Milazzo, il consiglio vota il previsionale 2016: è polemica sugli assenti

Milazzo, il consiglio vota il previsionale 2016: è polemica sugli assenti

Santi Cautela

Milazzo, il consiglio vota il previsionale 2016: è polemica sugli assenti

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giovedì 20 Dicembre 2018 - 08:47
Tirreno

Assenti sia tra le fila della maggioranza che dell'opposizione. Alla fine però passa il Dup e il bilancio previsionale 2016 con un formale 10 a 9 con 7 astenuti. 12 gli assenti, alcuni di essi giustificati come il Presidente Gianfranco Nastasi. E infatti presiede l'aula Maurizio Capone, anche lui al voto "decisivo". Spiccano le assenze pesanti, quelle di Pippo Midili e di Antonio Foti "imbeccati" dal Sindaco Formica che, prendendo parola, ha esordito definendo "mero tatticismo politico le assenze dei consiglieri" ribadendo che si tratta di "violazione del patto con i cittadini".

Una situazione in cui il Sindaco ha ammesso che senza il voto dei presenti, la sua maggioranza non avrebbe potuto far passare i bilanci. Un patto tacito con le opposizioni astenute o meno, per far sì che entro il 31 dicembre si approvi quanto meno il bilancio previsionale 2017. Ciò permetterebbe di percorrere la via della proroga dei contratti del personale precario senza dover aggirare la legge per le stabilizzazioni.

Ringraziando per la responsabilità i consiglieri comunali, il Sindaco ha poi ricordato come il bilancio sia uno strumento fondamentale in grado soprattutto di sbloccare quei fondi già stanziati, come per esempio quelli per la messa in sicurezza del costone roccioso, per il recupero della facciata della Chiesa di San Papino, la manutenzione della scuola media Luigi Rizzo e lo sblocco dei fondi per i servizi sociali di tutto il distretto socio-sanitario di cui Milazzo è capofila. Dopo lo stallo sul bilancio consuntivo 2014, il Consiglio comunale punta quindi ad approvare 5 strumenti finanziari: sarebbe un record dopo una stagione di ostruzionismo e ritardi inammissibili per una città così grande.

Curiosità, per l'amministrazione, oltre il Sindaco, in aula c'era solo l'Assessore Di Bella – che ha anche il diritto al voto – mentre sugli spalti del pubblico, distante, l'assessore Presti.

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