Parlamento, darà il tempo alla vecchia classe politica di riorganizzarsi, governando e facendo le riforme che danneggino il M5S. Vedrete una nuova legge elettorale e quella sui partiti fatte a loro misura. La nostra è una Repubblica parlamentare, nata dalla Resistenza e sancita dalla Costituzione, Giorgio NAPOLITANO l’ha trasformata in PRESIDENZIALE, rendendo POLITICO il ruolo di GARANTE, che la Costituzione gli assegna, insomma sta salvando la vecchia classe politica dalla bufera di nuove elezioni SUBITO, bastava dimettersi all’indomani del voto, avremmo tra poco votato.

    0
    0
  2. Non perdete tempo, meglio bussare alla porta dello Studio dell’onorevole Genovese e chiedere ordini, anche perchè altrimenti si innervosisce.

    0
    0
  3. Incominciate a contare tutti quei giovani che hanno negli ultimi anni … e stanno ancora lasciando questa cittá meravigliosa distrutta dalle vostre politiche

    0
    0
  4. non vorrei essere al posto di Calabrò…
    è chiaro che deve smarcarsi da uno dei responsabili dello sfascio della città per poi designare una squadra coerente con questa necessità
    solo così il centro sinistra potrà vincere

    0
    0
  5. Tavolo di coalizione….
    ma quanti piedi ha?

    0
    0
  6. In Italia tutto muta…

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007