Il presidente Ricevuto dà il buon esempio e dice no all’aumento di indennità. Altri assessori “si accodano”

Il presidente Ricevuto dà il buon esempio e dice no all’aumento di indennità. Altri assessori “si accodano”

Il presidente Ricevuto dà il buon esempio e dice no all’aumento di indennità. Altri assessori “si accodano”

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venerdì 11 Maggio 2012 - 00:05

A decidere il “premio” una determina dirigenziale dello scorso 13 aprile siglata dal dirigente Antonino Calabrò, “scaricato” dalla politica. Ricevuto: «Ho appreso dell’autonomo determina dirigenziale e decido di rinunciare». A dire no anche sei assessori

Se la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra, l’incidente diplomatico rischia di essere dietro l’angolo. Questa volta però il presidente di palazzo dei Leoni, Nanni Ricevuto, ha giocato d’anticipo, evitando così che la determina dirigenziale con cui sono stati rideterminati i compensi dei rappresentanti politici dell’Ente di via Cavour, tornasse indietro con un pericoloso effetto boomerang. Sulla base dei nuovi parametri Istat, a decorrere dal gennaio 2012, l’indennità mensile di Ricevuto sarebbe passata da 6972,17 euro a 8697,13.

Parliamo al condizione perché il “numero uno” di palazzo dei Leoni, con una nota, ha subito inteso specificare la sua decisione: “Apprendo solo ora di un’autonoma determina dirigenziale del 13 aprile 2012 emanata in ottemperanza alle recenti normative regionali con la quale viene rimodulato l’ammontare delle indennità di funzione degli amministratori (presidente e assessori) e dei consiglieri provinciali. Pur tenendo conto dell’obbligatorietà del provvedimento dirigenziale – afferma Ricevuto – di adeguamento alle leggi vigenti non posso non considerare il momento di grave difficoltà economica che tanti e tanti cittadini stanno attraversando e pertanto per quel che mi riguarda, dichiaro di rinunciare all’aumento dell’indennità”.

Il presidente di palazzo dei Leoni ha dunque rifilato un sonoro “schiaffo” di moralità al dirigente del II dipartimento Ragioneria generale e Gestione risorse umane, Antonino Calabrò, scaricando sugli uffici tutta la responsabilità dell’accaduto ed evidenziando di fatto un “corto circuito” tra politica e burocrazia. Il gesto di Ricevuto non è rimasto isolato. A condividerne la posizione anche i rappresentanti di giunta: Renato Fichera, Michele Bisignano, Mario D’Agostino e Pippo Di Bartolo, Rosario Catalfamo e Giuseppe Martelli, anche loro contrari al “premio”: nel caso dei componenti della giunta, la “lievitazione” d’indennità passa da 4531,91 a 5653,14 euro. Diverso calcolo nel caso dei consiglieri, per i quali la determina dispone di procedere alla liquidazione e pagamento delle differenze spettanti derivanti dal ricalcolo dei gettoni di presenza rispetto al nuovo tetto di massimo di spesa derivante dall’applicazione della L.R. n. 22/2008 da gennaio del 2012. Si attendono altri scatti di generosità, anche se solo “di circostanza”. L’importante è fare un saggio passo indietro.

6 commenti

  1. SI POTREBBE PURE RIDERE PER LE MACCHIETTE PROPINATECI,MA SICCOME CE’ DA PIANGERE E’ MEGLIO LASCIARE STARE.LA GENTE MUORE LETTERALMENTE DI FAME E QUESTI SI AUMENTANO DI 1725 EURO LO STIPENDIO MENSILE.MA CI PENSATE CON 1725 EURO UNA FAMIGLIA DI 4 PERSONE VIVE DECOROSAMENTE MENTRE QUESTI LI AGGIUNGANO AI 6900 EURO CHE GIà PERCEPISCONO.MA ALLE PROSSIME ELEZIONI ANCHE QUI CI SARA’ UN ALTRO GRILLO CHE VI PORTERA’ A CASA.POI FANNO IL GESTO EROICO DI RINUNCIARE,TANTO PERCEPISCONO LA PENSIONE DI PARLAMENTARI……

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  2. La politica, i politici “dovrebbero” essere al servizio dei cittadini, della collettività, dunque anche del Paese (in questo caso della provincia)le “indennità” di circa 7000 euro per un presidente della provincia e di 4500 euro per gli assessori SONO TROPPO ALTE comunque!
    Ai sacrifici richiesti al popolo italiano (che sta versando lacrime e sangue) DEVE corrispondere un altrettanto sacrificio della politica e della burocrazia.Quindi caro RIcevuto si abbassi DAVVERO la sua indennità e faccia altrettanto con TUTTI i consiglieri: anche di questo dovrete rendere conto alle prossime elezioni.

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  3. Scusa Burrascanu ma i politici locali NON percepiscono la pensione da parlamentare…c’è da dire però che con circa 7.000 euro (o 4.500) potranno permettersi DOPO una decorosa pensione.
    Propongo FIN DA SUBITO una DRASTICA RIDUZIONE, del resto a noi cittadini hanno chiesto dolorosi sacrifici, non vedo perchè anche i politici (A TUTTI I LIVELLI) non debbano seguire l’esempio se non addirittura DARLO LORO!!!

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  4. messina5stelle 11 Maggio 2012 11:42

    ma vergognatevi e basta…

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  5. xL’Osservatore.Il sig.Ricevuto percepisce la pensione di ex parlamentare,se non credi chiedilo a lui….

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  6. Perchè non viene dichiarato il dissesto?
    Le conseguenze sugli amministratori su una dichiarazione di dissesto sono limitate a quelli che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti, con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario.
    Gli amministratori così riconosciuti responsabili non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando il giudice contabile, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile.
    Naturalmente con una dichiarazione di dissesto l’avvocato calabrò non poteva fare la determina dirigenziale di aumento.
    C’è da augurarsi che entri al più presto la magistratura e colpisca i responsabili di ogni ordine e grado, siano essi amministratori, segretari generali, revisori e dipendenti.

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