Dalla ricerca scientifica alla produzione industriale: gli obiettivi del Polo Tecnologico per le Energie Innovative

Dalla ricerca scientifica alla produzione industriale: gli obiettivi del Polo Tecnologico per le Energie Innovative

Redazione

Dalla ricerca scientifica alla produzione industriale: gli obiettivi del Polo Tecnologico per le Energie Innovative

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mercoledì 02 Luglio 2008 - 10:56

Domani e venerdì, presso il Padiglione 1 A della Fiera, la Rassegna Internazionale delle Tecnologie Energetiche Innovative. Cacciola (Cnr): «Una filiera tra ricerca e industria che produca sviluppo economico»

Creare sviluppo economico nella città di Messina partendo dalle risorse del territorio. In primis quelle scientifiche e della ricerca, fornite dal Cnr-Itae, e in secondo luogo, con l’ausilio delle istituzioni politiche e non solo, quelle imprenditoriali e industriali che vorranno integrarsi con i risultati della ricerca stessa per creare produzione e, appunto, sviluppo. Questa, in sintesi, la -mission- del Polo Tecnologico per le Energie Innovative, il progetto che vede coinvolti in veste di partner, ciascuno con il proprio ruolo, il Cnr-Itae, l’Università di Messina, le istituzioni attraverso il Pit 12 e il Pit 22, gli industriali con Confindustria e il Consorzio Asi, con la supervisione e il contributo della Comunità Europea e della Regione Sicilia. Stamani, nei locali di S. Maria Alemanna, si è tenuta la conferenza stampa che da un lato intende coinvolgere l’opinione pubblica sul Polo e sulle sue potenzialità, e dall’altro presenta la Rassegna Internazionale delle Tecnologie Energetiche Innovative che si terrà domani e venerdì presso il Padiglione 1 A della Fiera di Messina, e che avrà il suo culmine nel congegno di venerdì mattina –Dalla ricerca al territorio: il ruolo del Polo Tecnologico dell’Energia-.

Il primo a parlare è stato Francesco Pitrone, sindaco di San Pier Niceto e coordinatore del Pit 22, il quale ha sottolineato come il progetto sia «il risultato del lavoro intenso di diverse istituzioni e vari soggetti. L’idea forza è l’unione del Pit 22, che rappresenta quindici comuni da Villafranca Tirrena a S. Lucia del Mela, con il Pit 12, quello di Messina e delle Isole Eolie. Adesso la palla passa dalla politica alla sfera tecnica, alla quale spetta il compito di passare dall’idea forza alla realtà, tenendo conto della importanza strategica delle energie innovative e alternative per i nostri tempi».

Secondo Carmelo Ricciardi, project manager del Pit 12, «il punto di partenza fondamentale è coniugare innovazione e ricerca. Il Cnr-Itae è una risorsa notevole di questo territorio essendo considerato leader a livello nazionale e internazionale in campi come la ricerca sull’idrogeno e le tecnologie su fonti rinnovabili. I Poli Tecnologici sono realtà consolidate e rappresentano la base per processi di sviluppo che possano avere successo. Il punto è giungere a un collegamento tra ricerca e imprenditoria. Il progetto è stato proposto alla Regione – spiega Ricciardi – dalla quale abbiamo ottenuto un finanziamento di un milione di euro circa. Quello a cui noi pensiamo è una sorta di -pacchetto completo-: dalla ricerca alla fase produttiva, dunque l’industrializzazione, passando per la formazione, da qui il partnerariato con l’Università, la Confindustria, la Fiera e l’Asi. Lo sviluppo di cui parliamo, chiaramente, è lo sviluppo cosiddetto sostenibile: quello, cioè, che una volta finiti i contributi pubblici potrà camminare sulle proprie gambe».

Particolarmente -illuminante- l’intervento di Gaetano Cacciola (nella foto), direttore del Cnr-Itae di Messina: «Abbiamo un obiettivo se vogliamo -ambizioso-: creare sviluppo economico attraverso la filiera tra ricerca scientifica e produzione industriale. Bisogna partire dal presupposto che se deve nascere qualcosa che non c’è, non è scritto da nessuna parte che non possa nascere proprio qui a Messina. Siamo giunti qui attraverso molti passi fatti negli anni, con un’apertura del Cnr al territorio, con collegamenti con imprese locali e non, e tramite una formazione che ha portato ad una sessantina di elementi del Cnr a specializzarsi in questo settore. Fondamentale è la struttura di governance affinché si avvii un processo che crei reali opportunità per le imprese che potranno essere attratte dal progetto. Da qui dovrà nascere un distretto, che al momento non c’è. Sono quattro i settori o filoni sui quali il polo coordinerà le varie azioni: la filiera dell’idrogeno, quella del solare, l’efficienza energetica e lo sfruttamento delle correnti marine. Su quest’ultimo campo ci sono iniziative già operanti, e ci rendiamo conto di come sia una risorsa energetica prettamente legata al territorio e alle caratteristiche dello Stretto. Il Polo – conclude Cacciola – proseguirà nel dare supporto alle imprese e fornire stimoli alla progettazione. I tempi? Certamente c’è stata un’accelerazione notevole negli ultimi mesi, ma sarà l’avvio della struttura di governance a dettare i tempi reali».

Un nodo cruciale, dopo la nascita della governance, sarà quello dell’individuazione dei siti dove realizzare le strutture necessarie. Come hanno spiegato i relatori, dal punto di vista logistico sono stati già individuati dei siti, tra i quali i terreni Asi, come quelli di Larderia, che sarebbero già disponibili. Così come cruciale sarà il sostegno istituzionale dei Comuni, sia del Pit 22 che del Pit 12, coordinato dal sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, oggi assente per impegni istituzionali. Tra il pubblico presenti, tra gli altri, il responsabile dell’ILO Messina Michele Limosani e il co-fondatore di Risorgimento Messinese Carmelo Briguglio.

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