Che tempesta a sud della Sicilia, onde alte più di 7 metri!

Che tempesta a sud della Sicilia, onde alte più di 7 metri!

Daniele Ingemi

Che tempesta a sud della Sicilia, onde alte più di 7 metri!

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venerdì 25 Gennaio 2019 - 15:59
Tempesta

Nelle ultime 24-36 ore i mari a sud della Sardegna e della Sicilia sono stati sferzati da una delle tempeste più violente mai osservate negli ultimi anni. Per nostra fortuna il profondissimo ciclone, che si è sviluppato sui mari attorno la Sardegna, come da previsione, è riuscito a scivolare verso il Canale di Sicilia, scaricando tutta la sua furia, in termini di vento e moto ondoso, sui mari a sud della Sicilia.

A differenza delle tradizionali burrasche che interessano il Mediterraneo e i mari attorno la Sicilia questa è stata resa ancora più violenta dall’inserimento del cosiddetto “vento Isallobarico”. Questo tipo di vento rappresenta la componente vettoriale del vento associato al “gradiente barico” (differenza di pressione) causato dalla velocità di spostamento della profonda area ciclonica che lo ha prodotto.

Esso è generato da una rapida caduta di pressione su un’area geografica piuttosto vasta, a seguito del passaggio ravvicinato di una profonda ciclogenesi che si muove con una velocità piuttosto elevata, solitamente da ovest a est o sulla direttrice sud-ovest/nord-est. Rispetto al comune vento di “gradiente” il “vento Isallobarico” agisce come una sorta di grande onda atmosferica che permette alle masse d’aria di spostarsi il più rapidamente possibile da un’area di alta pressione a un’altra di bassa pressione limitrofa, attraverso venti davvero violenti.

Questo è attivato dai forti squilibri nel campo barico prodotti dal veloce spostamento di una profonda depressione che presenta un consistente “gradiente barico orizzontale”. In queste situazioni il campo barico può variare molto velocemente, costringendo così le masse d’aria a spostarsi il più rapidamente possibile dalle zone in cui la pressione aumenta repentinamente verso quelle zone dove la pressione scende altrettanto repentinamente. Tale squilibrio del campo barico genera delle forti corrente che si sommano ai già esistenti venti di “gradiente”, muovendosi in parallelo con quest’ultimi.

Tali correnti sommandosi al flusso di “gradiente” possono originare dei venti veramente violenti e turbolenti capaci di apportare notevoli danni in presenza di “gradienti barici” particolarmente forti con annessi profondi minimi depressionari in rapido spostamento, proprio come in questo episodio. Il repentino aumento dei valori barici, che farà seguito nelle prossime ore, imprimerà un ulteriore accelerazione alle masse d’aria.

Ciò spiega perché giovedì sera lungo le coste settentrionali della Tunisia e sul Canale di Sardegna, così come sul Canale di Sicilia, nella fase clou della tempesta di ponente e maestrale, si potranno misurate raffiche di picco ad oltre i 130-140 km/h. I furibondi venti ciclonici che hanno seguito il profondissimo minimo barico hanno reso i mari a sud della Sardegna e della Sicilia da agitati a molto agitati, fino a grossi (forza 7), con la formazione di gigantesche ondate, che hanno superato i 6.0-7.0 metri di altezza, con “Run-Up” sui 8.0-9.0 metri in mare aperto.

Le onde che hanno attraversato il Canale di Sicilia, passando a sud dell’Isola e di Malta, nelle prossime ore si muoveranno fra il mar Libico e le coste della Cirenaica. Qui la furia dei marosi rischia di cancellare interi tratti di costa.

Daniele Ingemi

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