Sei scali portuali sulla costa orientale siciliana: "Porto dello Ionio, un mare di opportunità"

Sei scali portuali sulla costa orientale siciliana: “Porto dello Ionio, un mare di opportunità”

Sei scali portuali sulla costa orientale siciliana: “Porto dello Ionio, un mare di opportunità”

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martedì 04 Marzo 2014 - 09:14

Governance unica per il sistema di “area vasta”. La Sicilia che vuole essere protagonista nella Programmazione PON 2014/2020. Il tavolo tecnico si terrà venerdì 7 marzo alle 9.30, presso l’Aula Magna di Palazzo delle Scienze a Catania

Non è impossibile costruire la Sicilia secondo una nuova idea, che vede i territori condividere bisogni e opportunità. Catania, Messina, Siracusa, Augusta, Pozzallo, Gela, rappresentano la Sicilia orientale che si riscopre in un ampio distretto logistico. Questo scenario ideale sarà il tema del meeting “Porto dello Ionio, un mare di opportunità”, il nuovo incontro promosso dal Tavolo per le imprese, in programma venerdì 7 marzo, alle 9.30, presso l’Aula Magna di Palazzo delle Scienze a Catania.

Una visione nella quale Il Porto dello Ionio esprime l’Authority, il governo unico e di interesse strategico che identifica gli scali portuali delle sei città. Per esaltarne le attività, la vocazione naturale e la forza attrattiva.

La delimitazione in distretti logistici, con l’individuazione dei porti inclusi nel distretto, è prevista dal progetto di riforma sulla governance dei porti italiani presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi. Una semplificazione dettata dalla necessità di razionalizzare i costi, e coerente con l’indirizzo dell’Unione Europea per il riconoscimento dei porti da includere nelle reti di trasporto (Ten T) e nei corridoi europei.

L’Europa assegna un ruolo propulsivo alle città per lo sviluppo delle aree geografiche, con l’obiettivo di accrescerne il benessere. Nel quadro di una pianificazione strategica fondata sul criterio di area vasta. Dunque un’idea di territorio in cui tutti gli attori sono portatori di risorse, conoscenze e intelligenze.

Carlo Alberto Tregua, Fondatore del Quotidiano di Sicilia, introdurrà i lavori del convegno, affiancato da un eccellente contesto di relatori del mondo istituzionale, dell’Università e del settore infrastrutture e trasporti: Francesco Russo docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Cosimo Aiello, Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Catania, Antonino Greco docente dell’ Università di Catania, Nino Bartolotta, Assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Pasqualino Monti, Presidente di Assoporti, Enrico Maria Pujia, Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Augusta.

In scaletta anche gli interventi di Guido Grimaldi della Confederazione Italiana Armatori e dell’Onorevole Vincenzo Garofalo, componente della IX Commissione della Camera dei Deputati. Il ruolo di facilitatore sarà interpretato da Giuseppe Ursino, Presidente di JO.

3 commenti

  1. imprenditore messinese 4 Marzo 2014 11:49

    Il problema è che tra Catania e Palermo, una dei due sta cercando di assorbire l’Autorità Portuale di Messina, città che, invece, sta cercando di resistere tentando la conurbazione delle aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina. Speriamo che Garofalo sia coerente con tale esigenza per non scomparire della città.

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  2. BARCAIOLO1978 5 Marzo 2014 06:54

    buon giorno lettori,
    ottime iniziative e altrettanta demagogia…… si ai porticcioli,ma quello che realmente ci vorrebbe sono le infrastrutture alla nautica da diporto, cioe’ aree adibite solo ed esclusivamente alla cantieristica non solo nel demanio ma anche in territorio comunale , ed in particolar modo nel messinese, area di forte impatto turistico ma ben poco sfruttato da molti punti di vista . e poi lasciatemelo dire ….. se non cambia la mentalita’ non guarderemo mai oltre il nostro naso …. in bocca al lupo

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  3. Analisi perfetta. Purtroppo stampa e politici messinesi corrono dietro al miraggio della Città metropolitana, dimenticando la battaglia in corso sulle Autorità portuali. Che hanno quasi altrettante possibilità di accedere (ma nell’immediato!) alle risorse europee rispetto alle Città metropolitane. Solo che Messina potrebbe accedervi da subito attraverso la sua AP, chissà quando come Città metropolitana. Ammesso che lo diventi mai e sappia predisporre progetti adeguati agli standard europei. Dove sarà in competizione con Parigi, Londra, Berlino, Roma e Milano. Si sta facendo credere alla gente che basterà l’approvazione di una legge regionale per veder arrivare fiumi di soldi. Non capisco se è ingenuità da parte dei media o banale asservimento a quella politica che tenta di perpetuare le province sotto altro nome. L’unica battaglia che la politica messinese dovrebbe fare è quella per un Distretto logistico portuale che comprenda Messina, Reggio, Milazzo e Villa. Ci penserebbe poi quell’ente – che, a differenza di tutto ciò che è in mano alla politica, è gestito con efficienza privatistica – a proporre progetti europei utili al suo territorio. Che è un unicum riconosciuto dalla Ue.

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