Tre docenti UniMe nella Commissione di esperti del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027

Tre docenti UniMe nella Commissione di esperti del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027

Redazione

Tre docenti UniMe nella Commissione di esperti del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027

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venerdì 08 Maggio 2020 - 09:55

Il Programma nazionale per la ricerca è il documento che orienta la politica di ricerca in Italia in quanto individua priorità, obiettivi e azioni volte a sostenere la coerenza, l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca

I docenti dell’Università di Messina Daniela Baglieri, Emanuela Esposito e Antonio Testa faranno parte della Commissione di esperti per l’elaborazione del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027.

Sono stati nominati dalla Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati del Miur e sono stati inseriti in tre diverse aree prioritarie per la ricerca: la prof.ssa Baglieri , Prorettore alla Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, nell’area “Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’Inclusione” per l’ambito “Creatività, design e made in Italy”; la prof.ssa Esposito, afferente al Dipartimento Chibiofaram, nell’area “Salute” per l’ambito “Tecnologie farmaceutiche”; il prof. Testa, del Dipartimento di Ingegneria, nell’area “Clima, Energia, Mobilità Sostenibile” per l’ambito “Energetica industriale”.

Il Programma nazionale per la ricerca è il documento che orienta la politica di ricerca in Italia in quanto individua priorità, obiettivi e azioni volte a sostenere la coerenza, l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca e contiene, inoltre, linee di indirizzo a livello nazionale. Il documento, che dovrà essere presentato dalla Commissione di esperti entro il prossimo 30 giugno, è finalizzato a garantire coerenza alle attività di ricerca, evitare sprechi e dispersione di risorse, a fornire un piano temporale, finanziario e progettuale, a tutti gli attori pubblici e a concentrare le risorse nelle aree di maggiore interesse garantendo il necessario supporto alla ricerca di base, libera e imprescindibile.

Con il precedente Pnr (sessennio 2015-2020) sono stati investiti 2,5 miliardi di fondi pubblici per la ricerca in programmi innovativi che hanno permesso l’aumento del numero di ricercatori in Italia e dall’estero e investimenti mirati sulle infrastrutture, sulle aree prioritarie per la ricerca applicata (Aerospazio, Agrifood, Salute, Industria 4.0), per migliorare la sinergia fra sistema pubblico e privato e il programma strategico per il Sud. Sono cominciate le prime riunioni telematiche che consentiranno di concludere la stesura del nuovo Programma Nazionale della Ricerca entro 45 giorni.

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