Atreju difende gli universitari e invita i rappresentanti di veterinaria a dimettersi. Altri studenti -rispondono- al rettore

Atreju difende gli universitari e invita i rappresentanti di veterinaria a dimettersi. Altri studenti -rispondono- al rettore

Atreju difende gli universitari e invita i rappresentanti di veterinaria a dimettersi. Altri studenti -rispondono- al rettore

martedì 25 Novembre 2008 - 08:44

Un lungo documento con cui l'associazione si rivolge alla politica cui viene chiesto “se c'è, di battere un colpo-. Ma una parte degli studenti non si sente -vittima- di alcuna accusa

Ultimo “atto- della giornata di ieri la seduta del Senato Accademico in cui il rettore Tomasello ha cercato di sintetizzare in sette concisi punti il perchè sia deciso a continuare la sua strada di rinnovamento dell’Università. E sempre ieri, poco prima di quest’ultima “comunicazione-, a parlare erano stati i due studenti al centro dello “scandalo- Domenica-In che, anch’essi in pochi righe, hanno spiegato ai tanti colleghi, non sempre d’accordo con il loro punto di vista, il perché della loro non partecipazione alla tramsissione di Rai Uno.

Questa mattina, invece, intervengono gli studenti dell’Associazione Universitaria Atreju che, attraverso un documento, (per visualizzarlo integralmente cliccare su download), vogliono difendere prima gli studenti che dell’università sono i veri “padroni-, o almeno così dovrebbe essere e “attaccano- pubblicamente i rappresentanti della facoltà di veterinaria invitandoli a dimettersi.

«“Basta!- – esordiscono i ragazzi nel loro documento-. Questa è la prima esclamazione che ci viene da pronunciare ascoltando l’ennesimo attacco generalizzato portato avanti nel corso della popolare trasmissione “Domenica In- su Raiuno. Lo diciamo, in principio, per evitare bieche e basse strumentalizzazioni: non difendiamo né il Rettore, né alcuna delle persone coinvolte a vario titolo in questa singolare campagna d’informazione locale/nazionale sull’Università di Messina. Noi ci preoccupiamo “solo- degli Studenti perché, prima di ogni Rettore, l’Ateneo è degli Studenti: pensiamo al Nostro Futuro! Difendiamo l’Istituzione che ci appartiene!».

Un Ateneo che i componenti dell’Associazione considerano vittima di un gioco al massacro, e per il quale non tollerano più l’appellativo “verminaio-: «È vero- sostiene l’associazione – esiste un problema di merito nell’Università, ma purtroppo non soltanto a Messina, piuttosto in tutta Italia per colpa di una Politica che invece che riformare il sistema universitario ne ha moltiplicato sprechi e baronie».

Una parentopoli generalizzata insomma quella che caratterizzerebbe il mondo accademico italiano così come hanno sottolineato numerosi ragazzi: «Noi Studenti non siamo conniventi con il sistema, come detto dal sig. Giletti, e non vogliamo essere strumentalizzati né divenire il capro espiatorio di una guerra che non ci appartiene. Ai colleghi che si sono sottratti, se è vero, al ruolo di rappresentanti non facendosi intervistare diciamo pubblicamente: si vergognino! Anzi si dimettano!!». Parole forti quelle spese dall’Associazione Atreju nei confronti dei colleghi di veterinaria che, tutt’altro che essere “sostenuti- vengono accusati di non aver saputo ricoprire quel ruolo per cui sono stati eletti. Una posizione quest’ultima condivisa, basta leggere i commenti agli articoli, anche da molti altri studenti che appoggiano in toto le dichiarazioni di Giletti.

L’ultimo “attacco- l’associazione Atreju lo riserva alla politica, quella politica che, anche in questa situazione, sembra mancare e a cui si rivolgono dicendo: « Chiediamo alla Politica, se c’è, di “battere un colpo-: siamo 35.000, e pretendiamo attenzione. Chiediamo diritto di tribuna e concludiamo con uno slogan coniato in questi giorni per altra protesta, dicendo: “Noi la crisi (del sistema) non la paghiamo!!!»

Intanto un’altra -fetta- di mondo accademico che si definsice -movimento studentesco-, risponde al messaggio di solidarietà che ieri il rettore ha inviato agli studenti e che venivano definiti come -vittime- di accuse infamanti. Questa la -replica- dei ragazzi.

Caro rettore,noi studenti non siamo stati vittime di alcuna accusa infamante, al massimo non è emerso che pure a Messina esiste un movimento che si oppone ai disegni di legge di questo governo,ai baronati e ai concorsi truccati..Non sono gli studenti ad essere indagati per abuso d’ufficio,minacce e tentata concussione in relazione ad un posto per ricercatore che sarebbe dovuto andare al figlio dell’ex preside di veterinaria; per la gestione dei finanziamenti per il progetto lipin ad essere sospeso per due mesi non è stato il corpo studentesco… Ma queste accuse fanno capo alla sua di persona,non ci metta in mezzo quindi!! Ciò che porta discredito al nostro ateneo è proprio questa sua posizione,esattamente come quella di qualsiasi altro indagato della nostra università! L’università siamo noi studenti,e di conseguenza ne deteniamo pure il governo(iniziate ad abituarvi a quest’idea),e ci batteremo affinchè emerga ogni magagna con cui abbiamo a che fare qutidianamente nel nostro ateneo! Sappia inoltre che l’università non è al suo fianco,e che anzi chiede a gran voce le sue dimissioni,almeno finché non verrà accertata la sua innocenza. Dovrebbe farlo per salvare un po’ l’immagine dela nostra università….se è innocente cosa ha da perderci?

Firmato da studenti non succubi dei meccanismi clientelari e familiaristici con cui viene governata il nostro ateneo!

Foto Dino Sturiale

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