Un novembre "nero", le assunzioni, la causa con la Regione: i nodi caldi di Atm

Un novembre “nero”, le assunzioni, la causa con la Regione: i nodi caldi di Atm

Francesca Stornante

Un novembre “nero”, le assunzioni, la causa con la Regione: i nodi caldi di Atm

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sabato 07 Settembre 2019 - 08:00

Dopo settimane di botta e risposta a suon di comunicati stampa e repliche, nel mirino dei vertici Atm soprattutto Cgil e Uil

Tanta carne al fuoco. Tante risposte destinate a chi tiene alta l’attenzione sulla gestione dell’Atm. Tanti argomenti sul tavolo. Dalla liquidazione, ai risultati del 2019, passando per le assunzioni dei 30 autisti, il contenzioso con la Regione per i chilometri non pagati, la gestione interna del personale. Atm a 360 gradi.

Dopo settimane di botta e risposta a suon di comunicati stampa e repliche, soprattutto con una parte sindacale, i due commissari liquidatori Pietro Picciolo e Fabrizio Gemelli, insieme all’ex presidente Atm Pippo Campagna, al direttore generale Natale Trischitta e al direttore della tranvia e dell’esercizio Vincenzo Poidomani, hanno voluto soprattutto rispondere ancora una volta a chi ha contestato scelte, modus operandi e politiche.

Cgil e Uil nel mirino

Nel mirino dei vertici Atm soprattutto Cgil e Uil. E il terreno di scontro è vastissimo. L’ultimo attacco era scattato dopo la richiesta di Atm al Comune di avere anticipati i soldi di ottobre, novembre e dicembre. Richiesta avanzata ad agosto. Per i sindacati il segnale chiarissimo di una situazione economico-finanziaria molto grave e che potrebbe mettere a rischio l’imminente futuro. Per i vertici Atm una scelta obbligata per garantire servizi e stipendi ai lavoratori. Due giorni fa il Comune ha sbloccato le somme anticipando due mensilità. Ma non si sa come si affronteranno i prossimi mesi.

Un novembre nero

Lo ha detto senza troppi giri di parole il presidente della commissione dei liquidatori Pietro Picciolo: «Novembre sarà un mese nero e sarà difficile superarlo». Picciolo, insieme a Campagna, ha spiegato anche i motivi di questa crisi di liquidità. In pratica l’Atm, che ha già ottenuto dalla Bnl un anticipo di 7 milioni di euro, si è ritrovata i primi di agosto con soli 600 mila euro di soldi disponibili. Una cifra irrisoria che non basta a pagare neanche un mese di stipendi. In più si aggiunge che a luglio Atm aveva dovuto pagare i 2 milioni di rata per la rottamazione delle cartelle esattoriali. E a novembre ci sono altri 2,6 milioni da versare. Quindi è stato inevitabile chiedere al Comune di anticipare i soldi per scongiurare il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori. Lo stipendio di agosto, già con qualche giorno di ritardo, sarà sbloccato la prossima settimana.

La causa con la Regione

Si sperava che a dare ossigeno potesse essere la causa vinta da Atm contro la Regione per i minori contributi erogati ad Atm. L’azienda messinese ha vinto in primo grado ottenendo il riconoscimento di 10 milioni di euro. Sul filo del rasoio però la Regione ha deciso di ricorrere in appello. E dunque si rischia di dover attendere non si sa quanto. Resta in piedi l’ipotesi che da Palermo decidano comunque di iniziare a pagare, visto che la prima sentenza ordinava l’immediata esecutività che non decade con il ricorso in appello. Lo aveva anche dichiarato l’assessore Falcone durante un incontro nei primi giorni di agosto, così come aveva riferito anche il sindaco De Luca. Ma adesso la situazione potrebbe essere cambiata e questa è un’ipotesi che Atm tenterà di percorrere più politicamente direttamente a Palermo. «Ci interessa monetizzare al più presto» ha detto Picciolo, quindi non si esclude che si tenterà una via di dialogo e transazione.

La gestione del personale

Poi il capitolo ordine di servizio. Cioè quel provvedimento interno che ha portato ad alcuni spostamenti di personale. Su questo fronte Cgil e Uil hanno sferrato un attacco durissimo parlando di vecchie logiche, di lottizzazione politico-sindacale, di carriere veloci e danni erariali. I commissari e Campagna hanno voluto rispondere spiegando che certe scelte sono state fatte per premiare i più meritevoli e per risparmiare laddove è possibile ottimizzando le risorse. «Parlano di autisti tolti dalla guida? E’ vero, ne è stato spostato uno, ma si tratta di un lavoratore che ha vinto una causa per riconoscimento di un parametro superiore e dunque eravamo obbligati a farlo» ha spiegato Campagna. Nel mirino in particolare la Cgil, attaccata frontalmente da Campagna: «Ci sono persone che si dovrebbero vergognare, lavoratori che nel recente passato hanno ottenuto lo scatto di quattro livelli e si permettono di prendere il permesso sindacale quando sono in turno notturno».

Errori con le assunzioni?

Infine le recenti assunzioni dei 30 autisti a tempo determinato. Perché anche su questo fronte sembrano esserci dei problemi. A quanto pare, infatti, ci sarebbero state delle irregolarità nella graduatoria finale e, dunque, nelle assunzioni. Alcuni candidati rimasti esclusi hanno già richiesto un accesso agli atti e sarebbero pronti i ricorsi. Il liquidatore Fabrizio Gemelli ha ammesso che «ci sono ipotesi di errore o di comunicazione inadeguata da parte di alcuni partecipanti, soprattutto nelle situazioni reddituali»- Si tratterebbe di quattro o cinque casi tra gli assunti. Quindi adesso i ricorsi rischiano di arrivare a pioggia, anche se dall’Atm si dichiarano sereni sull’iter seguito nella fase successiva a quella preliminare effettuata dal Centro per l’Impiego. Ma a quanto pare anche qui la partita è tutt’altro che chiusa.

Francesca Stornante

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