«Una vita di musica», omaggio a Melo Mafali

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giovanni francio

«Una vita di musica», omaggio a Melo Mafali

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giovedì 08 Dicembre 2022 - 06:40

La Filarmonica Laudamo ricorda con un bel concerto il musicista messinese scomparso prematuramente l’anno scorso

La Filarmonica Laudamo ricorda con un bel concerto il musicista messinese scomparso prematuramente l’anno scorso. Meritorio e commovente il tributo che la Filarmonica Laudamo ha voluto rendere, domenica scorsa al Palacultura, a Melo Mafali, nel primo anniversario dalla sua morte.

Il nuovo direttore artistico, Antonino Cicero, prima dell’inizio del concerto,  ha ricordato il suo collega e amico con parole affettuose, e a metà concerto ha donato alcune partiture di opere di Melo Mafali ai rappresentanti di alcuni Conservatori siciliani, e a quello di Vicenza, nella persona del direttore dell’orchestra, per divulgare la musica del compositore fra gli studenti dei conservatori stessi.

L’Orchestra Sinfonietta Messina, della quale anche Mafali fece parte, egregiamente diretta magistralmente dal Maestro Ezio Spinoccia, ha eseguito diverse composizioni di Mafali, alcune originali, altre arrangiamenti del compositore messinese, in chiave moderna,  di famosi brani classici.

Il concerto è iniziato con due brani cameristici, “IMPROvisatiON” per violino e pianoforte, con Luciano Troja al piano e Giovanni Alibrandi al violino, e “Blues for One” per violoncello solo, eseguito da Maurizio Salemi.

Già da questi due brani ci si rende conto della estrema versatilità di cui era dotato Melo Mafali: il primo brano, delicato ed etereo, ricorda certi pezzi della musica francese del secondo ‘800, mentre il secondo è un autentico e trascinante Blues. Ottime le esecuzioni, che hanno reso egregiamente le diverse caratteristiche dei due piccoli gioielli.

L’Orchestra ha poi eseguito il brano a mio avviso più interessante: la “Suite Antiqua”, nei tempi “Allegro”, “Gavotta” e “Sarabanda”. Si tratta di una composizione alla maniera classica, nella fattispecie barocca, che si ispira alla grande musica barocca di inizio ‘700, eppure straordinariamente moderna. Mi ha fatto ricordare, perdonate il volo pindarico, cosa scrisse Sergej Prokofiev quando compose la sua Sinfonia n. 1 “Classica”, cioè che se Haydn fosse vissuto nel ‘900 avrebbe composto una sinfonia in questo modo.

Il “Postludio” per due chitarre e orchestra da camera e il “Preludio e Arietta” per due chitarre, brani molto ritmati e coinvolgenti, hanno dato modo al Duo Blanco Sinacori di esibire tutta la loro bravura.

Ed ecco alcuni arrangiamenti di brani famosi, in maniera del tutto moderna, quasi leggera: la celebre aria “Je crois encore”, da “I pescatori di perle” di Georges Bizet, la altrettanto famosa “Aragonaise” da Carmen sempre di Bizet, la famosissima e popolare “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly di Giacomo Puccini, e il “Concerto per due violoncelli in sol min. RV 531” di Antonio Vivaldi.

Gli arrangiamenti di Melo Mafali, se pure pregevoli, forse risultano meno interessanti delle sue musiche originali, come accade sempre, del resto, quando si vuole modernizzare capolavori classici. In particolare non mi ha convinto l’arrangiamento del Concerto di Vivaldi, ove è proprio il dialogo fra i due violoncelli, qui del tutto compromesso, che rende straordinario questo capolavoro, fra i più riusciti del musicista veneziano.

Ho trovato invece molto bello l’arrangiamento dell’aria di Bizet, della quale Mafali ha saputo restituire tutta la sua incantevole mestizia.

Infine alcuni brani (Preludio, Intermezzo e Finale) dall’opera-balletto “La manna” di Mafali, una musica direi rock, di grande energia e impatto, e di difficile esecuzione, come ci ha spiegato alla fine il direttore Ezio Spinoccia, hanno concluso il concerto.

Applausi sentiti da parte del pubblico, al quale L’Orchestra Sinfonietta Messina ha concesso un bis, un altro arrangiamento di un famosissimo capolavoro, il primo movimento dalla Sinfonia n. 40 in sol min, K 550, di Wolfgang Amadeus Mozart.

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