Un commovente omaggio a Maria Callas inaugura la stagione concertistica a Messina

Un commovente omaggio a Maria Callas inaugura la stagione concertistica a Messina

giovanni francio

Un commovente omaggio a Maria Callas inaugura la stagione concertistica a Messina

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mercoledì 18 Ottobre 2023 - 10:00

Palacultura gremito per il primo concerto della stagione concertistica con l'associazione musicale "V. Bellini"

MESSINA – Palacultura gremito, domenica scorsa, per il primo concerto della stagione concertistica messinese. A inaugurare è toccato all’Associazione musicale V. Bellini, che ha offerto gratuitamente, grazie allo sponsor Fineco (Fineco Days in tutta Italia) uno spettacolo di grande interesse, dedicato a Maria Callas, dal titolo “Vissi d’arte. Vissi per Maria – Omaggio a Maria Callas”.

Un bravissimo Giampiero Mancini, perfettamente immedesimato nel ruolo di Bruno, il maggiordomo di Maria Callas, ci ha coinvolto intensamente nella narrazione della vita della mitica cantante, passandone in rassegna i momenti più significativi. Il suo avvincente e talvolta commovente racconto è stato intervallato da alcuni brani ove la voce registrata della Callas è stata accompagnata da un ottimo Trio, l’Ensemble Musica Civica, composto da Dino De Palma al violino, Luciano Tarantino al violoncello e Donato Della Vista al pianoforte, con il contributo di Angelo De Cosimo quale sound engineer.

E così abbiamo scoperto lo studio assiduo e la dedizione di Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos, alla quale non sembrava interessare altro che il canto, in una infanzia e giovinezza macchiata dal rapporto pessimo con la madre, che la sfruttava.

Abbiamo Appreso del suo rapporto complesso con Pasolini, che la arruolò nel ruolo di Medea, una sorta di amore platonico.

Bruno venne assunto nel 1953 nella casa del marito Giovanni Battista Meneghini, che era anche il suo impresario, e rimarrà al suo servizio fino alla morte (a Parigi dove muore il 16 settembre 1977 per arresto cardiaco legato alla complicazione di alcune malattie). Allora la cantante pesava circa cento chili, affetta da una tenia, che, al contrario di quanto accade normalmente, la faceva ingrassare, ma in un anno, essendo riuscita ad espellere la tenia, ne perse trentasette!

Divenne presto una leggenda vivente, ogni concerto era un successo strepitoso, la sua voce poteva raggiungere tranquillamente le note più alte come le più basse.

Non sono mancati anche riferimenti più leggeri, come le regole di casa che la servitù doveva rispettare, tutte improntate alla gentilezza, il rispetto e la pulizia.

Il carattere di Maria Callas era sempre calmo, lei era serena ma non felice, voleva bene al marito, ma non era amore.

L’amore arrivò con la conoscenza di Aristotele Onassis, l’uomo più ricco della terra, definito da Bruno “odioso”, che le fece una corte spietata, prima facendole recapitare un camion di rose nella sua villa e un altro ancor più numeroso al teatro, poi invitandola nella sua strabiliante e lussuosissima nave da crociera, “Cristina” insieme al marito, e lì cominciarono, gli attriti, i litigi e le scenate di gelosia di quest’ultimo, infine la separazione. Meneghini disse a Bruno che “Cristina” sarebbe stata la tomba di Maria Callas.

Il rapporto fra Maria e il miliardario, che tra l’altro non amava affatto la lirica, è stato molto intenso, la cantante era finalmente felice, straordinario il momento del concerto nella sua Grecia al tempio di Pausania. I greci più importanti del mondo erano insieme, ma questo durò molto poco. Onassis si allontanò da Maria preferendole la vedova del Presidente Kennedy, Jacqueline, e la Callas ne soffrì da morire, perse per sempre la felicità, divenne sempre più malata fino a morire, a soli 54 anni.

Maria Callas ebbe anche un bambino da Onassis, che morì presto, e la cantante non mancò mai di fargli visita al cimitero tutti i primi lunedì del mese.

Questo in breve il racconto di Bruno.

Ogni tanto il racconto si interrompeva per far posto alla voce della “divina”, e così abbiamo potuto ascoltare alcuni dei suoi cavalli di battaglia. La voce registrata è stata accompagnata, come detto, dal Trio Ensemble, i cui musicisti hanno eseguito i brani con la cuffia, perfettamente sincronizzati con la registrazione, un esperimento assolutamente riuscito ed originale.

E così abbiamo ascoltato innanzitutto “VISSI D’ARTE” (dal II atto dell’opera TOSCA) e “UN BEL DÌ VEDREMO” (dal II atto dell’opera MADAMA BUTTERFLY) di GIACOMO PUCCINI.

Nel corso di una tempesta, a bordo della nave Cristina, Onassis, richiamò tutti gli ospiti nella sua sala, e chiese alla Callas di cantare qualcosa. Lei, che non era solita esibirsi al di fuori dei contesti ufficiali, si sedette al piano e cantò “LA MAMMA MORTA” (dal III atto dell’opera ANDREA CHÉNIER) di UMBERTO GIORDANO, il suo compositore preferito, e quindi abbiamo ascoltato questo brano straordinario (soprattutto se cantato dalla “divina”), reso ancor più celebre dal film “Philadelphia”. Non poteva mancare “CASTA DIVA” (dal I atto dell’opera NORMA) di VINCENZO BELLINI, interpretazione insuperata e inarrivabile.

Bruno ha raccontato che alla notizia della morte di Onassis Maria Callas si sedette al pianoforte e cantò la commovente “AVE MARIA” (dal IV atto dell’opera OTELLO) di GIUSEPPE VERDI, e con l’ascolto di quest’aria si è concluso lo splendido spettacolo. La scelta delle arie è stata senz’altro azzeccata, ma voglio ricordare che la Callas è stata un soprano anche assai versatile, e la sua voce risultava splendida ed inimitabile anche nell’opera comica, infatti è stata anche, solo per fare un esempio, una indimenticabile Rosina nel Barbiere di Siviglia di Rossini.

Ascoltare delle registrazioni di quella che è ancora considerata probabilmente il più grande soprano di tutti i tempi mette veramente i brividi, tale è la perfezione, la limpidezza della voce, la sua potenza, ma anche e soprattutto la sua capacità espressiva.

Entusiasti gli applausi del numerosissimo pubblico del Palacultura, per la bravura dei musicisti, per l’intensità e naturalezza del racconto di Giampiero Mancini, ma gli applausi forse sono stati soprattutto per “La divina” Maria Callas che, come ha detto il Presidente della Bellini Giuseppe Ramires, nei saluti finali – ove ha presentato e ringraziato Antonello Gallo, funzionario della Fineco – in un certo senso con questo spettacolo è stata anche a Messina.

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