Lo Monaco: “Assestare colpi alla mafia attraverso il teatro”

Lo Monaco: “Assestare colpi alla mafia attraverso il teatro”

Redazione cultura

Lo Monaco: “Assestare colpi alla mafia attraverso il teatro”

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mercoledì 21 Novembre 2018 - 05:49

Successo di Per non morire di mafia, spettacolo inaugurale della stagione di quiNteatro

È stato un esordio assolutamente positivo quello della stagione di quiNteatro, giunta alla sua quinta edizione, diretta dal regista e attore Giuseppe Pollicina e organizzata da “Tali Arti” di Tania Alioto in collaborazione con il Comune di Milazzo.

Ha ricevuto infatti numerosi applausi lo spettacolo che ha inaugurato, domenica 18 novembre al Teatro Trifiletti, il cartellone, Per non morire di mafia, tratto dall’omonimo volume del magistrato Pietro Grasso.

Sul palco Sebastiano Lo Monaco, in gran forma, ha trattato con naturalezza i seri argomenti – potere, giustizia, liberta – attorno a cui ruota l’intera piéce. Abbattendo la quarta parete, l’attore ha portato gli spettatori a rivivere la lunga serie di stragi che, a partire dagli anni ’70, lega uomini molto diversi tra loro ma che hanno condiviso il medesimo obiettivo: sconfiggere la mafia.

Chiaro l’obiettivo dello spettacolo, fin dalle battute d’apertura: “Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi”.

Al termine della rappresentazione, Sebastiano Lo Monaco ha ribadito l’importanza di impegnarsi a favore della legalità: “È fondamentale seguire le regole, vivere addentrati nelle regole dello Stato, vivere secondo i codici della Legge, e in questo modo dovremo farcela. Purtroppo c’è sempre chi fa il fuorilegge, e allora subiamo” ha dichiarato l’attore, “Ci sono tantissimi magistrati che lavorano onestamente e con fatica, affrontando quotidianamente il pericolo. Il fatto che oggi giorno non vengano uccisi non significa che non lavorino con dedizione e con meno serietà. Semplicemente la mafia ha cambiato strategia. Si fa notare di meno.

Da ultimo, Lo Monaco si è soffermato su un argomento che spesso suscita polemiche, e cioè il modo con cui la narrativa tratta l’argomento mafioso: “Se nelle fiction tv si crea un alone di romanticismo intorno alla figura del malavitoso ecco che si dà vita alla bellezza del male, del malvagio; e questo certamente non è il modo giusto di affrontare il tema. Farlo come abbiamo fatto noi stasera, e come tanti altri li hanno interpretati in teatro, non è un beatificare la mafia, ma dare e assestare dei colpi, amplificare la voce dei magistrati che l’hanno combattuta, e ancor di più amplificare, attraverso il linguaggio teatrale, la voce dei magistrati che ci hanno anche lasciato la vita.”

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