Una prestigiosa orchestra da camera inaugura la stagione dell’Accademia Filarmonica

Una prestigiosa orchestra da camera inaugura la stagione dell’Accademia Filarmonica

giovanni francio

Una prestigiosa orchestra da camera inaugura la stagione dell’Accademia Filarmonica

martedì 26 Ottobre 2021 - 06:50

MESSINA – Il 23 ottobre scorso, al Palacultura, l’Accademia Filarmonica ha inaugurato la stagione musicale ospitando una delle più prestigiose orchestre da camera italiane, l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta dal 2015 da Marco Angius.

Un programma davvero originale e variegato ha caratterizzato la performance di questa meravigliosa orchestra, con il contributo, nella seconda parte del concerto, della eccellente Anna Tifu violino solista.

La serata è iniziata con l’esecuzione dell’”Adagietto” per archi e arpa di Gustav Mahler: Questo straordinario brano, quarto movimento della Sinfonia n. 5, è stato reso celebre da Luchino Visconti, che lo scelse come sfondo musicale del film “Morte a Venezia”, tratto dal famoso racconto di Thomas Mann. Il regista non poteva scegliere musica più adatta per accompagnare le immagini di una Venezia decadente, ammorbata dal colera, che provocherà la morte dell’intellettuale Gustav von Aschenbach, rimasto a Venezia nonostante l’epidemia, innamorato vanamente di Tadzio, fanciullo bellissimo e irraggiungibile.

Gli splendidi temi, di un lirismo struggente e contemplativo ad un tempo, hanno reso giustamente famoso questo brano, sicuramente una delle vette musicali della musica del primo 900’.

Ha fatto seguito un brano contemporaneo, “Un guardare senza confini” di Alvise Zanbon, vincitore del V Concorso Nazionale di composizione Francesco Agnello. Musica tipica del nostro tempo, imperniata sulla ricerca di un particolare tipo di suono. Il compositore ricorre ad alcune tecniche di orchestrazione che si rifanno alla musica elettronica, creando un effetto che può ricordare un riverbero. L’atmosfera che ne scaturisce è ora astratta, ora drammatica, sicuramente molto suggestiva.

La seconda parte della serata ha visto come protagonista la violinista Anna Tifu, solista in una rivisitazione delle Quattro Stagioni di Vivaldi, di Max Richter: “The four Seasons recomposed”.

Si tratta di una originale composizione con la quale il musicista britannico rilegge i temi dei quattro famosissimi concerti di Antonio Vivaldi in chiave minimalista. La “ricomposizione” consiste, infatti, in particolare nei movimenti estremi delle Stagioni (quelli veloci), nell’enucleare i celebri temi, a volte solo alcuni, come nella Primavera, e inserirli in una sorta di moto perpetuo, ove i temi stessi, come accade nella musica della c.d. corrente minimalista americana del 900’ – si pensi in particolare a Philip Glass – vengono variati e modulati con una ripetitività quasi ossessiva, sicuramente più adatta ad accompagnare immagini visive (quasi tutti i minimalisti, ad iniziare proprio da Glass, sono formidabili compositori di colonne sonore per film), ed infatti la Primavera e l’Estate fanno parte della colonna sonora della serie televisiva “L’amica geniale” del 2018.

Davvero impeccabile l’esecuzione dell’Orchestra, sempre di grande personalità, vigorosa ma attenta nel contempo ad ogni sfumatura, che ha palesato, sotto la sapiente direzione di Angius, un ormai consumato affiatamento.

Straordinaria la performance di Anna Tifu, padrona assoluta dello strumento, raffinata nei passaggi più lirici dei movimenti centrali, coinvolgente nei passaggi virtuosistici degli allegri vivaldiani così rivisitati.

Grande successo di pubblico, al quale la violinista ha offerto, da solista, un bis di assoluto valore artistico, il primo movimento ’”Adagio” dalla Sonata n. 1 in sol minore di Johann Sebastian Bach, eseguito con un’intensità davvero fuori dal comune.

Un ottimo inizio per questa stagione concertistica, si spera più fortunata di quella appena trascorsa, gravemente compromessa dalla pandemia.

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