Le famiglie denunciano Crocetta: “Diritti negati ai nostri figli”

Le famiglie denunciano Crocetta: “Diritti negati ai nostri figli”

Francesca Stornante

Le famiglie denunciano Crocetta: “Diritti negati ai nostri figli”

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giovedì 07 Novembre 2013 - 12:35

Genitori, operatori, studenti e sindacati hanno protestato davanti il Tribunale, dopo la manifestazione di due giorni fa in Prefettura. Hanno scelto Palazzo Piacentini perchè tutti i genitori hanno presentato una denuncia contro il Governatore Rosario Crocetta per interruzione di pubblico servizio.

Come si può restare insensibili di fronte a un gruppo di ragazzi che da giorni non possono più andare a scuola e che urlano a gran voce che il loro unico desiderio è poter tornare sui banchi?

Alcuni di loro a fatica riescono a parlare perchè affetti da patologie gravi, hanno bisogno di aiuto e assistenza costante, ma la Regione con la soppressione delle Province ha di fatto negato loro il diritto allo studio perchè senza il servizio di trasporto e assistenza loro non possono più frequentare le lezioni. Oggi genitori, operatori, studenti e sindacati hanno protestato davanti il Tribunale, dopo la manifestazione di due giorni fa in Prefettura. Hanno scelto Palazzo Piacentini perchè tutti i genitori hanno presentato una denuncia contro il Governatore Rosario Crocetta per interruzione di pubblico servizio.

"L'interruzione di questi servizi minano gravemente il sereno e proficuo proseguimento dell'anno scolastico, impedendo di fatto la fruizione di un diritto Costituzionalmente garantito quale il diritto allo studio ma anche del diritto all'assistenza che fa parte dei diritti inviolabili della persona" hanno scritto i genitori nella denuncia.

Durante la mattinata la segreteria della Fp Cgil Clara Crocè e un gruppo di genitori amareggiati, perchè i loro figli sono stati praticamente abbandonati al loro destino, hanno consegnato gli esposti nelle mani del Procuratore Vincenzo Barbaro, ma la protesta naturalmente andrà avanti. Si chiedono dove siano finiti tutti i rappresentanti politici che in questi giorni non hanno speso neanche una parola di solidarietà per queste famiglie, per un diritto negato a circa 300 ragazzi disabili, per oltre 150 lavoratori che rischiano di rimanere disoccupati. La Provincia, senza le risorse della Regione, non può approvare il bilancio e reperire somme per far ripartire il servizio che in questo mese era stato faticosamente avviato, grazie anche allo spirito di collaborazione e alla sensibilità della cooperativa Genesi che negli ultimi giorni lo ha garantito in regime di volontariato.

“Auspichiamo –afferma Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp – che la Provincia Regionale entro domani approvi il bilancio di previsione e quindi proceda alla riattivazione del servizio con decorrenza immediata e comunque da lunedì 11 novembre. Sarà necessario, comunque, che le somme stanziate in bilancio della Provincia possano coprire almeno sino al 31 dicembre così da utilizzare questi due mesi per trovare soluzioni definitive e certe, che passano dal finanziamento mirato da parte del Governo Crocetta ma anche da una sinergia tra le istituzione proposte, come Provincia, Asp, Comune, Istituzione scolastiche. Trasporto e assistenza per gli studenti disabili – incalza Emanuele – è un servizio che deve essere sicuramente migliorato e implementato anche con tutte le figure professionali sanitarie necessarie ai diversi casi di disabilità particolari”.

Le famiglie non hanno intenzione di arrendersi e lanciano un appello ai politici cittadini, regionali e nazionali perchè vogliono risposte. Si sentono soli, per alcuni di loro oggi è il terzo giorno di sciopero della fame, provano in tutti i modi a difendere i loro figli da quella che si sta rivelando una vera e propria "reclusione". Per questo danno appuntamento alla città e soprattutto alla politica sabato pomeriggio alle 17 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Proveranno ancora una volta a chiedere aiuto. Sperando che qualcuno, finalmente, li ascolti.

Francesca Stornante

Un commento

  1. Come ho già scritto in un recente commento,non ci sono parole adatte per stigmatizzare notizie di questo tipo.
    Una sola cosa mi chiedo: ma come fanno certi governanti,certi amministratori, certi sedicenti ”potenti”, a stare a posto con la propria coscienza,a sopportare una responsabilità così enorme di fronte ai propri cittadini?
    Come fanno a guardare negli occhi i loro figli, che sicuramente frequentano i migliori e selezionati istituti scolastici,preferibilmente privati,mentre negano a queste creature un diritto così fondamentale,universale ed inalienabile come il diritto allo studio?
    Come fanno, mi chiedo, a dormire la notte, a riposare tranquilli, pur sapendo di portarsi addosso delle responsabilità così gravi e socialmente importanti?
    Ma perchè fanno i politici? Chi li costringe?
    Se non si sentono in grado di assolvere ai loro impegni ed alle loro responsabilità,perchè non si dimettono? Perchè non lasciano ad altri soggetti più sensibili, più umani e più responsabili di occuparsi di queste vicende?

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