La mostra dell'artista Paolo Lanza a Misrtretta
MISTRETTA Sarà fruibile tutti i giorni fino all’8 settembre la iconica mostra, titolata “Theotokos”, messa a punto dallo studioso e artista Paolo Lanza presso il settecentesco Palazzo “Mastrogiovanni Tasca” in quel di Mistretta, dal 2010 “Palazzo della Cultura” dell’Amministrazione Comunale. Giorno 10 agosto la giornata inaugurale, in una intensa matinée che ha attratto e coinvolto tanti fruitori, del territorio e viaggiatori, unitamente ai nativi di ritorno nei luoghi d’origine per le vacanze estive.
Sono stata Madrina dell’evento, nella mia qualità di esponente in ambito culturale ( in ragione dei 15 anni di assegnazione in Soprintendenza, a Messina, sempre con incarichi di responsabilità e prestigio, non solo nell’ambito della programmazione, ordinazione e liquidazione della intera spesa, nonché del contenzioso relativo, ma anche in quello gestionale, di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale ,comprensivo dei siti monumentali e archeologici della nostra Città Metropolitana, del triennio presso la Biblioteca Regionale Universitaria G. Longo , quale responsabile della gestione amministrativo – contabile e del contenzioso, e dell’ ultimo settennio nel ruolo di Direzione d’Istituto, con contemporanei compiti di responsabilità “ad interim” delle Unità Operative vacanti.
Quanto alla genesi, l’input fattivo dell’esposizione è da riferire al dott. Nino Dolcemaschio, quale indiscusso esperto di marketing turistico dell’Amministrazione comunale amastratina e responsabile della rete dei Musei Siciliani, personalità di grande valenza, mai disgiunta da autentica passione.
In merito al protagonista, il Maestro Iconografo Paolo Lanza, mi pregio di aver avuto il compito della presentazione, ove ho evidenziato il suo ruolo pregevolissimo nel panorama storico artistico non solo messinese, ma con ricadute internazionali e nazionali.
Anche nel corso delle mie esperienze pregresse avevo avuto l’onore di essere coinvolta in manifestazioni con focus sulla sua figura e sulle opere, come presso la Badiazza di Messina, ( e solo a titolo esemplificativo), nel periodo glorioso della sua concessione d’uso alla Associazione “Il Centauro”, con organizzazione a cura della stessa “Onlus” – presieduta dal dott. Matteo Allone, psichiatra e all’epoca Responsabile del Centro diurno messinese “Camelot”, in interazione con la Soprintendenza , durante la mia direzione della Struttura “de qua”, id est “Gestione del Demanio Culturale”, dal 2013 al 2016.
Per non citare le ripetute occasioni – da me ricercate durante l’incarico di Direttrice della citata Biblioteca Longo, dall’agosto 2018 al 30 giugno 2025, ove si era già messa in luce la produzione degli splendidi manufatti, nel corso di svariati momenti culturali, sempre in presenza di folta utenza che aveva costantemente in quelle occasioni espresso convinto apprezzamento, come riportato da articoli di stampa “ad hoc”.
L’apertura due anni addietro del Museo Eikon, in quel di Ficarra, che ho personalmente apprezzato, aveva ancor più messo il suggello sulla portata di eccellenza della sua produzione iconografica , con connesso sbocco nella Residenza d’Artista all’uopo realizzata, messa poi in rete con altre similari, oltre che con realtà locali di importante rilievo, con ricadute di notevole impatto che hanno generato ampliamento della divulgazione della sua “Opera omnia” e, prima ancora, della figura artistica di spessore di Paolo Lanza.
La Mostra in argomento rappresenta ulteriore tassello di una evoluzione significante e ancora in progress, che, come preannunciato dallo stesso Maestro, potrà vedere l’inaugurazione di ulteriore spazio artistico in continuità in ambito mistrettese.
Quanto al corpus di 13 icone, delle quali n. 8 già da poco esistenti e improntate per la struttura Eikon, e le restanti 5, forgiate proprio per l’occasione espositiva mistrettese, trattasi di una magistrale collezione di esemplari già di per sé ciascuno con propria compiutezza, ma resi ancor più di valore in ragione dell’inserimento nella raccolta iconografica.
Riporto di seguito breve descrizione, iniziando dalle 5 opere, e a seguire delle 8, precisando che mi affiderò alla perizia del Nostro Iconografo d’eccellenza per l’illustrazione di ogni pezzo, che dunque risulta trascritto in virgolettato:
“Da un pezzo di sughero adagiato sulla sabbia di Brolo, ho ricavato questa testa di Angelo; In questa tavola ho realizzato la bella immagine di Gesù Eterno Re, Eterno Sacerdote, vestito alla maniera imperiale dell’Oriente Cristiano, impreziosito da gemme; Questa è la testa della Vergine Maria, adagiata sul cuscino, perché è la “Dormitio Virginis”; Questa è un’”Odighitria”, che ci indica la Via, che è Cristo Gesù; Questa è un’altra “Odighitria” e ho usato tinte canoniche, ma che guardano con deferente occhio alla nostra Sicilia, e le cromie sono tipicamente dell’Isola; e, ancora, la Madre di Dio Glikofilusa, realizzata su un’asse da ponteggio abbandonata su un arenile, opportunamente dissalata, curata, sanata, sì da divenire una Madre di Dio della Tenerezza, con preziose gemme; da un segmento di trave è nato quest’Angelo molto prezioso, essendo una miniatura, con il rosso realizzato con la cocciniglia; In questa tavoletta proveniente dalla bottega di un restauratore (frammento di una tavola del periodo Liberty) ho ricavato un Arcangelo Michele; In questa tavoletta troviamo la Madre e il Figlio con fregi imperiali, costituiti da corone e gemme; In questa sezione di un vecchio cassetto che galleggiava sulle acque di Milazzo, ho realizzato, con un omaggio all’arte andina messicana, una Madre di Dio col suo Bambino ,con colori che sono pigmenti naturali, ocre, terre; Questo poi è un rimando ad una Madonna di Messina, la Madonna di Montalto, così come doveva essere in origine, su tavola del XII secolo, originale, molto rovinata; Ecco una “Dormitio Virginis” alla maniera d’Oriente; ”Dulcis in fundo”, appena ultimata, l’icona di San Sebastiano, per celebrare il Santo Patrono mistrettese”.
Appropinquandoci alla chiusura, non si può che lodare l’iniziativa in trattazione presso il Palazzo della Cultura “de quo”, già sede di importanti Istituti scolastici locali, oggetto poi di restauro e riattamento, con destinazione museale, con veri tesori, e bibliografica, con peculiare afferenza ai pregiati fondi antichi, -e ciò a mezzo mostre permanenti- oltrechè quale segmento essenziale identitario della vita mistrettese. L’odierna rassegna espositiva in territorio amastratino, ha contribuito ad impreziosire la già indiscussa sussistenza di beni paesaggistici e culturali, (d’ordine monumentale, storico – artistico, etno – antropologico, e librario), che unicamente alla persistenza di antiche chiese e palazzi baronali di gran pregio, rendono la cittadina in parola, già anche sede di tribunale, una perla della nostra Città Metropolitana. La chiusa non può che attenere all’elogio di Paolo Lanza, autentico e originale Artista, che è stato in grado di ravvisare, anche in pregresse circostanze in certa misura avverse, occasioni di crescita spirituale, sapendo “esperar” che Kronos ridiventasse Kairos, dipanando i nodi e disvelando la Verità, come in questi attuali frangenti per lui meritoriamente felici.
