M5S a fianco dei lavoratori: “CdA incapace. Meglio il commissariamento”

M5S a fianco dei lavoratori: “CdA incapace. Meglio il commissariamento”

M5S a fianco dei lavoratori: “CdA incapace. Meglio il commissariamento”

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martedì 16 Aprile 2013 - 08:42

Secondo il Movimento, i finanziamenti regionali non rappresentano la soluzione per salvare il Teatro. La soluzione è invece un nuovo Consiglio d’Amministrazione o, tutt’al più, un commissariamento

“L’analisi dei lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele, che evidenziano l’assenza di programmazione della classe dirigenziale, è puntuale e reale”. A condividerla è il Movimento 5 Stelle, che sposa la convinzione dei lavoratori quando affermano che i finanziamenti regionali non rappresentino la soluzione per salvare il Teatro: “Dare dei soldi, ammesso che la Region abbia la possibilità di stanziarli, in mano all’attuale consiglio d’amministrazione sarebbe come premiare un reo piuttosto che punirlo per il suo crimine. Non è un discorso di responsabilità giustizia, ma di competenze. L’attuale amministrazione del Teatro ha di fatto dimostrato di non essere in grado di gestirlo, di non avere un’idea precisa della sua programmazione e delle potenzialità dell’intero Teatro che è, a nostro parere, sfruttabile anche a livello turistico. Abbiamo costumi di personaggi illustri cuciti dalle maestranze nostrane in sale chiuse, sarte specializzate in haute couture messe inspiegabilmente da parte”.

A supporto delle sue tesi, il Movimento 5 Stelle porta due esempi: la pianta organica e il bilancio: “I lavoratori non sono stati mai integrati in una pianta organica del personale, come avviene in ogni realtà lavorativa. Inoltre, il Teatro Vittorio Emanuele condivide il triste destino delle casse di Palazzo Zanca e di tutte le partecipate: il bilancio consuntivo del 2010 è stato consegnato solo nel 2012. Come dire che il Teatro non ha mai avuto un bilancio. In più raccogliamo la segnalazione di alcuni lavoratori che raccontano come, per inspiegabili motivi, in occasione dell’ultima rappresentazione del Rigoletto, i costumi di scena “siano stati affidati a delle sarte di Roma, mettendo senza un motivo da parte le nostre professioniste, con il conseguente aumento delle spese”. Facciamo nostra, a riguardo, la domanda dei lavoratori perché? Fiduciosi in una risposta plausibile da parte degli organi amministrativi del Teatro. Riteniamo che, a questo punto arrivati, non ci siano seconde possibilità da regalare a chi ha dato prova, negli anni, di gravi incapacità amministrative e auspichiamo il Commissariamento dell’Ente. O meglio ancora, un nuovo Consiglio d’Amministrazione composto possibilmente da chi il Teatro Vittorio Emanuele lo vuole, lo sogna, lo ama”.

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