Al via il piano triennale che mira a render efficiente e trasparente l'operato di Palazzo dei Leoni. Il progetto è stato approvato dal Commissario Filippo Romano
La pubblica amministrazione deve sviluppare gli anticorpi per sconfiggere la corruzione. L'obiettivo del piano triennale anti corruzione varato dalla Provincia regionale di Messina è "semplicemente" questo, introdurre buone prassi ed educare dirigenti, funzionari, responsabili di settore, dipendenti ed addetti ad agire secondo le regole e contrastare gli attori operatori con i quali entrano in contratto che vogliono superare i problemi con la pubblica amministrazione facendo ricorso a scorciatoie.
Il progetto, approvato dal Commissario Filippo Romano e presentato a Palazzo dei Leoni, si incanala su un doppio binario: da un lato abbattere le criticità che si presentano, nell'operato della pubblica amministrazione, così da ridurre i presupposti stessi della corruzione, dall'altro spiegare al personale dell'ente locale perché conviene a tutti, che il costo sociale della corruzione si abbassi.
Così, le due azioni più importanti messe in campo dal Piano sono due: l'adozione di un codice di comportamento che il personale si darà, così come se lo sono già imposti i politici, e la formazione del personale stesso. Fondamentale perché tutto funzioni non soltanto sul piano teorico, alcune indicazioni operative: l'effettiva trasparenza degli atti, la rotazione nei ruoli apicali e organizzativi, il rispetto di tempi brevi per i procedimenti amministrativi.
Tutti obbiettivi possibili, secondo Giovanna D'angelo, funzionario responsabile del servizio anticorruzione, che gestirà il progetto insieme ad Annamaria Tripodo, dirigente alla trasparenza, Maria Angela Caponnetti, segretario generale e responsabile anticorruzione, Antonino Saia, presidente nucleo valutazione di cui fanno parte Caterina Morrica e Loredana Zappulla. (Al.Ser.)