Individuati tre presunti scafisti, ad incastrarli le atroci testimonianze dei sopravvissuti

Individuati tre presunti scafisti, ad incastrarli le atroci testimonianze dei sopravvissuti

Ve. Cro.

Individuati tre presunti scafisti, ad incastrarli le atroci testimonianze dei sopravvissuti

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lunedì 08 Settembre 2014 - 10:24

Indagini immediate della Squadra Mobile hanno portato ieri al fermo di tre presunti scafisti “traghettatori” dalle coste africane di una parte dei 283 migranti messi in salvo dalla nave della Marina Militale italiana “La Chimera” e giunti ieri a Messina presso il molo Marconi.

Sono stati individuati in meno di 24h i tre presunti scafisti che, lo scorso 5 settembre, avrebbero intrapreso “il viaggio della morte” dalle coste libiche in mare aperto trasportando su barconi fatiscenti i 283 migranti sbarcati ieri nel porto di Messina.
Si tratta di Sadafi Abka, eritreo di 25 anni, Baker Ba, senegalese di 25 anni, e Ibrahim Braham, senegalese di 22 anni. Tutti e tre sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ad incastrarli è stato il minuzioso lavoro della squadra mobile che, fin da ieri mattina, ha ascoltato le atroci testimonianze dei profughi salvati nel Canale di Sicilia dalla Nave Chimera e poi fatti approdare al Molo Marconi.
Tantissimi i racconti dei migranti che spiegavano agli agenti della Mobile su quale mezzo fossero stati caricati e poi fatti arrivare in mare aperto.
Un gommone di colore nero in pessime condizioni, rattoppato qua e là, sarebbe quello con cui 92 dei 283 migranti avrebbero lasciato le coste africane. E sarebbero stati i profughi stessi, sotto la minaccia delle armi, a mettere in acqua il misero natante, guardati a vista da un gruppo di uomini che nei giorni precedenti aveva provveduto a trasferirli da un casolare all’altro, spesso senza acqua né viveri, privandoli dei documenti e dei beni personali fino al momento della partenza definitiva.
In tanti li hanno riconosciuti ed additati come coloro che governavano il gommone e tenevano d’occhio i profughi specie quando la barca iniziava ad imbarcare acqua seminando il panico.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Diego Capece Minutolo, i tre sono stati portati nella locale Casa Circondariale. (Ve. Cro.)

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