Trinacria, un quartetto di sassofoni chiude la stagione concertistica domenicale della Filarmonica Laudamo

Trinacria, un quartetto di sassofoni chiude la stagione concertistica domenicale della Filarmonica Laudamo

giovanni francio

Trinacria, un quartetto di sassofoni chiude la stagione concertistica domenicale della Filarmonica Laudamo

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mercoledì 25 Maggio 2022 - 08:40

Il direttore artistico della Filarmonica Laudamo, Luciano Troja, lascia l’incarico dopo dieci anni di brillante e intensa attività

Si è conclusa domenica al Palacultura la stagione principale della Filarmonica Laudamo, con Il Trinacria Saxophone Quartet, composto da quattro giovani sassofonisti – Giuseppe Trimarchi sax soprano, Francesco Muscarà sax tenore, Roberto Scolaro sax contralto e Giovanni Gangemi sax baritono.

I musicisti, tutti provenienti dal Conservatorio messinese Arcangelo Corelli, hanno dato vita ad una ottima performance, davanti ad un pubblico abbastanza esiguo, come spesso accade a fine stagione, complice anche il caldo.

Protagonista la musica italiana, d’opera e barocca, nella prima parte, mentre la seconda parte del concerto è stata interamente dedicata ad Astor Piazzolla.

Molto gradevoli le esecuzioni dei famosi brani, particolarmente degni di nota gli arrangiamenti per quartetto di sassofoni, che non ci hanno fatto rimpiangere troppo le versioni originali per orchestra.

Nella prima parte del concerto i sassofonisti hanno eseguito l’Overture dal Nabucco di Giuseppe Verdi (arr. Francesco Leone); l’Overture dal Concerto in fa maggiore di Antonio Vivaldi (arr. Pierric Leman); da Turandot, di Giacomo Puccini, Pin Pan Pon (arr. Di Kenichi Koda).

Ancora con Vivaldi, “La Tempesta di mare”, è proseguita la prima parte, con l’arrangiamento di Pierre Boragno. Quest’ultimo arrangiamento è sembrato particolarmente riuscito, forse perché l’originale, dall’Op. 10 di Vivaldi, è stato composto per uno strumento a fiato solista (il flauto).

Il brano più accattivante è stato probabilmente l’ultimo della prima parte, “Rossini per quattro” di Gaetano Di Bacco. Si tratta di un brano composto per questo organico, e consiste in una deliziosa miscellanea di temi tratti dalle composizioni più celebri di Gioacchino Rossini, dal “Barbiere di Siviglia”, a “La gazza ladra”, a “L’italiana in Algeri”, fino a “Semiramide”.

La seconda parte, come detto, è stata dedicata al Tango di Astor Piazzolla, del quale l’anno scorso ricorreva il centenario della sua nascita (11 marzo 1921), non celebrato a dovere per via della pandemia.

Del compositore argentino sono stati eseguiti brani assai noti quali: “Historie du tango” (Bordel 1900 – Cafè 1930 – Night Club 1960) (arr. Claude Voirpy); “Oblivion” (arr. Francesco Leone); “Libertango” (arr. Di Bernard Marillia) e “Esqualo” (arr. Di Gianfranco Gioia).

Ottimo affiatamento mostrato dagli artisti messinesi, particolarmente apprezzabile l’interpretazione, a parte “Rossini per quattro”, dei brani di Piazzolla.

Il concerto ha rivestito una importanza davvero particolare, in quanto il direttore artistico, Luciano Troja, in apertura della serata, ha comunicato al pubblico che dalla stagione prossima, dopo dieci anni di attività, non sarà più lui a rivestire tale prestigioso ma assai impegnativo compito, manifestando la volontà di prendersi una pausa.

Troja ha effettuato una serie di ringraziamenti, nominativamente, a tutto il direttivo della Filarmonica, alla stampa, ai vari tecnici del suono, accordatore etc,, al pubblico, tradendo anche una certa, comprensibile, emozione. Bisognava però rendere omaggio soprattutto a lui, per il grande impegno, la passione, la competenza, ma anche (aggiungo io) il garbo, la cortesia, la gentilezza che ha sempre manifestato nello svolgimento del suo ruolo. Ci ha pensato Alba Crea, la Vice Presidente della Filarmonica Laudamo, già direttore artistico prima di Troja, che, salita sul palco, ha voluto ringraziarlo a nome dell’Associazione, con parole encomiabili: un momento di vera commozione, molto partecipato da parte del pubblico.

Anch’io voglio salutare Luciano da questa pagina, congratulandomi con lui per le splendide programmazioni stagionali che ha saputo presentare, in particolare proponendo, fra l’altro, alcuni complessi da camera di assoluto valore artistico. Mi auguro, e sono sicuro, che continuerà ad essere un protagonista di primo piano nell’ambito degli ambienti musicali cittadini.

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