Torre Faro. Gli abitanti vogliono la ztl, non l'isola pedonale

Torre Faro. Gli abitanti vogliono la ztl, non l’isola pedonale

Redazione

Torre Faro. Gli abitanti vogliono la ztl, non l’isola pedonale

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lunedì 22 Luglio 2019 - 09:49

Potrebbe partire dal prossimo weekend ma molti non sono d'accordo. Il dibattito organizzato dal Movimento 5 Stelle

MESSINA – No alle nuove strisce blu e all’isola pedonale “improvvisata e imposta dall’alto” nel bel mezzo della stagione estiva. Sì invece alla realizzazione di una ztl, alla valorizzazione del parcheggio Morandi e all’istituzione di dossi per limitare la velocità dei veicoli lungo la Circovallazione Tirrenica, che dovrebbe essere dichiarata strada residenziale. È quanto emerso nel corso della seconda assemblea cittadina sulla viabilità a Torre Faro, alla quale hanno preso parte residenti, commercianti e villeggianti del borgo, insieme agli attivisti del meet up “Grilli dello Stretto” e ai portavoce del M5S Cristina Cannistrà, Serena Giannetto, Andrea Argento, Francesco Cipolla e Pippo Fusco.

Nel corso dell’incontro, che fa seguito alla raccolta firme indetta lo scorso 30 giugno (ancora in corso) per ottenere un presidio dei vigili urbani, l’installazione di dossi o altri dissuasori e il rilascio di due pass a famiglia con targa in evidenza, si è discusso nuovamente dei disagi alla viabilità, dovuti prevalentemente alla mancanza di programmazione, alle tantissime auto che ogni giorno invadono il borgo marinaro e all’indisciplina degli automobilisti, che contribuiscono a rendere caotico il traffico veicolare con parcheggi selvaggi e soste vietate.

Numerosi gli argomenti affrontati durante l’assemblea, con l’obiettivo comune di trovare delle soluzioni condivise per incentivare il turismo, migliorare la viabilità, combattere l’inquinamento e valorizzare uno dei luoghi più suggestivi della città e dell’intera regione.

Al centro del dibattito, in particolare, l’istituzione di strisce blu, invise a residenti e villeggianti “perché potrebbero comportare ulteriore confusione e aumentare l’inquinamento acustico e ambientale”, e numerose proposte su possibili variazioni ai sensi di marcia per favorire lo scorrimento del traffico, che però non hanno raccolto un parere condiviso dall’assemblea.

Dal prossimo weekend, poi, potrebbe partire l’isola pedonale serale “annunciata dall’Amministrazione senza alcuna valutazione e pianificazione preliminare, che non ha incontrato il favore dei cittadini, molto più propensi invece all’istituzione di una Ztl”.

Particolare attenzione è stata dedicata infine al parcheggio delle Torri Morandi e alle vie limitrofe: secondo quanto emerso nel corso dell’assemblea, il Comune dovrebbe impegnarsi per ottenere la concessione del parcheggio per un periodo di almeno 10 anni e conseguentemente cambiare i sensi di marcia all’uscita dal parcheggio verso la strada esterna.

Un commento

  1. Eliana Risicato 22 Luglio 2019 13:43

    E della Via Santa Domenica, dove da ben tredici anni subiamo un flusso inarrestabile di automobili estate e inverno, nessuna parola. Una strada stretta, senza marciapiede e sulla quale le abitazioni insistono direttamente, scelta come unica via d’uscita dal paese in direzione di Messina. Nessuna attenzione particolare, nemmeno i dossi. Nessuna notizia, nemmeno quando le auto la imboccano a folle velocità centrando il muro della chiesa. Ogni giorno rischiamo la vita, perché uscendo di casa corriamo il concreto rischio di venire travolti. Semplicemente camminare lungo la via è impossibile, e basta un’auto mal parcheggiata per bloccare tutto il traffico del “borgo marinaro”, come vi piace chiamarlo. Mi auguro che la raccolta firme – questa o anche quella del Comitato Spontaneo (ho sottoscritto entrambe, nella speranza che cambi qualcosa) – porti a qualche proposta fattiva anche per noi poveri residenti della Via Santa Domenica. Perché quello che sembra importare al Comune sono le strisce blu e gli esosi e ingiustificati importi della sosta a pagamento per sfruttare al meglio la stagione estiva. Con buona pace di chi risiede nel “borgo marinaro” per 12 mesi all’anno, che i suoi problemi di viabilità e vivibilità se li deve tenere “perché è la soluzione più appropriata” (cit.). Tragedie come quella recente di Vittoria non insegnano niente, e questo è tristissimo.

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