Un nubifragio simile a quello avvenuto a Messina lo scorso 2 febbraio ha colpito New York, ecco gli effetti

Un nubifragio simile a quello avvenuto a Messina lo scorso 2 febbraio ha colpito New York, ecco gli effetti

Daniele Ingemi

Un nubifragio simile a quello avvenuto a Messina lo scorso 2 febbraio ha colpito New York, ecco gli effetti

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martedì 15 Luglio 2025 - 17:40

Il cambiamento climatico sta rendendo sempre più frequenti e devastanti questi fenomeni estremi. A Messina sono caduti circa 150 mm di pioggia in sole 4 ore, mentre a New York si sono registrati quasi 170 mm in 8 ore

Il 2 febbraio 2025, un violento nubifragio si è abbattuto su Messina, lasciando la città siciliana in balia di precipitazioni estreme che hanno messo in ginocchio le infrastrutture urbane in vaste aree del capoluogo peloritano. Pochi mesi dopo, un evento meteorologico di simile intensità ha colpito New York, evidenziando come il cambiamento climatico stia rendendo sempre più frequenti e devastanti questi fenomeni estremi. A Messina sono caduti circa 150 mm di pioggia in sole 4 ore, mentre a New York si sono registrati quasi 170 mm in 8 ore. Entrambi gli eventi hanno dimostrato che, quando le precipitazioni raggiungono un rateo così elevato, nessuna rete di drenaggio urbano (tombini, caditoie, etc), per quanto avanzata, è in grado di gestire flussi d’acqua tanto intensi. Pochi giorni fa un episodio analogo aveva colpito la super tecnologica Tokyo, che è finita sott’acqua.

Gli eventi estremi: Messina e New York a confronto

A Messina, il nubifragio del 2 febbraio 2025 ha scaricato un volume d’acqua pari a quello di un mese di piogge in sole 5 ore, con un’intensità che ha raggiunto picchi di 30 mm all’ora in alcune zone della città. La rete fognaria è collassata, causando allagamenti diffusi, esondazioni di torrenti come quello di Zafferia e gravi disagi, tra cui la chiusura di tratti della statale SS114 e danni al nuovo pronto soccorso del Policlinico universitario. L’urbanizzazione incontrollata degli anni 70 e la conformazione geografica della città, stretta tra il mare e i rilievi dei Peloritani, hanno amplificato l’impatto, trasformando le piogge in vere e proprie inondazioni urbane.

alluvioni

A New York, un nubifragio di portata simile ha colpito la metropoli americana, con quasi 170 mm di pioggia caduti in 8 ore. Le immagini diffuse mostrano una città paralizzata: veicoli bloccati, metropolitana completamente allagata e lo stato di emergenza dichiarato. Le infrastrutture di drenaggio, nonostante gli investimenti in resilienza climatica, non sono riuscite a gestire un volume d’acqua tanto massiccio, con strade trasformate in fiumi e interi quartieri sommersi. L’intensità oraria, leggermente inferiore rispetto a Messina, è stata comunque sufficiente a superare ogni capacità di gestione delle acque piovane.

alluvioni new york

Precipitazioni estreme, il limite delle reti di drenaggio urbano

Gli eventi di Messina e New York mettono in luce un problema comune: quando le precipitazioni superano un certo rateo, le reti di drenaggio urbano, progettate per gestire volumi e intensità ben inferiori, diventano inefficaci. A Messina, il sistema di convogliamento delle acque bianche è collassato sotto la pressione di 150 mm in 5 ore, e un rateo di circa 30 mm/h. A New York, i 170 mm in 8 ore, con un rateo medio di circa 21 mm/h, hanno avuto effetti altrettanto devastanti. Questi valori superano di gran lunga le soglie per cui le infrastrutture idriche urbane sono dimensionate, che raramente tengono conto di eventi estremi sempre più frequenti.

Gli studi climatici, come quelli condotti dall’ENEA e citati in riferimento agli eventi di Messina, confermano che il riscaldamento globale sta intensificando la frequenza e l’intensità delle piogge torrenziali. Le temperature marine molto alte, come quelle registrate nel Mediterraneo e nell’Atlantico, forniscono più energia e vapore acqueo alle perturbazioni, rendendo eventi come quelli di Messina e New York non più eccezionali, ma parte di un nuovo standard climatico. Basti pensare che sul Mediterraneo le concentrazioni di vapore acqueo sono cresciute del +15% rispetto alla climatologia degli anni 90.

inondazioni
A man works to clear a drain in flood waters, Friday, Sept. 29, 2023, in the Brooklyn borough of New York. A potent rush-hour rainstorm has swamped the New York metropolitan area. The deluge Friday shut down swaths of the subway system, flooded some streets and highways, and cut off access to at least one terminal at LaGuardia Airport. (AP Photo/Jake Offenhartz)

Riduzione dei tempi di ritorno

Un tempo, eventi di questa portata erano considerati rari, con tempi di ritorno stimati in decenni o addirittura secoli. Tuttavia, il cambiamento climatico ha drasticamente ridotto questi intervalli. A Messina, il 2025 ha visto tre episodi estremi in soli cinque mesi, con il nubifragio di febbraio seguito da altri due in primavera. Analogamente, New York ha registrato un aumento della frequenza di precipitazioni intense, con eventi che un tempo si verificavano ogni 50 anni ora attesi ogni 5-10 anni. Questo trend è confermato a livello globale: pochi giorni prima del nubifragio di New York, Tokyo è stata colpita da un evento simile, con piogge torrenziali che hanno causato allagamenti e disagi significativi. Insomma, gli allagamenti istantanei sempre più frequenti sono un fenomeno globale.

Nessuna città al mondo, nemmeno le più avanzate, è attualmente preparata per affrontare questa nuova normalità. Le reti di drenaggio, spesso datate o progettate per climi del passato, non possono gestire flussi d’acqua così rapidi e voluminosi. Anche città come Tokyo, con infrastrutture all’avanguardia, hanno mostrato vulnerabilità simili, con sistemi fognari sopraffatti e trasporti pubblici fermati dalle inondazioni.

3 commenti

  1. Ancora con questa teoria dei cambiamenti climatici…ma perchè non si pensa a fare strade con sistemi di drenaggio idonei, a sbarazzare e pulire tombini, torrente e quant’altro

    l’urbanizzazione selvaggia degli anni che vanno dal 1970 sino a fine secolo e poi a continuare ad inizio secolo ne vogliamo parlare…..

    Ma quale cambiamento climatico, questi eventi ci sono sempre stati, vedi alluvioni di decenni fa……finiamola con questo Terrorismo mediatico

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  2. il clima cambia come la terra ha dei cicli mi sa che sta lagna del cambiamento climatico

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  3. Chissà se a New York sanno che qualcosa di simile è successo a Messina il 2 febbraio scorso…. Forse non tutti ma molti sì.

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