Accesso ai corsi a numero chiuso: «Non bastano i test, bisognerebbe valutare curriculum dello studente e capacità attitudinali»

Accesso ai corsi a numero chiuso: «Non bastano i test, bisognerebbe valutare curriculum dello studente e capacità attitudinali»

Accesso ai corsi a numero chiuso: «Non bastano i test, bisognerebbe valutare curriculum dello studente e capacità attitudinali»

mercoledì 22 Settembre 2010 - 13:59

Questa la proposta avanzata stamattina dall'Università di Messina all'incontro - Accesso Vietato-

Il numero chiuso compie 10 anni: selezioni dei meritevoli o negazione del diritto allo studio? Di questo si è discusso stamane nell’ Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza durante l’incontro- dibattito “Accesso vietato” .

Titolo emblematico, di un incontro organizzato dalle associazioni studentesche Aegee- Messina ed OMNIA, insieme al Segretariato Italiano Giovani Medici, che intende sottolineare le ingiustizie legate alle modalità di accesso delle Facoltà a numero chiuso.

A dieci anni di distanza, ci si chiede ancora, alla luce del dibattito nazionale, se i “ Quiz” a risposta multipla siano ancora adeguati alle esigenze del mondo accademico e lavorativo. Se sia possibile testare un ragazzo solo sulla base di test di cultura generale e ragionamento logico,senza tenere conto delle aspirazioni personali, della “ vocazione” ad un determinato mestiere.

Questi temi sono stati affrontati nel corso dell’incontro presieduto dal Presidente del Sigm (Segretariato Italiano Giovani Medici di Messina) il Dott. Antonio Carnì ; con la testimonianza dell’avvocato Santi Delia e con l’intervento de: il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina il Prof. Francesco Tomasello ; il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia il Prof. Emanuele Scribano ; il Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria il Prof. Vincenzo Ciofalo ; il Coordinatore del Consiglio di corso di laurea in Medicina e Chirurgia il Prof. Artenisio Alfredo Carducci ; il Presidente dell’ E.R.S.U. di Messina il Prof. Marcello Bartolotta ; il Presidente dell’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina il Dott Giacomo Caudo ; il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Reggio Calabria il Dott. Pasquale Veneziano ; il Presidente nazionale Sigm, componente dell’Osservatorio regionale della Formazione Medico Specialistica il Dott. Walter Mazzucco e l’esperto del Comune di Messina per la costituzione di un sistema di relazioni e rapporti con il mondo giovanile il Dott. Francesco Rella .

L’incontro si è articolato in tre momenti: saluto delle istituzioni, confronto e proposte sulle modifiche alle selezioni di accesso alle Facoltà a numero programmato e dibattito con i ragazzi e i genitori presenti in sala per discutere sulle possibile soluzioni attuabili in Italia e per ottenere chiarimenti sulle procedure da mettere in atto in caso di esclusioni illegittime.

Importante l’intervento dell’avvocato Delia, membro della commissione riforme ed attività legislativa con la legge 311/2004. Consulente nell’ambito di tematiche inerenti al diritto allo studio, al diritto universitario e alle procedure di accesso programmato del Comitato Nonumerochiuso. Con la sua testimonianza ha fornito una serie di delucidazioni tecniche in materia, grazie alla sua esperienza di difensore di centinaia di aspiranti matricole a corsi a numero chiuso per le sedi di Brescia, Catania, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, L’Aquila, Messina, Milano, Modena, Napoli, Roma, Palermo, Pavia, Padova, Parma, Pisa, Sassari e Siena.

“Il numero programmato dovrà essere rivisto su basi solide. Dai test bisognerebbe spostare l’attenzione sul campo delle capacità attitudinali- ha dichiarato il Presidente dell’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina Caudo – fare il medico significa soprattutto avere la vocazione, avere la capacità di ascolto e sensibilità”.

I numeri di accesso previsti dalle singole Facoltà dipendono dalla disponibilità delle strutture universitarie, l’accesso indiscriminato a tutte le Facoltà richiederebbe un’offerta formativa troppo complessa da gestire in relazione al numero elevato delle richieste. Oggi assistiamo ad un numero della domanda sproporzionato rispetto all’offerta. A livello nazionale 90.000 aspiranti alle Facoltà di Medicina per 8.000 posti disponibili. Si è dibattuto molto stamattina sulle ipotesi da mettere in atto per modificare le modalità di accesso ai corsi a numero programmato. In questo momento i test di ammissione sono più simili ad un quiz televisivo e da soli sono insufficienti a validare le capacità degli aspiranti. Il test si compone per il 40% di domande scientifiche. L’errore più grande in Italia è che il Curriculum scolastico e il voto di diploma non vengono considerati, per non parlare delle capacità psico-attitudinali degli aspiranti.

Il Quiz è uno strumento oggettivo di valutazione, ma da solo non basta, hanno sottolineato i presenti in sala. L’Università di Messina guarda con ammirazione le scelte dell’Università tedesca, che oltre al Quiz propone delle prove attitudinali.

E’ stato sottolineato l’errore di stima del Ministero della Salute. Per esempio nelle Facoltà di Medicina il numero chiuso è stato istituito per evitare l’aumento della disoccupazione, ma ciò ha determinato l’effetto contrario. Secondo le stime fra 6 anni non ci saranno più medici e l’Italia sarà costretta, come l’Inghilterra in questo momento, ad importare da fuori i propri medici.

“L’Università deve garantire trasparenza e obiettività col test di accesso – ha aggiunto il Magnifico Rettore dell’Università di Messina- ma deve integrare la valutazione del curriculum scolastico e delle prove psico-attitudinali. Non tutto si gioca come in un quiz televisivo”.

Numerose le proposte avanzate, alcune già avviate quest’anno: i corsi di preparazione ai test da parte dell’ERSU. Queste iniziative sono solo l’inizio, bisognerebbe modificare la didattiche nelle scuole e proporre dei corsi, a partire dalle scuole superiori, per i ragazzi che intendano iscriversi ai corsi a numero chiuso. L’Ersu si impegnerà per organizzare dei corsi nelle scuole medie-superiori anche durante il week-end a costi accessibili a tutti.

Foto Dino Sturiale

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