Un Messina, società e squadra, da rifondare organizzativamente e tecnicamente

Un Messina, società e squadra, da rifondare organizzativamente e tecnicamente

Simone Milioti

Un Messina, società e squadra, da rifondare organizzativamente e tecnicamente

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lunedì 13 Gennaio 2025 - 10:07

L'allenatore dimezza il suo stesso gruppo, il Taranto fortunatamente è arrivato al momento giusto, ora però bisogna darsi da fare a cominciare dal mercato

MESSINA – La partita vinta dal Messina sul neutro di Francavilla Fontana contro il Taranto era un passaggio obbligato per chi crede nella permanenza tra i professionisti. I tre punti quasi sul finire sono arrivati e i biancoscudati se li tengono stretti. Ma è ovvio che quella prestazione e quell’assetto potevano andare bene contro una squadra più in crisi dei siciliani e non potrà continuare per le partite che restano da giocare.

La prestazione in campo è stata davvero molto sottotono, era una partita in cui aggredire l’avversario, in cui passare in vantaggio nel primo tempo e magari raddoppiare appena possibile. È stata invece una partita in cui il Messina ha anche rischiato e forse aveva paura di subire. Alla fine il Taranto si è dimostrato peggiore dei siciliani in fase difensiva, con l’Acr che per una volta ha approfittato come si deve, e come successo spesso contro, di un pasticcio difensivo avversario.

È andata anche bene al Messina perché sono arrivati i tre punti e perché in questa settimana confusionaria, tra mancata ufficialità del ds Roma, mercato fermo e giocatori con la testa altrove anche in allenamento si è giocato contro il Taranto. Solo in 17 sono partiti in trasferta, in panchina l’allenatore ha portato i due Primavera Mameli e Adragna, quest’ultimo stabilmente in gruppo da mesi, e il secondo portiere Curtosi. Proprio la panchina comunque ha fatto la differenza con Luciani che è subentrato da lì ed è andato a segno.

Modica congeda i sei assenti

Sulle poche forze a disposizione del Messina ci si deve tornare perché dopo la partenza del capitano Manetta, ufficiale al Picerno, non sono stati convocati Re e Mamona, per la seconda volta consecutiva, Rizzo, Ortisi, Lia e Frisenna. Gli ultimi tre in particolare, presenti a Messina dallo scorso anno, erano uomini di fiducia di mister Modica che, senza girarci troppo intorno nella conferenza stampa post Taranto, ha fatto capire chiaro e tondo come siano liberi di andare, “chi non era qui con me è come se non ci fosse più”.

L’allenatore quindi ha di fatto dimezzato la sua rosa, togliendosi dei titolari e chiamando quindi la società a fare una rivoluzione. Un lavoro che ammette “dovrà essere importante sul mercato, con o senza di me”. Non è una frase trascurabile visto che la società del presidente Alaimo vorrebbe ancora Domenico Roma direttore sportivo e il dirigente calabrese nei suoi primi giorni di lavoro, “in incognito”, lavorava per convincere i calciatori a restare. In particolare Lia e Rizzo sembravano destinati a diventare senatori di questo gruppo, l’assenza di Roma e l’uscita di Modica sembrano porre anche un aut-aut alla società. Perché forse le due figure, con idee diverse, insieme non potrebbero coesistere.

La società chiamata a operare presto

Lo aveva detto già Miranda, lo ha ribadito tra le righe Modica, anche lo staff tecnico è in discussione. Questa è una delle priorità, tra le tante, di cui la nuova società dovrà occuparsi. In attesa che si sblocchino le pratiche burocratiche in seno alla Federazione, però, il presidente Alaimo e Aad Invest Group danno l’impressione di essere fermi al palo. Il mercato iniziato ormai da quasi due settimane non ha portato a nulla in entrata, manca ancora il direttore sportivo e di conseguenza le garanzie economiche. Settimana scorsa era atteso Doudou Cissè in città, per una conferenza stampa che avrebbe chiarito se non tutto almeno diverse cose. Conferenza al momento non convocata e rimandata a questa settimana.

Il gennaio del Messina è più tetro di quanto magari la nuova società si potesse aspettare. Ci si attendeva un mercato di rafforzamento, puntellando la rosa in alcuni reparti deboli, per dare sicurezza ad un gruppo che sembrava compatto e al fianco del suo allenatore. Ora si scopre di calciatori che non vedono l’ora di andare via da Messina e la società in poche settimane dovrà approntare una rosa che possa lottare a testa alta per la salvezza con importanti scontri diretti imminenti.

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