Lavoratori sul tetto minacciano di buttarsi, occupata Casa Serena

Lavoratori sul tetto minacciano di buttarsi, occupata Casa Serena

Francesca Stornante

Lavoratori sul tetto minacciano di buttarsi, occupata Casa Serena

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venerdì 28 Dicembre 2012 - 16:02

Precipita la situazione a Casa Serena che si prepara a chiudere il 31 dicembre. Durante l'assemblea con i sindacati è esplosa la tensione, alcuni lavoratori si sono barricati sul terrazzo e minacciano di buttarsi, occupata la struttura

Casa Serena è stata occupata. Dagli stessi anziani che vivono lì e da tutti i lavoratori che sono già stati licenziati. Avevano detto tutti chiaramente che avrebbero difeso quella che considerano casa loro con le unghie e con i denti. E così intorno alle 16.30 è scattata l’occupazione della casa di riposo di Montepiselli. La tensione nella struttura di Montepiselli è alle stelle. Alcuni lavoratori si sono arrampicati sul cornicione del tetto e minacciano di buttarsi, un gesto estremo per continuare a dire che non andranno da nessuna parte e che sono pronti a tutto per difendere lavoro e servizi. Sul posto le forze dell'ordine e si è reso necessario anche l'intervento dei Vigili del Fuoco per motivi di sicurezza. Si è messo in moto anche il Prefetto Stefano Trotta che proverà a discutere di nuovo con il commissario Croce alla luce di quanto sta accadendo in queste ore. Terrorizzati e preoccupati gli anziani sconvolti da un vero terremoto che oggi pomeriggio li ha gettati nel caos. Solo verso le 19 i lavoratori si sono convinti a scendere dal tetto dopo la convocazione del commissario Croce che si è dichiarato disponibile ad incontrarli. Immediatamente sindacalisti e i dipendenti protagonisti di questo pomeriggio di disperazione si sono spostati a Palazzo Zanca.

“Casa Serena non si tocca” hanno ripetuto per settimane gli anziani ospiti che non vogliono saperne di essere trasferiti e i 104 dipendenti della cooperativa Azione Sociale che da anni si occupano di garantire a quegli anziani il massimo delle cure e dell’assistenza. Avevano annunciato barricate. Così, a tre giorni dall’annunciata chiusura della struttura, si sono barricati dentro sul serio.

La situazione è precipitata poco dopo l’inizio dell’assemblea con i segretari delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè,Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai. I tre segretari, dopo l’incontro di questa mattina con il commissario Croce, avevano dato appuntamento ai lavoratori per questo pomeriggio, riunione a cui ha partecipato anche la segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco insieme a Michele Barresi. Le notizie giunte da Palazzo Zanca però non hanno fatto altro che surriscaldare gli animi dei dipendenti di Casa Serena e degli anziani. Come già era stato detto più volte dal commissario Croce negli ultimi mesi, Casa Serena chiuderà battenti il 31 dicembre. Loro però non vogliono saperne.

Dovrebbe essere una chiusura solo temporanea, giusto il tempo necessario per effettuare tutti gli interventi di messa in sicurezza della struttura e poter così ottenere l’iscrizione all’albo regionale. In quei mesi i dipendenti potrebbero essere messi in cassa integrazione in attesa di farli tornare a lavoro. Si sta valutando la possibilità di stilare un protocollo d’intesa per mettere nero su bianco tutti i passaggi che seguiranno e dare così un minimo di certezza ad anziani e lavoratori. La preoccupazione più grande però è che a Messina il provvisorio diventa sempre definitivo. Nessuno ha dato la certezza che presto si tornerebbe a Casa Serena.

Duro il commento che arriva dalla segretaria dell'Orsa Servizi Francesca Fusco che continua a stigmatizzare l'atteggiamento del commissario Croce e invece plaude alla sensibilità mostrata dal Prefetto. “Le scene di disperazione viste quest'oggi a Casa Serena erano purtroppo prevedibili perché si e' sottovalutato e procrastinato per troppo tempo un problema noto a tutti. Il commissario Croce non può limitarsi a fare il burocrate lavandosi le mani come Ponzio Pilato, ma deve comprendere che il ruolo che ricopre prevede anche scelte politiche che servono alla città. Reputiamo che, una volta firmato il bilancio del Comune, si debba procedere con un'autorizzazione temporanea che permetta di derogare alla chiusura di Casa Serena prevista il 31 dicembre, da ottenersi a fronte di un progetto tecnico e finanziabile di messa in sicurezza della struttura e che vi siano le condizioniper effettuare i lavori a comparti senza spostare gli anziani. Questa soluzione sarebbe l'unica per salvare cento posti di lavoro” ha dichiarato la sindacalista.

Per gli anziani anche un semplice trasferimento provvisorio sarebbe un vero trauma. I posti a disposizione in città non sono più di una ventina, tutti gli altri andrebbero in strutture della provincia già individuate. Nessuno di loro però accetterà questo spostamento. In queste settimane i vecchietti hanno raccontato spesso, a chiunque sia andato a scambiare due parole con loro, che ormai sono all’ultima spiaggia e i pochi anni di vita che gli restano vogliono trascorrerli nella grande famiglia di Casa Serena. Intanto il 3 gennaio prenderanno il via i primi lavori, quelli già appaltati per 80 mila euro e che riguardano l’impianto antincendio. Il 31 però dovrebbero essere già tutti fuori. In questi giorni il loro secco no lo avevano ripetuto ad ogni occasione. Adesso lo stanno ribadendo nel modo più estremo. (Francesca Stornante)

Venerdì, 28 dicembre, 2012 – 18:02

4 commenti

  1. croce a tutto ce un limite! i 40 milioni della regione sono arrivati, adesso non esageriamo, concedi la deroga..gia’ ficimu assai.

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  2. dividiamo i 40 milioni fra i 580 che lavorano all atm,fra quelli che lavorano al comune,messianambiente ato3 casa serena cooperative varie e tutti quelli che salgono dora in avanti sopra i tetti.chi si fa il mazzo a lavorare mi paga le tasse per tutta questa gente

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  3. Forse un Commissario “straniero” ( come ne abbiamo avuti) avrebbero maggior comprensione politica.
    Non sempre la cittadinanza un merito! Pensate al ministro messinese Martino: riuscì a chiudere quello che altri avevano procrastinato.
    Per la gestione della cosa pubblica ci vuoe “rigore e cuore” anche quando la casa brucia1

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  4. ed io che pago tutte le tasse senza ricevere indietro alcun servizio, nemmeno il più semplice mi posso lamentare????? vorrei a casa i lavoratori in esubero assunti per clientelismo ed in carcere i politici che hanno permesso le assunzioni!!!!!!

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