Strafalcioni a ripetizione per chi ha il compito di insegnare ai nostri figli. Addirittura per qualcuno il Download è un crash del PC - down-load - e per molti il notebook viene confuso con Facebook. Ma non solo... Outlook significa fuori moda
Il quotidiano la Repubblica pubblica un interessante test tecnologico a cui si sono sottoposti mille insegnanti tra i quali molto pochi sono avezzi alla nuova tecnologia ed alcune divertentissime risposte fuori luogo fanno intendere come la classe docente italiana meriti una ristrutturazione profonda.
Dal test è risultato che 7 su 10 usano i computer abbastanza abitualmente, ma senza una vera formazione e spesso hanno imparato dai figli. Navigano sul web, frequentano i social network, auspicano una scuola maggiormente tecnologica, ma se si va più a fondo arrivano a dei pazzeschi strafalcioni. Infatti gli insegnanti confondono il notebook con Facebook, credono che Outlook sia un’espressione dei giovani per indicare che si è fuori moda (Out-look) e alcuni pensano che l’hard disk sia un gruppo di rock metal molto popolare su internet.
L’indagine è stata realizzata da Edu-Tech in occasione del primo convegno dedicato al futuro della scuola che si aprirà giovedì prossimo a Milano e che vedrà confrontarsi docenti, educatori, istituzioni e addetti ai lavori sui temi del rapporto fra scuola e tecnologia.
Alcuni dati:
Il 67% degli insegnanti italiani usa abitualmente il computer. C’è chi lo fa ogni giorno (24%) e chi qualche volta alla settimana (43%). I docenti che non accendono mai il computer sono addirittura il 18% del campione.
Tra chi usa un pc, il 26% afferma di essere un autodidatta, e un altro quarto ha imparato grazie ai figli. Il 19% ha seguito dei corsi, e un volenteroso 13% ha imparato grazie ad un partner più tecnologico.
Il 20% di chi usa il pc si connette al web tutti i giorni, il 40% lo fa -spesso- e il 19% almeno un paio di volte alla settimana. Su internet ci si informa (78%), si controlla la posta (73%) e si naviga sui social network (47%). Un insegnante su tre afferma di comunicare e confrontarsi spesso con i colleghi e un 29% sostiene di usare il web per aggiornarsi sulla propria materia di insegnamento. Al di là del web, il pc lo si usa meno per l’utile (21%) e più per il dilettevole come guardare film in dvd (65%).
Il rapporto tra il Web e la scuola sfiora l’effimero e il 22% degli insegnanti ne farebbe volentieri a meno. In particolae il 41% afferma che si tratta di uno strumento che la scuola deve ancora sfruttare appieno e il 19% ritiene addirittura che si tratti di un mezzo per comunicare meglio con i ragazzi. Poi ci sono incredibilmente le voci contrarie: il 12% vuole tenere il web separato dalla professione di docente; il 10% addirittura lo considera un pericolo per la serietà di approfondimento e ricerca; da considerare altissima la percentuale che lo bolla come una perdita di tempo (7%).
La maggioranza degli insegnanti, per fortunua (64%), è favorevole alla tecnologia. Tra questi c’è chi considera la tecnologia un fattore indispensabile per il suo sviluppo (31%); chi uno strumento per facilitare la comunicazione (19%), chi un modo per coinvolgere di più e meglio gli studenti (14%).
Lo strumento tecnologico ritenuto più indispensabili per la scuola è il computer, da fornire a tutti gli studenti (71%), l’accesso a internet negli istituti (58%), maggiore presenza di prodotti didattici multimediali (51%), lavagne interattive digitali al posto di spugna e gessetto (37%) e introduzione dei libri di testo digitali (25%).
Ma andiamo alla questione più scottante; gli strafalcioni:
A sapere il vero significato della parola hard disk è il 44% degli intervistati. Gli altri lo confondono con cd e dvd (21%), col motore del computer (19%) o addirittura con complesso heavy metal (16%).
Non va meglio in tema di software: l’Outlook è il programma di posta elettronica per il 62% degli insegnanti. Gli altri si sbizzarriscono tra le risposte come: -un’espressione dei giovani che indica che non si è al passo coi tempi-; oppure: -la tecnologia alla base del funzionamento dei navigatori satellitari-.
Notebook è un pc portatile per il 57% degli insegnanti. Ma se alcuni lo confondono con Facebook (19%), altri credono sia un nuovo registro per le note in formato elettronico (14%). Prima abbiamo detto come molti credono nel salto di qualità dato dalla Lavagna Elettronica ma se gli si chiese cos’è la Lim (sigla che designa le nuove lavagne multimediali) è conosciuta appena dal 24% della classe docente. Il 36% lo confonde con un programma del ministero.
Ancora più confusione regna sulla parola download. Ne azzecca il significato corretto il 55% degli intervistati, ma il 20% è sicuro che si tratti di un programma per ascoltare la radio sul web. L’11% crede che si tratti di un computer con qualche problema nel funzionamento o con qualche cromosoma in meno: un computer down-load, appunto.
Da quanto pubblicato su LA Repubblica una cosa è chiara: occorre un analisi attenta della classe docente perchè il distacco tecnologico tra loro e gli studenti è troppo ampio.
