Un ponte tra la grande bellezza di Messina e la bruttezza delle aree degradate

Un ponte tra la grande bellezza di Messina e la bruttezza delle aree degradate

Marco Olivieri

Un ponte tra la grande bellezza di Messina e la bruttezza delle aree degradate

lunedì 29 Settembre 2025 - 07:55

Solo mettendo in contatto due mondi opposti si potrà invertire la rotta per la città dello Stretto. Con due obiettivi centrali: lavoro e riscatto sociale

di Marco Olivieri

MESSINA – Ogniquavolta Messina viene raccontata per immagini in televisione e sul web si creano due “partiti”. Due correnti di pensiero contrapposte. Ed è successo anche in occasione della trasmissione di Linea Verde Italia, su RaiUno, dedicata alla città dello Stretto, con attenzione al “modello di transizione ecologica e digitale”. Da una parte, chi manifesta orgoglio per una Messina che ha resistito non solo al terremoto del 1908 ma anche agli scempi edilizi e ai tanti attentati dagli anni Sessanta in poi che hanno violentato una realtà che avrebbe potuto essere un gioiello sul piano estetico. Dall’altra, chi ricorda: “Messina non è questa. Pensate al degrado sociale delle periferie e ai tanti problemi e disservizi disseminati in ogni angolo di strada”.

Hanno ragione e torto tutti allo stesso tempo. Messina è anche la sua grande bellezza e le sue potenzialità. Messina è anche la sua bruttezza nelle periferie e nei suoi spazi di trascuratezza in centro. E nei luoghi considerati a torto marginali. Ma per ricostruire in toto un’idea nuova di città ci vorranno molti anni e una progettualità costantemente tesa a risanare Messina non solo dalle baracche. Nel frattempo, serve un “ponte”, ma non stiamo parlando del ponte sullo Stretto. Solo mettendo in contatto due mondi opposti, si potrà invertire la rotta per la città dello Stretto.

Solo facendo dialogare la “grande bellezza” e la grande bruttezza” di Messina, mettendo all’angolo la borghesia parassitaria di questa città e i disfattisti, si potrà invertire la rotta. Con due obiettivi centrali: lavoro e riscatto sociale, assieme alla necessaria rigenerazione urbana di un territorio massacrato negli anni. Ha sottolineato ai microfoni di Tempostretto padre Alessandro Marzullo, parroco di Bisconte e Catarratti, testimone diretto delle trasformazioni – e delle ferite – che questi due villaggi stanno vivendo: “Sono luoghi pieni di potenzialità, ma soffrono un degrado che non può più essere ignorato. Hanno una storia profonda, radicata in una comunità che oggi vive in una condizione di abbandono materiale e sociale”.

L’emorragia dei giovani e l’aumento degli sfratti

In questi giorni abbiamo pure messo in rilievo, grazie all’Unione inquilini, l’aumento degli sfratti e il tema mai fuori moda del disagio abitativo. E rimane sempre centrale l’esigenza d’attrarre investimenti qui e, nello stesso tempo, bloccare l’emorragia di giovani. L’addio di chi cerca lavoro e non trova prospettive qui. Allora, solo facendo “dialogare” le differenti parti di una realtà complessa, si potrà davvero far ripartire Messina. Servono sia le luci, per rischiarare, sia le ombre, per puntare al riscatto. Tra periferie e luoghi da riprendere.

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9 commenti

  1. Alessandro Orlando 29 Settembre 2025 08:16

    Purtroppo Messina si è “imbaittata” (scusate il neologismo), specialmente nella sua classe dirigente, e non credo sia possibile cambiare in meglio.

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  2. E’ chiaro che Messina non è solo quello che si è visto nelle immagini, ma questo genere di trasmissioni servono anche a promuovere il turismo interno, valorizzando di volta in volta un luogo diverso del nostro bel paese.
    Vale lo stesso per tutte le altre città che abbiamo visto e vedremo.

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  3. … Direttore, bella la tua poesia, ancorchè in prosa !!! Io ti dico, da disincantato nordico trapiantato a Messina, anche molto presuntuoso, che navighi nel buio, altro che luce! La tua idea di rischiarare le ombre è velleitaria perchè non realizzabile, o quanto meno non dici come realizzarla … chi sono i soggetti coinvolti in questa lunga e complessa opera di riscatto ??? guarda, dammi il consenso per affermare che Messina è una città miserabile, nel senso che nessuno è disposto a spendere danaro per una sia pur piccolo intervento … la bruttezza c’è ed è evidente proprio in questo ambito … e poi, lasciamelo dire, il Messinese è recalcitrante proprio nel rispetto delle regole, dipingendosi come incivile irreversibile … ah, io mi trovo molto bene a Messina, mi adeguo … comunque, insisti !!! potresti trovare adesioni e sostengo, pure da me !!!

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  4. Francesco Cappello 29 Settembre 2025 17:25

    A noi Siciliani moderni, sopratutto dal dopoguerra in avanti ci frega il dettaglio.
    Siamo attratti dalla grandezza assoluta, del ponte innanzitutto e da altre mirabili opere minori, dal Tram in giù.
    Quello che di straordinario ci è stato donato dalla natura e dai nostri predecessori, sembra accecarci al punto da dimenticare i soliti fastidiosi dettagli.
    Acqua irrigua per il nuovo parco verde all’ex fiera, spartitraffico e affini lungo la linea del tram (già in condizioni pietose), rivoli fognari sulle spiagge “bandiera blu” e parcheggi rivieraschi con delimitazioni stile cantiere stradale.
    Avessimo un decimo dell’umiltà svizzera nel curare i dettagli e la manutenzione, vivremmo in una delle città più belle al mondo.
    Ma noi, grandissimi e divini (come disse quel patetico disperato del principe Salina) non possiamo abbassarci a queste piccolezze e meschinità come la cura, il rispetto e la manutenzione: siamo condannati ad essere divinità, o a credere di esserlo, mentre il pianeta va avanti e sforna idee e bellezza (non solo, purtroppo). Avanti così e voliamo in alto 🙂

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  5. DIRETTORE ,E ANCHE LEI IN QUESTO SUO ARTICOLO , HA RAGIONE DA UN LATO E TORTO DALL’ ALTRO….PERCHÉ PARLA DI DISFATTISTI????? QUESTA PAROLA MI “URTA” PARECCHIO ,PERCHÉ OGNI VOLTA ,MI VIENE PALESATA PER DARMI CONTRO QUANDO CONTESTO CIÒ CHE A MIO AVVISO, NON CORRISPONDE ALLA VERITÀ….DICO A MIO AVVISO VISTO CHE TANTI HANNO I CALEIDOSCOPI AL POSTO DEGLI 👀 E VEDONO TUTTO BELLISSIMO….È ACCLARATO CHE MESSINA GODA DI PANORAMA MOZZAFIATO,SPIAGGE, DI UN CLIMA CHE CI INVIADIANO TUTTI,CHE HA VARI PREGI ANTICHI ,UN DUOMO SPETTACOLARE, E INFATTI PUNTUALMENTE LE RIPRESE SULLA NOSTRA CITTÀ HANNO NOTEVOLI CONSENSI, E AMMIRAZIONE PER CHI LE GUARDA E NON CONOSCE MESSINA….MA CHI CI VIVE SA CHE È UNA BELLEZZA EFFIMERA,SENZA BENEFICIO ALCUNO PERCHÉ NEMMENO IL TURISMO È SFRUTTATO PER COME SI DOVREBBE FARE……OGGI ,HO FATTO LA MIA CONSUETA CAMMINATA SUL VIALE ,UN ISOLA PEDONALE INGUARDABILE….ANZI UNA COSA È MIGLIORATA ,SICURAMENTE GRAZIE ALLE SEGNALAZIONI,ED È LA SCERBATURA DELLE AIUOLE CHE DELIMITANO IL CORSO DEL VIALE….PER IL RESTO LAVORI DI RIFACIMENTO DA OBBROBRIO ( STO PER MANDARE FOTO INFATTI) RAGION PER CUI DOVE STA IL DISFATTISMO NEL SEGNALARE, EVIDENZIARE, CONTESTARE CIÒ CHE INVECE SI TENDE A CAMUFFARE DIETRO LA BELLEZZA PAESAGGISTICA DI MESSINA????? MICA SI CAMPA DI BELLEZZA PANORAMICA, E NON È CHE CON UNA ,DUE TRASMISSIONI LA CITTÀ VIENE RILANCIATA,SE POI DI FATTO E MALA ORGANIZZATA…..IL DISFATTISTA È PESSIMISTA, E VEDE NERO OVUNQUE,,,,QUA UNO VEDE NERO ,DOVE È ⚫️ 😤😡😖E LEI DIRETTORE, MEGLIO DI ME, NE VEDE DI COTTE E DI CRUDE CON LE MIRIADI DI SEGNALAZIONI ,CHE SE LEI LE MANDASSE TUTTE IN STAMPA ,LA BRUTTEZZA A MESSINA LA FAREBBE DA PADRONE , ALTRO CHE DISFATTISMO….È REALISMO PUNTO!!!CARI SALUTI DIRETTORE!!!

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    1. Buonasera, mi riferivo a un altro tipo di disfattisti, stia tranquilla! Cordiali saluti

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  6. OK,DIRETTORE, GRAZIE PER LA PRECISAZIONE, ALLORA MI QUIETO 😇👋

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  7. Cittadino Attento 29 Settembre 2025 22:46

    “Borghesia parassitaria”? Direi classe pseudo politica e loro vassalli, faccendieri, portatori di voti, appaltatori “amici”, baronetti universitari e magistrati senza spessore umano, gente senza una cultura di largo respiro, proveniente dalla piccola borghesia, o dal popolino di un tempo. Non e’ una laurea a fare il “Signore”, ne’ il borghese di cultura.

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  8. CITTADINO ATTENTO … assolutamente d’accordo … la rovina di Messina è proprio questa borghesia imperante !!!

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